Mi facevo spazio tra la gente, spingendola e sgattaiolando rapidamente quando si creavano dei varchi. Mi fermai qualche attimo per appoggiarmi sulle punte dei piedi e vedere se mi stessi dirigendo nella giusta direzione. Per fortuna mi accorsi che mancavano pochi metri per uscire da quella villa e subito mi sentii sollevata.
Continuavo a camminare e più mi avvicinavo, più sentivo l'aria che, a confronto con quella all'interno della casa, era fresca.
Ad un tratto vidi uno spiraglio di luce, proveniente dalla notte particolarmente stellata e dalla luna piena. Mi mancavano gli ultimi passi per ritrovarmi in giardino ed una volta varcata la soglia non potei fare altro che respirare a pieni polmoni.
Mi fermai qualche secondo per tranquillizzarmi e successivamente cominciai ad avvicinarmi alla spiaggia con passo lento. Sentivo la musica sempre più lontana e il rumore del mare sempre più vicino, vi era una netta differenza tra le due sensazioni.
Attraversai la strada e mi ritrovai su un marciapiede di sanpietrini a un metro dall'inizio di quello spettacolo naturale.
Amavo il mare.Ben presto arrivai a toccare la sabbia, così sfilai le ballerine dai piedi e le tenni in mano. Infatti decisi di non percorrere lo stretto marciapiede che portava fino alla riva, ma di passare sul terreno sabbioso che, essendo esposto al chiarore della luna, in alcuni punti sembrava bianco e in altri nero.
La sabbia era fresca e morbida quella sera, era una strana sensazione camminarvi sopra, dato che era da più di un anno che non frequentavo una spiaggia.Ai miei lati vi erano ombrelloni a strisce blu e bianche chiusi con delle classiche corde da marinaio, mentre alla mia destra si trovava un piccolo ristorante sul mare, lo capii dall'insegna dai colori e dai disegni un po' sbiaditi che lo ricordavano.
Stavo percorrendo la spiaggia probabilmente per arrivare alla battigia, in quel momento stavo seguendo solo il mio istinto. Quando superai le file interminabili di ombrelloni, osservai la costa a destra e a sinistra che splendeva a causa della luce elettrica utilizzata nei palazzi.
Mi girai di spalle al mare e guardai oltre la villa in festa da cui ero scappata. A quell'ora di notte la città era prevalentemente illuminata dai bagliori notturni riflessi sulle finestre degli edifici. La stradina accanto alla casa era illuminata da piccole chiazze di luce gallina, proveniente da lampioni che in lontananza svanivano.
Mi trovavo in uno spettacolo di luci naturali ed elettriche che si fondevano sullo sfondo intoccabile del mare.
Ad un tratto una piccola onda mi investì i piedi e mi fece raggelare a causa dell'improvviso contatto. Ritornai a fissare il mare notturno che tanto mi affascinava e come se fossi ipnotizzata da esso, cominciai ad avvicinarmi. In quel punto la sabbia era più umida e compatta ed io desideravo solo rimanere lì tutta la notte. Arrivai alla battigia dove il terreno era bagnato dalle onde marine ad intervalli abbastanza regolari e lasciai che i piedi vi si inzuppassero.
Respiravo la leggera brezza che rendeva speciale quel paesaggio e chiusi gli occhi, sperando che quel momento non finisse mai.
Ad un tratto sentii un fruscìo dietro di me, così mi girai di scatto, mettendo da parte il mare. Vidi una persona nell'ombra. Era immobile e mi fissava, mentre io facevo lo stesso per capire chi fosse. La Luna era alle sue spalle e il suo volto era completamente al buio. Capii dall'ombra dei capelli corti e dall'altezza che era un ragazzo, probabilmente proveniva dalla festa, ma non potevo sapere che intenzioni avesse nè se fosse ubriaco o meno.
"Chi sei?" chiesi timorosa, mentre le onde superavano il volume della mia voce fina.
"Che ci fai qui?" chiese leggermente indignato e non rispondendo alla domanda. Ancora non riuscivo a vedere il suo volto.

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Fallen In Florida
Misterio / Suspenso[ COMPLETA ] Nicole, giovane donna di quasi vent'anni, è costretta ad accettare una borsa di studio in un ambito istituto in Florida, a Miami, e ad abbandonare la sua vita a Londra. Lì dovrà ambientarsi nella vita da collegiale, scoprire nuovi amor...