Passammo tutta la notte a divertirci: avevo conosciuto gli amici di Lucas e avevamo chiacchierato e bevuto fino allo sfinimento. Ovviamente io non avevo ingerito alcolici, ma ero una buona compagnia, infatti anch'io raccontavo aneddoti divertenti della mia vita passata a Londra.
Ad un tratto notai di avere un leggero mal di testa, così presi il mio cellulare per controllare l'orario e mi accorsi che fosse quasi l'una e mezzo di notte. Il tempo era passato molto velocemente ed io probabilmente continuavo a ridere e parlare per inerzia, ero sicura che se mi fossi fermata a riposare mi sarei addormentata all'istante.
"Ragazzi voi avete sonno?" chiesi e quelli, dopo avermi guardato come se avessi detto qualcosa di impossibile, scoppiarono in una risata sguaiata.
L'odore di alcool era insopportabile e mi faceva venire la nausea. Aggrottai le sopracciglia, infastidita dalla loro sciocca reazione.
"Possiamo festeggiare fino all'alba!" esclamò uno con un tono di voce fuori controllo.
"Sarà un compleanno indimenticabile!" affermò Lucas, guardandomi "E non credo proprio che dopo tutto questo alcool riusciremmo comunque a sentire la stanchezza." disse, abbassando notevolmente il volume della voce e facendo un sorrisetto sbieco, ma furbo.
"Sapete io non penso di riuscire ad arrivare sveglia fino all'alba, perciò andrò a cercare uno dei miei amici...sperando che qualcuno sia ancora lucido." commentati in fine tra me.
Mi alzai e per poco non caddi, il mal di testa aumentò improvvisamente e lo capii da una dolorosa fitta nella parte posteriore del cranio. Gemetti dal dolore e strinsi gli occhi in una smorfia di dolore.
"Vengo con te!" esclamò Lucas prima di alzarsi e cominciare a camminare, per poi scivolare per terra.
Risero tutti, compreso il mio amico, tranne me. Desideravo solo uscire da lì e le luci accecanti mi impedivano di avere una vista chiara. In quel momento capii di provare un odio profondo nei confronti delle luci stroboscopiche. Erano sempre una caratteristica che rendeva le feste irritanti, rendevano il tutto troppo frenetico e confusionario.
"Non penso sia una buona idea, non riesci neanche a reggerti-" mi interruppe.
"Shhh." disse, tappandomi la bocca con una mano, mentre si sosteneva a me.
Ci guardammo negli occhi e per un attimo in cui lui rimase serio, sembrò che non fosse per niente ubriaco. Sembrava ragionevole, capace di controllarsi e di agire logicamente, ma mi sbagliavo. Infatti dopo pochi secondi cominciò a ridere, facendo strisciare la sua ruvida mano via dal mio volto.
"Andiamo." dissi, freddamente.
Mi aveva infastidito quel gesto e nonostante fossi a conoscenza del fatto che non fosse in grado di controllare le sue azioni, rimasi un po' turbata.
Cominciammo a camminare per uscire dalla sala principale in cui era impossibile respirare, solo allora mi accorsi di quanto in realtà il mio corpo soffrisse lo stato dell'ambiente che mi stava circondando. Era come se per un'ora i miei sensi fossero stati interrotti e che poi si fossero risvegliati improvvisamente e fossero aumentati notevolmente.
Quando giungemmo in corridoio decisi che fosse meglio uscire dalla villa, l'aria era realmente difficile da respirare e cominciò a mancarmi il fiato.
Sperai che non venissi colpita da un attacco di panico.Probabilmente una volta all'esterno avrei provato a chiamare uno dei miei amici per chiedere di accompagnarci ai dormitori, sicuramente Lucas non poteva rimanere ancora alla festa, non era nelle condizioni adatte per gestirsi autonomamente.
Mentre camminavamo tra la folla, tenevo Lucas stretto a me per non rischiare di perderlo, quando ad un tratto lo sentii accasciarsi al suolo.
Mi abbassai rapidamente fino ad arrivare alla sua altezza.

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Fallen In Florida
Misteri / Thriller[ COMPLETA ] Nicole, giovane donna di quasi vent'anni, è costretta ad accettare una borsa di studio in un ambito istituto in Florida, a Miami, e ad abbandonare la sua vita a Londra. Lì dovrà ambientarsi nella vita da collegiale, scoprire nuovi amor...