I giorni passavano lenti ed io non sopportavo di rimanere ancora in quella camera d'ospedale. Quando il giorno successivo al mio risveglio entrò un medico per controllare che stessi bene, lo interrogai a proposito delle mie analisi.
"Sembra che tu stia bene, come ti senti?" mi aveva chiesto.
"Ho mal di testa e spesso mi addormento senza rendermi conto di essere stanca."
"Beh, in fondo sei stata in coma per tre giorni, non è stato mica uno scherzo."
"Sì, uno scherzo...sarebbe stato meglio. Magari poi mi sarei svegliata e i miei amici mi avrebbero detto che questo era tutto finto. Avremmo riso tutti quanti." avevo risposto malinconica.
"Mi dispiace molto. Sei ancora troppo giovane per rischiare la vita per questi futili motivi e, sentirti male ad una festa, di certo non è il massimo." avevo sorriso amaramente a questa affermazione, sapendo che non mi ero semplicemente sentita male.
"Dalle mie analisi non è risultato nulla." avevo detto con tono basso.
"No, nessun segno che tu sia stata male a causa di alcool o droga." mi aveva guardata intensamente negli occhi, ma io avevo distolto lo sguardo.
"Qualcuno vuole farti del male, non è così? È qualcosa di troppo sofisticato ed è una cosa seria. Dovresti denunciare questa persona." il suo aspetto era rassicurante.
Quei capelli brizzolati e l'aria dolce, infondevano sicurezza.
"Io non ho idea di chi sia stato o cosa, ma so che non farò assolutamente nulla. Non è la prima volta che mi sento male ad una festa, solo che questa volta le conseguenze sono state peggiori." avevo mentito e mi ero stupita di come fossi stata così convincente.
"Allora il consiglio che posso darti è quello di non frequentare più queste feste, forse ti arrecano ansia e per questo poi ti senti male. Nonostante ciò, sono convinto che ci sia qualcos'altro." aveva affermato ed io decisi di liquidarlo con la banale scusa del sentirmi esausta.
Spesso rimanevo da sola per lunghi periodi di tempo ed oramai avevo fatto l'abitudine a sentir scandire il battito del mio cuore dal macchinario che mi affiancava.
Fino a quel momento avevo deciso di non guardare il mio braccio sinistro, infatti sapevo che dei fili erano collegati ad esso e sicuramente avrei dato in escandescenze se avessi visto quegli aghi perforarmi le vene.Bastava non vedere.
Il dottor Lee mi aveva leggermente turbato a causa di quella sua affermazione così vera.
Quando mi avevano chiesto cosa mi fosse accaduto, io avevo risposto che mi trovavo ad una festa e mi ero sentita male all'improvviso. Del resto era la verità, avevo solamente emesso la parte in cui il maniaco si prendeva gioco di me e il mio sospetto a suo proposito.Sospetto, era più che un semplice sospetto.
Anche i miei amici mi chiesero in disparte cosa fosse accaduto, ma la risposta fu la stessa, a parte per il particolare di Lucas e per i suoi amici ubriachi e drogati. Infatti oltre ad aver bevuto troppo, avevano fumato qualcosa che poteva essere tutto tranne che tabacco.
La mattina successiva il dottor Lee tornò per controllare le mie condizioni. Più i giorni passavano, più sentivo di essere di nuovo me stessa.
"Hai pensato a cosa ti ho detto ieri?" mi aveva chiesto dopo la sua solita domanda.
"Cioè?" sapevo che i vuoti di memoria non appartenevano alle mie condizioni di salute.
"Alla persona che vuole farti del male." aveva affermato.
Quell'uomo amava mettermi in difficoltà e ciò mi innervosiva. Volevo solamente non pensarci troppo.
"Nessuno vuole farmi del male." avevo risposto come se fosse ovvio.

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Fallen In Florida
Mistério / Suspense[ COMPLETA ] Nicole, giovane donna di quasi vent'anni, è costretta ad accettare una borsa di studio in un ambito istituto in Florida, a Miami, e ad abbandonare la sua vita a Londra. Lì dovrà ambientarsi nella vita da collegiale, scoprire nuovi amor...