Capitolo 100 • Epilogo

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11 anni dopo...
Era il giorno in cui avevo scoperto di essere incinta, non lo avevo ancora detto a nessuno.

Avevo ricevuto un messaggio, il solito mezzo per comunicare con me.

Vediamoci al mio bar tra due ore. Tranquilla, non ti accadrà nulla questa volta. Se non verrai, capirò, ma io ti aspetterò.

Fin da subito avevo deciso di non presentarmi, ma con il passare dei minuti cominciai a valutare l'offerta.

Non entravo in quel bar da quando ero stata rapita da lui e da Ray undici anni prima.
Avevo trentun anni ormai.

Decisi di andare da sola, dicendo a Jason di avere un impegno e che dovevo andarci da sola.
Non mi aveva chiesto altro, rispettando la mia privacy.

Quando mi presentai lì, trovai Ray all'entrata.

Come l'ultima volta mi fece il saluto militare ed io risposi allo stesso modo.

"Questa volta non tenterete di uccidermi, vero?" chiesi.

"No, io aspetterò qui Lucas, fate con calma."

Quando entrai, vidi mio fratello seduto ad un angolo del locale, nello stesso luogo in cui avevo trovato seduto Ray la prima volta che mi ero recata lì.

Le pareti erano in legno come le sedie e i tavoli, mentre i divanetti erano ricoperti di pelle verde scura...proprio come undici anni prima.
Non sembrava essere cambiato nulla.

Andai a sedermi davanti a lui, senza dire nulla.
Per la prima volta ero io ad essere divertita dalla situazione.

"Non pensavo che saresti venuta."

"Nemmeno io." affermai sincera.

"Quindi...com'è andata la vita da allora?"

"Penso che tu lo sappia già." dissi risoluta.

Sapevo che in questi anni mi avesse tenuta d'occhio, ne ero certa.

"Già, hai ragione, è inutile far finta di nulla." ridacchiò ed io sorrisi.

"Io sono felice...a te come va la vita?" mi interessai.

"Bene, da quando ci siamo visti l'ultima volta. Devo ammettere che rinchiudere in carcere nostro padre è stato sicuramente più appagante che ucciderlo."

"Allora prego."

"Per cosa dovrei ringraziarti?" chiese intrecciando le dita delle mani.

"Per averti fatto fare la scelta giusta, anche se allora forse non la vedevi."

"Sì..." sospirò "Se potessimo tornare indietro rifaresti quella scelta? Intendo...insomma, perdonarmi e aver lasciato in vita Douglas."

"Per te sì, per Douglas sinceramente non lo so." ridacchiai e lui fece lo stesso.

Solo noi potevamo ridere, scherzando sulla vita o sulla morte di nostro padre.

"Che figlio di puttana..." mormorò.

"Beh tu sei un pazzo bastardo...siamo una bella famiglia." dissi sarcastica.

"È strano ricordare queste cose orribili come se fossero divertenti." considerò.

"Già...forse perché ormai tutto si è sistemato e l'odio tra noi è svanito, più o meno."

"Che dolce, nemmeno io ti odio più." ridemmo ancora.

"Sai, io non ho dimenticato tutto quello che mi avete fatto, lo ricordo esattamente come se fosse ieri. Però ti capisco perfettamente e non posso condannarti se sono cosciente del fatto che anche io avrei fatto la stessa cosa." gli presi le mani.

Fallen In FloridaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora