Capitolo 50

156 8 0
                                    

Inviai l'ennesimo messaggio a Jill su Instagram.
Nonostante avesse cambiato numero di telefono, avrebbe potuto ricevere tranquillamente i messaggi in direct.

Erano ormai giorni che provavo a contattarla senza risultati, lei non visualizzava.
Avevo provato su tutti i social network che sapevo che lei avesse, mi ero iscritta addirittura a Facebook per riuscire a contattarla.

Fino ad ora era stato tutto inutile.

Sospirai frustrata, appoggiando la testa alle mani, mentre il computer rifletteva sempre la stessa schermata.

"Nicole, lascia stare, se vorrà ti contatterà lei." sentii la voce di Lucas tuonare alle mie spalle.

In quel momento eravamo rimasti solo noi due in casa: Nora e Jason erano andati a fare la spesa.

Era lunedì e quella mattina solo io ero andata a scuola, gli altri del gruppo avevano preferito rimanere nel loft.
Non era facile per nessuno vivere continuamente nel ricordo della sera dell'incendio, affacciarsi dalla finestra di un'aula della scuola e vedere il dormitorio a pezzi.

Nemmeno io riuscivo a concentrarmi sullo studio, ma i professori erano clementi con tutti gli studenti.
Ogni tanto ci permettevano di fare delle pause durante le ore di lezione, proprio quando notavano la classe soprappensiero.

La scuola non era mai stata tanto silenziosa prima d'ora.

La seconda ora con il professor Law era stata la più piacevole e leggera, come sempre del resto.
Egli mi aveva avvisato che i risultati del primo giro del concorso sarebbero usciti il giorno successivo e che lui mi avrebbe ripetuto il responso.

Ad un tratto sentimmo il campanello suonare ed io e Lucas ci scambiammo un'occhiata confusa.

"Hanno fatto così in fretta?" domandai e il mio amico fece spallucce.

Nora e Jason erano usciti solo venti minuti prima.

Mi alzai e insieme a Lucas ci dirigemmo verso la porta.
Il mio amico guardò dallo spioncino e prima di aprire la porta mi rivolse un'occhiata.

"Hey ragazzi, scusate l'intrusione." la voce imbarazzata di Clare riempì il momento.

"Ma che ci fate qui?" chiesi sorridendo prima di abbracciare i miei due migliori amici.

"Vi abbiamo fatto una sorpresa!" esclamò Clare con voce flebile e dell'entusiasmo un po' finto.

Capii subito che qualcosa non andava bene.

"Oh beh entrate." dissi leggermente cupa.

Io e Lucas ci spostammo di lato per non ostruire il passaggio e colsi uno sguardo un po' restio da parte del mio amico.
Gli risposi con un'occhiata confusa, poi chiusi la porta.

"Lui è Lucas." lo presentai ai miei migliori amici.

"Giusto Lucas...io sono Clare." la ragazza allungò la mano.

"Jack." anche loro si strinsero la mano.

"Bene, cosa vi porta qui?" chiesi dopo aver terminato i convenevoli.

"Lunga storia, dopo ne possiamo parlare se vuoi." affermò Jack lanciando una rapida occhiata eloquente contro Lucas.

Egli era distratto e non lo notò.

"Beh se volete posso farvi vedere la città mentre chiaccheriamo." stetti al gioco.

"Vi lascio un po' da soli okay? Ci vediamo dopo." Lucas mi diede un bacio sulla guancia e sorrise ai miei migliori amici prima di sparire nella sua camera.

Appena sentii la porta chiudersi, parlai.

"Per favore, ditemi che non è grave." mi lamentai a bassa voce, facendo un passo verso di loro.

"Non lo sappiamo, ma siamo preoccupati...è meglio uscire da qui." sussurrò Jack.

Presi il cappotto e le chiavi di casa, poi ci recammo in strada a passeggiare.

"Se siete arrivati fin qui allora c'è proprio qualcosa che non va." commentai prima che iniziassero a raccontarmi.

"Lo stalker." introdusse Jack "Ci ha minacciati tutti in un messaggio che ha ricevuto Clare."

"Oh no, ora anche tu..." dissi con voce flebile.

"Non fa niente, ormai mi ero già abituata con voi due." la mia amica fece un sorriso amaro.

"Torniamo al punto." ci interruppe Jack senza il minimo di tatto.

"Ha detto che tutti quanti sotto le feste scopriremo qualcosa che sconvolgerà le nostre famiglie." affermò Clare gesticolando "Ha scritto che è qualcosa che ormai è nascosto da tempo, che nessuno di noi ha mai conosciuto. Farà in modo che combaci la nostra situazione con quella che architetterà lui."

Rimasi qualche secondo in silenzio a riflettere.

"E voi pensate che sia qualcosa di pericoloso per tutti noi?" entrambi annuirono con veemenza.

Sospirai.

"Siamo venuti ad avvertirti prima, non potevamo parlartene al telefono e quindi abbiamo preso un aereo e siamo partiti." disse Clare.

"Pensate che questa cosa ci rovinerà le vite?" domandai timorosa.

"Forse le sconvolgerà, è qualcosa di grosso, Nicole. Sta cominciando a giocare sul serio ora. Prima l'incendio...ora cosa dovremmo aspettarci? Ha ucciso quattordici persone e ne ha pestata una a sangue." disse Clare agitata.

"Ed è tutta colpa mia, chi meglio di voi può sapere la storia? Potete vedere tutto grazie a quello che vi manda lo stalker." commentai sconsolata.

"In realtà...è dalla sera della festa che non si fa più sentire. Beh fino a ieri." affermò Jack.

"Anche con me, l'ultima volta è stata la notte dell'incendio.
Ma comunque vi ho raccontato tutto alla perfezione...che merda." sospirai.

"Sta finendo le carte, Nicole, ha conservato quelle di maggior valore per la fine e le sta utilizzando con cautela ogni lunghi lassi temporali per agonizzarci ancor di più. È quasi finita, dobbiamo difenderci bene dato che non abbiamo attacchi." Clare cercò di darmi forza.

Odiavo quel linguaggio da giocatore d'azzardo, ma quella era una vera e propria partita, con la differenza che stavamo giocando con la vita reale, non con dei pezzi di carta rettangolari.

"Non possiamo far altro che aspettare, meglio cambiare discorso, non ce la faccio più." sospirai mentre sentivo un accenno di mal di testa.

"Fino a quando resterete a Miami?" domandai.

"Stasera ripartiamo." rispose Jack.

"Ma non vi stancherete troppo?"

"Beh...in realtà siamo qui da ieri pomeriggio." affermò Jack con un'aria colpevole.

Rimasi confusa.

"Non capisco."

"Abbiamo alloggiato in hotel e abbiamo dato allo stalker il tempo di organizzarsi e seguirci." mormorò Clare.

"Cosa? Ma perché?" esclamai.

"Perché in questo modo ora sa che lo sai e che siamo uniti, non prenderà nessuno alla sprovvista. Non ti attaccherà vigliaccamente di nuovo quando sei sola, ci saremo anche noi. Questa ne è una dimostrazione." rispose Clare sorridendo.

"Beh questa è stata una gran bella difesa, devo ammetterlo. Ma è nel contempo anche un affronto." sorrisi soddisfatta.

"Bene, non siamo solo prede da sbranare.
Anche noi siamo in grado di giocare sporco." affermò Jack.

"Ben detto, amico mio." Clare appoggiò un braccio sulle sue spalle ed io feci lo stesso.

Camminammo in questo modo per un po', ridacchiando di quanto rispecchiassimo un muro reso impenetrabile grazie all'unione.

Fallen In FloridaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora