"Secondo te se andassi sul tetto ci sarebbe campo?" chiesi improvvisamente a Jason.
"Penso che sarebbe pericoloso e che forse non riusciresti nemmeno ad arrivarci, ma penso anche che potremmo provarci. Insieme."
"Tieni." passai della carta igienica a Jason che aveva finito di sciacquare il sangue dal naso e dalle mani.
"Grazie." disse tirando su col naso "Sanguina ancora?" domandò.
Lo fissai per qualche secondo.
"No ora si è fermato, possiamo andare."
Uscimmo rapidamente dai bagni.
"Non ci credo che stiamo vivendo una situazione così...surreale. Avevo immaginato queste cose solo nei film, non avevo mai pensato alla possibilità di poterne vivere una..." commentò Jason.
"È vero, nemmeno io me ne capacito, e pensare che forse moriremo tutti quanti arrostiti..."
"Okay il pessimismo può bastare per ora." annuii.
Seguivo Jason poiché io non avevo la minima idea di come si giungesse fino al tetto.
Riuscimmo a salire due rampe di scale e infine ci imbucammo in una parte del dormitorio del tutto diversa dalle altre e che purtroppo non saprei descrivere.
In quel momento l'ansia era troppo forte per poter badare e assimilare i particolari.Quando riuscimmo ad arrivare sul tetto ci accorgemmo di quanto fumo stesse uscendo dall'edificio.
Cominciai a girovagare lungo tutto il suo perimetro ed ogni tanto la linea prendeva per pochi secondi, ma non ero abbastanza svelta da fare una chiamata di soccorso."Questo maledetto coso non funziona!" esclamai frustrata.
"Abbi pazienza, bisogna trovare il punto giusto e avere fortuna." cercò di rassicurarmi Jason "Qualcosa deve aver danneggiato le antenne più vicine..."
"Un altro incendio? Stasera c'è qualcuno che si diverte a dare fuoco..." commentai sarcastica.
"Beh forse c'è qualcosa che ci isola, non credo che tutta la zona sia rimasta senza linea." considerò mentre io mi spostavo continuamente e agitando il telefono in aria.
"Pensaci: gli allarmi che non funzionano, le porte bloccate, la mancanza di connessione...sono un po' troppe coincidenze." affermò fissandomi.
Ci riflettei, in effetti non potevano essere casualità.
Forse qualcuno stava cercando di spaventarci o...ucciderci.
Mi venne in mente un unico pensiero: lo stalker."Perché mi guardi così? Io cosa ne posso sapere?" mi innervosii, ma gli diedi la mia completa attenzione.
"Perché c'è qualcosa che non va e tu non me lo vuoi dire. Ma di me ti puoi fidare." disse e mi prese le mani.
"Secondo te io dovrei sapere chi ha scatenato tutto questo?" chiesi ridacchiando "Quella botta sul naso ti ha scombussolato."
"Hai raccontato a qualcun'altro di...tutto questo? Sei strana ultimamente e, pensandoci, è già da un po' di tempo che sembra che qualcuno voglia farti del male."
Imprecai mentalmente.
"Jason ascolta, nessuno sta cercando di farmi del male." scandii le parole "Non ho detto nulla a nessuno perché ti stai facendo idee di cose che non esistono. Ora fammi continuare." risposi dura e ricominciai a girovagare lungo il tetto.
"Se non me lo dici tu, lo capirò da solo." mi avvertì.
"Jason, per favore." dissi a denti stretti e lui rimase in silenzio "Questi non è il momento. Se vuoi tu vai a soccorrere gli altri, io resto qui e provo a chiamare aiuto." proposi al mio ragazzo, sospirando.

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Fallen In Florida
Mystery / Thriller[ COMPLETA ] Nicole, giovane donna di quasi vent'anni, è costretta ad accettare una borsa di studio in un ambito istituto in Florida, a Miami, e ad abbandonare la sua vita a Londra. Lì dovrà ambientarsi nella vita da collegiale, scoprire nuovi amor...