Capitolo 34

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Jack's POV
Versai del Gin nel bicchiere di plastica che sfilai dalla pila. Non sapevo perché in questa festa circolassero alcolici forti come questo, ma in fondo mi andava più che bene.

Avevo approfittato quando ero sfuggito dallo sguardo persecutorio di Clare.
Sapevo che lei volesse solo il mio bene, ma io solo in questo modo riuscivo a sentirmici.

Non sapevo perché si fosse allontanata. Era sfuggita dalla mia vista in una rapida camminata, come se stesse inseguendo qualcuno.
E pensare che mi aveva detto che mi avrebbe sorvegliato tutta la sera.
Le avevo giurato che non avrei esagerato e così sarebbe stato, a meno che non fossi arrivato alla sbronza così rapidamente da non accorgermene nemmeno. Probabilmente sarebbe accaduto questo se avessi bevuto un altro bicchiere di quell'alcolico.

"Mi era sembrato di ved-" un'improvvisa voce squillante mi fece scattare.

Appoggiai immediatamente il bicchiere sul tavolo dietro di me e strinsi le labbra per poi trattenere un respiro con una strana smorfia sul volto.
Speravo di essere passato inosservato, ma confidavo poco nelle mie capacità.

Forse ero un po' brillo: non avevo visto arrivare Clare e degli ultimi minuti non sapevo cosa fosse accaduto o almeno mi ero distratto a pensare.

Ma perché la mia vista era così appannata e sentivo la testa battere?

"Cosa diamine era quello?" chiese Clare, cominciando ad alterarsi.

Mi aveva beccato.

"Quello cosa?" feci finta di non capire, facendo un sorrisetto distratto.

"Quello che stavi bevendo. Quando mi hai visto arrivare hai appoggiato il bicchiere sul tavolo, ma io ti ho visto." scandì bene le ultime parole "Dimmi che non è ciò che penso."

Non dissi nulla, mi sentii bruciare lo stomaco dal nervosismo.

Si avvicinò a me e con un gesto abile, ma forse neanche molto, prese il bicchiere che avevo nascosto dietro di me.
Ne annusò il contenuto per poi fare una smorfia disprezzante e lanciare il bicchiere per terra.

Il contenuto si rovesciò sul pavimento e il bicchiere rotolò in un angolo.

"Clare era solo una goccia, dopo non ne avrei bevuto altro!" esclamai, sorridendo come un ebete.

Non c'era nulla di divertente, però.

"Ti ho detto che non devi esagerare! Me lo avevi promesso!" gridò Clare arrabbiata.

A quel punto scoppiai in una fragorosa risata che non riuscii a controllare.
Lo trovavo divertente perché non avevo bevuto molto e sicuramente non avevo esagerato.
Era Clare ad esagerare, forse era un po' troppo apprensiva.

"Per favore smettila! Non puoi comportarti in questo modo e pensare che io possa rimanere tua amica!" le urla sovrastarono la mia risata, interrompendomi "Come puoi pretendere una cosa del genere?" la sua voce si affievolì, tramutando la rabbia in dolore.

Mi bloccai in uno sguardo duro e presuntuoso mentre lei cominciava a piangere.
Perché stava piangendo?
Casomai avrei dovuto piangere io. Lei non sapeva, ma avrebbe dovuto capire che c'era qualcosa che non andava.

"Me lo avevi promesso, Jack." parlò Clare ormai quasi senza voce.

Ogni giorno dovevo subire quei messaggi anonimi e ne stavo uscendo pazzo.
Perché non erano solo messaggi.

Erano minacce. Minacce di morte per Nicole.

Non potevo salvaguardarla se lei si trovava a Miami ed io a Londra.
Per questo aveva preso di mira lei e non Clare, perché sapeva che io sarei stato più inquieto.

Fallen In FloridaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora