Capitolo 92

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Trascorse molto tempo, probabilmente svariate ore.
Nel frattempo ero riuscita ad alzarmi senza cadere ed ero rimasta in piedi a lungo prima che tornassi a sedermi.
Cercai di riattivare la circolazione del sangue e impedire che i muscoli intorpiditi mi procurassero quel dolore che ormai mi accompagnava da giorni.

In quel modo avevo mosso nuovamente parti del corpo che non ero riuscita a spostare di molto negli ultimi tempi, del resto le catene non erano state esattamente d'aiuto in ciò.

Quando fui stanca, mi sistemai meglio su quel materasso sicuramente pieno di germi.
Era ingiallito, di certo non era un buon segno, ma non potevo far altro.

Nel complesso stavo bene fisicamente.
Ovviamente solo rapportandomi ai giorni precedenti, non potevo permettermi di fare paragoni con la vita a cui ero abituata.

Una vita semplice, ma appagante.
In cui soprattutto, ero libera.

Ad un tratto udii una voce in lontananza.
Subito mi rizzai a sedere, i muscoli irrigiditi e l'ansia che prendeva il posto di una calma apparente.

Probabilmente qualcuno stava parlando al telefono.

Dopo poco smisi di sentire la voce, ma solo dei passi avvicinarsi.
In quel luogo l'acustica era strana, non ero mai riuscita a udire dei rumori così precisamente.

Improvvisamente la porta si aprì e sobbalzai sul posto.

Vidi Ray entrare e camminare fino a trovarsi a pochi metri da me.
Io ero seduta su quel misero materasso, mentre lui si trovava in piedi a fissarmi con disprezzo.

"Ora che hai capito sei contenta?" si annunciò così.

"Il tuo sarcasmo non mi sfiora minimamente." affermai, cercando di trattenermi.

Avevo subito un grande momento di terrore l'ultima volta che ero stata cosciente.
La paura mi faceva agire in quel modo del tutto sbagliato in quella situazione.

Ray ridacchiò.

"Se mi fossi allontanata da Jason, davvero tutto questo non sarebbe mai iniziato?" chiesi improvvisamente, rammentando come tutto era cominciato molti mesi prima.

"Tu cosa pensi?" domandò infastidito.

"Che sia una domanda retorica...ma cosa cambiava Jason?"

Ovviamente tutto questo sarebbe accaduto nonostante fossi rimasta o meno accanto al mio ragazzo.
Le basi di questo conflitto avevano radici troppo in profondità per essere sradicate dalla semplice presenza di una persona accanto a me.
Una persona che a quel tempo conoscevo a malapena.

"Lucas non voleva che anche lui venisse coinvolto, tutto qui." affermò annoiato.

"Perché?" chiesi confusa "Questa era tutta una farsa, fin dall'inizio."

"Non con lui." disse.

"Che vuol dire? Jason sapeva tutto?" mi agitai al solo pensiero.

Per un attimo mi sentii mancare l'aria.

"Non sapeva e non sa assolutamente nulla.
Ma la loro amicizia era reale, l'unica cosa vera in tutto questo."

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