Capitolo 83

142 6 0
                                    

"No, Lucas..." mormorai, cercando un suo sguardo.

"Non ho intenzione di aspettare ancora." lo vidi avvicinarsi e poi inginocchiarsi davanti a me "Pensi di essere capace a pronunciare il tuo nome o no?" domandò, fissandomi intensamente.

"Nicole Colbay." dissi, cercando di sostenere il suo sguardo.

"Ora dillo guardando la telecamera e cerca di sembrare meno analfabeta." si alzò, allontanandosi dall'inquadratura.

Lo fissai incerta un'ultima volta prima di cominciare a parlare.

"Io sono Nicole Colbay, vivo a Miami e non so quanto tempo fa sono stata rapita." affermai con una smorfia confusa e lanciai uno sguardo involontario al mio carnefice "Sono certa che la mia famiglia e i miei amici si stiano chiedendo dove io sia, ma non ne ho idea nemmeno io. Volevo solo dirvi di non venire a cercarmi e mi rivolgo soprattutto a mio padre: non lasciare Orlando, fidati di me, non farlo." i miei occhi divennero lucidi "So che non accetterete tutto questo, ma vi sto chiedendo di farlo per me, se vi accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo. Avete fatto tutto il possibile e non è colpa di nessuno di voi se ora mi ritrovo in questa situazione." delle lacrime cominciarono a scendere involontariamente "Un'ultima cosa: non so cosa mi accadrà, se ne uscirò viva da tutto questo, ma voglio che andiate avanti, anche tu, Jason. Alla fine starei bene, no? Quindi anche voi dovrete esserlo nonostante io stia parlando del peggiore dei casi. Non rimpiango nulla, rifarei tutto quanto fin dall'inizio di...questa cosa." mi fermai un istante per trattenere una singhiozzo, non avevo intenzione di disperarmi davanti a tutto il mondo "Perciò...nonostante me, buona vita." terminai, non riuscendo a continuare a causa del pianto troppo intenso.

Lucas rimase a fissarmi mentre mi ero abbandonata a lacrime di sofferenza e paura.

Solo dopo svariati secondi spense la videocamera e commentò con freddezza un "Non ci voleva tanto." prima di uscire.

Poco dopo arrivò Ray.

***

Jason's POV
Era notte fonda e ancora non ero riuscito a prendere sonno, del resto sarebbe risultato strano il contrario.

Avevo ripensato a tutti i momenti che avevo trascorso con Nicole in quegli ultimi mesi.
La mia vita era cambiata da quando c'era lei, ma ora mi ero ritrovato perso a causa della sua assenza.

Nulla aveva senso senza lei, non potevo farne più a meno.

Continuavo a ripetermi che entro poche ore sarebbe trascorso un giorno dalla sua sparizione e che mi sarei potuto rivolgere alle autorità per trovarla.

Ma purtroppo confidavo poco negli altri.

Decisi di alzarmi dal letto per controllare il laptop di Nicole, al momento Jill risultava essere l'unica che potesse aiutarmi.

Aprii la sua pagina Instagram, provai a ricaricarla più volte, ma non appariva alcuna notifica nei direct.
Sospirai frustrato e abbassai lo schermo forse con troppa violenza.
Non mi curai di controllare che fosse ancora integro.

Improvvisamente il mio cellulare cominciò a vibrare: un numero sconosciuto mi stava chiamando.

Subito risposi, convinto che potesse essere lo stalker ad avermi contattato.

"Jason?" dal tono della voce sembrava spaventata.

"Jill, sei tu?" domandai sorpreso.

Fallen In FloridaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora