Capitolo 98

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"Lucas, non lo fare."

Cara si guardò attorno e quando mi vide si allarmò maggiormente.

"Possiamo risolvere tutto in un altro modo." continuò, ma quelle parole non avrebbero funzionato con lui.

Volevo comunicarle con lo sguardo di tacere, in questo modo non avrebbe acuito l'odio di Lucas.

"Ray..." mio fratello lo guardò eloquente e quello fece un leggero cenno del capo.

Cara non fece in tempo a capire cosa stesse per accadere che in un attimo Ray sfilò dalla tasca una siringa.
Per la prima volta vidi cosa accadeva una volta che lo svenimento era indotto, di solito ero sempre io il soggetto di ciò.
Osservai Cara terrorizzata poco prima di cadere sul pavimento.

Colsi quell'istante di distrazione per correre verso Lucas e disarmarlo.

Ora ero io ad avere la pistola tra le mani.
Feci dei passi indietro per non rischiare che qualcuno potesse disarmarmi.

"State lontano da me." puntavo la pistola alternandola tra Lucas e Ray.

"Non la toccare." mi rivolsi a Ray il quale lasciò subito Cara giacere sul pavimento.

"Papà portala via da qui, vi raggiungerò dopo." quello mi fissò incerto "Vai!" esclamai e subito lui prese in braccio Cara e si allontanò dalla stanza.

Eravamo rimasti in tre in quella camera mentre due persone erano al sicuro.
Non ero certa di aver fatto la scelta giusta, ma non volevo che qualcuno si facesse male.

"Che cosa hai intenzione di fare?" ridacchiò Ray.

"Vuoi...spararci?" intervenne Lucas divertito.

"N-non lo so." risposi nervosa.

Tenevo l'arma con due mani, temevo che potessi lasciarla andare.
Avevo entrambi i ragazzi sotto tiro.

"Dovevi solo andare via di qui, non ti avremmo uccisa, erano questi gli accordi." mi ricordò Lucas.

"Non erano i nostri patti, ma i vostri." lo corressi "Volevi uccidere nostro padre!" esclamai gesticolando.

"Piano con quella pistola," disse Ray "potrebbe partire un colpo."

"Dovrei uccidervi." affermai.

"Ma non lo farai." concluse Lucas, avvicinandosi.

"Hey, stai indietro!" gridai agitando la pistola e lui si fermò.

"Non riuscirai a spararmi, sono tuo fratello, abbiamo lo stesso sangue."

"Fratellastri." lo corressi e lui ridacchiò.

"Non fermarti ai dettagli. Il punto è che non mi sparerai." si avvicinò nuovamente.

"Lucas, ti ho detto di stare indietro!" gridai ancora.

"Tu non premerai il grilletto." disse sicuro di sé.

"Non sfidarmi." dissi a denti stretti "Dove hai le prove su mio padre...su ciò che ti ha fatto?"

"Perché dovrei dirtelo? Così potrai cancellare tutto? Scordatelo." scandì lentamente l'ultima parola.

"Voi non potrete testimoniare perché scapperete per sempre." cercai un loro segno di approvazione.

"Sì, vai avanti." mi spronò Lucas.

Stavamo arrivando ad un accordo.

"Bene, io avrò bisogno di prove per poter rinchiudere mio padre in carcere, ma non ne ho. Quindi ho bisogno di ciò che hai tu." mi rivolsi a Lucas.

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