Capitolo 51

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"Jason, ne abbiamo già discusso." dissi.

Gli davo le spalle, poiché stavo piegando gli ultimi vestiti in valigia.

"Almeno il giorno di Natale, o capodanno." insistette mentre camminava su e giù lungo la stanza.

"Ma lo sai che io vorrei passare il tempo sempre con te, solo che non voglio che ti accada nulla." mi lamentai.

"Nicole, per favore, io me la so cavare, ci sarà la tua famiglia e quelle dei tuoi due amici. Sarete in tanti, perché io devo essere escluso?" si lamentò.

"Jason..." sospirai.

Io avevo paura per lui.

"Proprio perché saremo tutti nello stesso luogo è probabile che lo stalker faccia qualcosa." abbassai la voce.

"Sì ma non ci sarete solo tu, Clare e Jack. Non agirà davanti agli altri." sbuffò "Non mi vuoi far conoscere i tuoi genitori? Stiamo insieme da circa due mesi, lo posso capire che forse per te è poco tempo, ma perché me è valso tantissimo."

"Scherzi?" esclamai interrompendo le mie azioni e girandomi verso di lui "Certo che voglio farteli conoscere, anche per me conta moltissimo la nostra relazione, ma non è per questo.
Ti ho già spiegato il motivo." gli presi le mani.

"Nicole non devi sempre affrontare tutto da sola, ci sono io con te e voglio esserci anche stavolta. Vorrà dire che lo stalker attaccherà tutti e quattro, mi interessa solo di te.
Non voglio lasciarti sola per due settimane." affermò dolcemente.

"Jason..." stavo per ribattere quando ci ripensai "...va bene, prenota un volo e vieni con me a Londra." sorrisi risoluta.

"Dici sul serio?" chiese euforico.

"Sì, dico sul serio." ridacchiai per la sua reazione.

"Vado subito a prepararmi per domani." era fuori di sè dalla felicità.

Risi quando lo vidi sgattaiolare via dalla mia camera.

"Ti amo!" lo sentii esclamare dall'altra stanza.

"Anche io!" parlai ad alta voce per farmi sentire.

Rimase un sorriso sul mio volto mentre preparavo le valigie.

Il giorno successivo saremmo partiti dopo il secondo giro della competizione di scrittura.
Proprio così, il professor Law mi aveva avvisata del mio successo, ero riuscita a passare.
Mi aveva detto che anche lui aveva letto il mio testo ed era entusiasta di avermi proposto al concorso.
Disse che secondo lui  ero in grado di arrivare in finale e vincere.

Nelle ultime settimane la mia vita si stava svolgendo stranamente bene, con l'assenza dello stalker tutto era migliorato.
Stavo avendo un assaggio di felicità, mi sarebbe stato portato via un'altra volta?

***

Scendemmo dal taxi e corremmo verso l'aereoporto.

Avevamo spostato in nostri voli delle ore più tardi rispetto a quello che avevamo deciso inizialmente.
Jason non era riuscito a trovare un biglietto per il mio stesso aereo alle cinque e quaranta di pomeriggio.

Trovammo due posti disponibili solo per una partenza all'una di notte.
Ebbi pazienza e accettai l'orario, nonostante in realtà non mi stesse affatto bene.

Ci fiondammo ai controlli di sicurezza e lì venimmo perquisiti.
Per Jason fu un'esperienza quasi nuova: aveva compiuto il suo ultimo viaggio in aereo con i genitori quando aveva dodici anni, mentre ora ne aveva venti.

Dopo aver recuperato le nostre valigie ci recammo al gate che era stato preannunciato da una voce elettronica e infine ci imbarcammo sul nostro aereo.

Per fortuna io e il mio ragazzo avevamo i posti uno affianco all'altra.
Il viaggio sarebbe durato otto ore e mezza, probabilmente avremmo dormito tutto il tempo.

Ero un po' agitata all'idea di presentare Jason ai miei genitori, ma era un'agitazione piacevole.
Mi sentivo come un'adolescente in quel momento.

Prima di partire eravamo riusciti a salutare i nostri amici.
Nora aveva detto che anche lei a breve sarebbe partita per trascorrere le vacanze con la sua famiglia.
Per Lucas invece era diverso: lui era orfano, si affidava solo agli amici.
Ma noi lo avevamo abbandonato.

"Resterò qui, troverò qualcuno con cui passare il tempo, voi godetevi le vacanze." aveva detto sorridendo.

"A Natale non si dovrebbe stare da soli." gli avevo detto io, pronta ad accoglierlo a Londra.

"Nicole non sono un bambino, starò bene anche da solo. Mi godrò la casa tutta per me." aveva affermato un po' malinconico.

"Se vuoi puoi venire a Londra con noi." avevo proposto e poi ricevuto un'occhiataccia da parte di Jason.

Il mio ragazzo era stato giorni a torturarmi per poter partire con me ed in quel momento avevo deciso di invitare Lucas senza pensarci due volte.

"Io resterò qui, davvero Nicole.
Sono abituato così da sempre, per me questa è la normalità, ora partite altrimenti farete tardi."

Infatti poi eravamo riusciti ad arrivare giusto in tempo, sarebbe bastato qualche minuto in più e probabilmente avremmo perso il volo.

"Mi dispiace tanto, comunque buon Natale." avevo baciato sulle guance entrambi e dopo che anche Jason li aveva salutati, eravamo usciti dal loft.

Sospirai a quel ricordo così recente.
Per Nora e Lucas non era mai stato un problema rimanere svegli fino a tardi.

Per il giorno della vigilia di Natale, come ogni anno, la mia famiglia aveva organizzato una cena nella nostra vecchia casa.
Io, Jason e i miei genitori saremmo rimasti lì per tutte le vacanze, anche se intraprendere quella convivenza mi metteva un po' di inquietudine.

Per fortuna i miei genitori sarebbero arrivati il giorno stesso della vigilia di Natale, in questo modo avrei avuto più tempo per pensare a come presentarglielo.

Come avrebbero reagito?

Gli avevo preannunciato l'arrivo di Jason, ma loro non lo conoscevano.

Se gli fosse stato antipatico?

Proprio in quel momento una voce proveniente dagli altoparlanti dell'aereo annunciò di allacciare le cinture.

Strinsi la mano di Jason e quando incrociai il suo sguardo ci sorridemmo.

"Andrà tutto bene." mi rassicurò, ma non capii se fosse a proposito del volo, della mia famiglia o dello stalker.

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