Capitolo 49

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«Dove cavolo è Killian!» urlo spazientita al vento.

Se l'è svignata, codardo!

Quando mi volto verso gli altri noto che James, salito su un tavolo, cerca di colpire più soldati possibili. I suoi movimenti sono rapidi; la freccia appena presa è in un istante nel corpo dell'avversario. Uno dopo l'altro i nemici corrono verso di me. 

Con una mano cerco di allontanare Jessy che viene trascinata da Sean all'interno di una casa, mentre Gabriel li protegge annientando i nemici uno dopo l'altro.

I soldati sembrano infiniti. Il cuore inizia a battere all'impazzata.

"Tranquilla, ti guiderò io.", afferma una voce maschile nella mente. Una freccia mi colpisce di striscio al braccio sinistro, stringo i denti per il dolore.

"Fidati di me."

Chiudo gli occhi e metto la mia vita nelle mani della voce che da un po' di tempo riesco a sentire.

"Aiutami.", lo prego.

Avverto l'energia diramarsi nel mio corpo. Apro gli occhi ed inizio a correre verso i soldati che cadono uno ad uno come mosche. Colpisco il primo alla testa con l'elsa della spada, mi abbasso velocemente e taglio la gola al secondo che cade con un tonfo a terra. Mi muovo con agilità e precisione come se stessi danzando.

Giro su me stessa per schivare un colpo, alzo la spada e colpisco il terzo soldato al fianco. Il sangue schizza sul mio viso e scende dall'elsa alla mano. Sento l'odore e il sapore del sangue e stranamente non mi viene da vomitare. Tutt'altro, mi piace.

«Muori maledetta!» urla qualcuno alle mie spalle. Mi volto per difendermi ma l'uomo cade a terra morto con un pugnale conficcato nella testa. Guardo dietro di lui e vedo Fey che accenna un sorriso smagliante cui rispondo con un cenno della testa per ringraziarla di avermi salvato la vita.

Ad un certo punto, cala il silenzio.

Tutti sembrano pietrificati. L'unico rumore che avverto è quello prodotto da due stivali che si fanno sempre più vicini. Tutto tace.

«Che onore incontrare la Principessa.» esordisce una voce quasi metallica alle mie spalle.

Quando mi volto, mi trovo davanti un essere incappucciato di cui non riesco a vedere nulla a parte il mantello nero che copre il suo corpo, i guanti dello stesso colore e una maschera che gli nasconde il volto.

Un misto di rabbia ed adrenalina prende il sopravvento sul minimo di razionalità che mi era rimasto.

«E tu chi saresti?» domando mentre l'essere mascherato inizia a girarmi attorno e ad osservarmi attraverso due fessure così piccole che non riesco nemmeno a vedere il colore dei suoi occhi.

Scorgo Gabriel e James tendere l'arco verso lo sconosciuto che, come se volesse prendersi gioco di noi, solleva in aria le mani. Non sembra molto grosso e il suo portamento è impeccabile.

«Ti ho chiesto chi sei. Non è educato non rispondere.» ripeto con tono pacato.

«Ma è impazzita?» bisbiglia Mark a Fey che mi guarda dubbiosa.

«Non so se sia Aurora al cento per cento a parlare in questo momento.» risponde James analizzandomi dalla testa ai piedi.

«È la Mano Nera!» urla Mark alle mie spalle.

Guardo lo sconosciuto che tutti sembrano temere e mi chiedo perché abbia interrotto lo scontro visto che siamo in minoranza e ci avrebbero potuti annientare senza problemi.

«Apparentemente non sembri molto pericolosa ma, guardandoti da vicino e guardando il modo in cui combatti, mi sono ricreduto.» spiega quasi entusiasta.

«Sai non ho avuto molto tempo a disposizione e dicono che sia nata per combattere. Penso abbiano ragione.» rispondo voltandomi per guardarlo attentamente negli occhi. Sembrano chiari, anche se non riesco ad identificare bene il colore. «Magari un giorno ti annienterò.» dico divertita mentre sento i battiti del cuore accelerare.

«Sei coraggiosa, devo ammetterlo. Oggi vi è andata bene, perché non ho intenzione di far uccidere altre persone. Vi aspetta una bella sorpresina. Consideralo il mio regalo di Benvenuto, Principessa.» afferma piegando leggermente il busto in segno di saluto e allontanandosi seguito dai suoi uomini.

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