Capitolo 29

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Sentivo un respiro caldo battermi sulla guancia sinistra ad intermittenza.
Ciò mi infastidiva leggermente, del resto era ancora presto ed avevo sonno.

Ad un tratto una mano maschile mi accarezzò dolcemente ed io rimasi sorpresa da quel contatto.

Aprii lievemente gli occhi, fino a scorgere una figura scura accanto a me.
La luce del mattino mi accecava e gli occhi che cercavo di mantenere aperti nonostante mi stessero bruciando, non mi permettevano ancora di mettere bene a fuoco le figure.

"Ti sei rubata il mio letto, eh?" riconobbi la voce e sorrisi.

"Jason," biascicai con la voce impastata dal sonno "perché sei qui?" domandai confusa.

"Questa mattina Lucas è tornato in caserma e, poiché ci avevano fatti uscire, ci ha accompagnato ai dormitori." disse, accarezzandomi ancora e scostandomi i capelli dal volto.

"Come stai?" chiesi.

"Ho dormito sul pavimento, puoi immaginare..." disse ridacchiando.

Mi spostai verso una parte del letto e battei con la mano sul lato che avevo liberato per Jason.

"Sdraiati vicino a me." gli intimai con gli occhi ancora socchiusi.

Egli non disse nulla, ma fece ciò che gli avevo chiesto, sdraiandosi e rimanendo supino.
Mi accoccolai e lo strinsi a me, notando che avesse una maglietta di cotone a maniche corte.

Mi diede un bacio tra i capelli e sorrisi a quel gesto.

"Non puoi capire quanto io abbia desiderato tutto questo." sussurrò ed io mugolai, in procinto di addormentarmi tra le sue braccia.

***

Appena aprii gli occhi, mi ritrovai accanto Jason e ciò mi lasciò confusa per qualche istante, finché non ricordai della sera prima e della nostra breve conversazione di quella mattina.

Mi girai col viso rivolto verso di lui, cercando di spostare il braccio pesante che mi cingeva le spalle, senza svegliarlo.

Lo osservai per qualche attimo: dormiva tranquillamente e avevo intenzione di farlo riposare ancora.

Ormai sapevo che anche se mi fossi preparata in quel momento, non sarei arrivata in tempo alle lezioni. Inoltre ero parecchio assonnata, dato che la sera prima un contrattempo non mi aveva permesso di riposare abbastanza.

Decisi che quel giorno avrei fatto assenza e piuttosto mi sarei preparata alla partenza per Londra.

Mi domandavo cosa stesse accadendo ai miei migliori amici, ma più che altro mi chiedevo perché avessero cominciato a mentirmi e ad escludermi dai loro problemi.
Perché sentivo che ciò che avrei scoperto di lì a poche ore si sarebbe presentato come problema.

Ero sicura che lo stalker non avrebbe fatto tutto ciò se non avesse saputo di potermi ferire fin da subito.

"Buongiorno." una voce improvvisa accanto a me parlò.

Alzai lo sguardo e vidi gli occhi di Jason scrutarmi dall'alto del cuscino.

"Heh ciao." dissi con un tono dolce e un po' sorpreso, sorridendo.

Oramai ero ben sveglia e cominciare la giornata con il mio fidanzato al mio fianco, non faceva altro che farmi sentire di buon umore.

"Da quanto tempo sei sveglia?" chiese, sospirando leggermente e sorridendomi.

"Da poco, non volevo svegliarti." risposi a voce bassa e lui mi diede un rapido e leggero bacio in fronte.

"Non vai a scuola?" chiese ed io scossi la testa emozionata.

Fallen In FloridaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora