Quando il giorno successivo mi svegliai, mi sentii più leggera, un peso aveva abbandonato i miei pensieri e ne ero davvero felice.
Il preside mi aveva assicurato che avrebbe tenuto un discorso per poter spiegare a tutti quanti la verità.
Non sapevo quando si sarebbe svolto, ma sicuramente non avrei assistito, non volevo continuare a ricordare ciò che di certo non aveva preso parte alle belle esperienze vissute nella mia vita.Ultimamente i miei amici mi trattavano con un occhio di riguardo: cercavano di mettermi a mio agio, non facendo domande, ma controllavano ogni mia mossa per proteggermi.
Amavo il fatto che fossero così oppressivamente affettuosi.Tra le materie del giorno, quel mercoledì avrei avuto nuovamente scienze, ma non mi sentivo in grado di affrontare gli studenti che la volta precedente mi avevano vista reagire in modo così violento ai miei pensieri.
Ero nella biblioteca a ripassare la materia che avrei avuto nella prima ora, quando vidi il professore Law avvicinarsi a me con passo veloce. Il suo abbigliamento antiquato era abbinato all'aspetto classico di cui la biblioteca godeva.
Sorrisi tra me a questo pensiero."Ciao Nicole, tutto bene?" chiese un po' affannato.
"Meglio, grazie." dissi, alzandomi in piedi.
Appoggiò la sua valigetta in pelle sul tavolo in legno scuro, accanto ai miei libri.
"Ascolta, ieri il preside ha convocato noi professori per una riunione improvvisa: ci ha raccontato...quello che gli hai detto tu a proposito dell'accaduto." affermò per poi guardarmi in attesa di una conferma che potei dare "Ha detto ad un ognuno di noi di affrontare oggi l'argomento con tutte le classi, ogni ora del giorno sarà occupata da questo. Volevo solo avvisarti, non credo che ti faccia molto piacere sentirti raccontare la tua storia e per giunta davanti a tutti gli studenti." concluse.
"Oh, io...grazie per avermi avvisata." non sapevo cosa dire. La mia espressione era triste e pensierosa.
"Volevo dirti che se non te la senti di venire a scuola, per me non ci sono problemi, ti posso giustificare." affermò, notando la mia espressione sorpresa da ciò che disse "Tu nel frattempo pensaci, se non ti vedrò in classe, potrai stare comunque tranquilla." provò a sorridermi ed io cercai di ricambiare.
"Grazie, davvero" dissi.
Apprezzavo molto il fatto che lui potesse capirmi, era l'unico a rendere il mio ritorno a scuola migliore. Mentre tutti quanti mi allontanavano, lui cercava di capire la mia situazione."Non c'è di che, comprendo come ti senti e di certo non è semplice riprendere la vita di tutti i giorni, sentendosi così in soggezione. Sappiamo che sei stata solo una vittima, sei una brava ragazza e quella sera non hai assunto alcolici o altro." affermò ed io annuii vigorosamente.
"Comunque appena ci rivedremo dovrò parlarti a proposito del testo che hai scritto, magari domani in biblioteca?" disse, alzando le sopracciglia in attesa di una risposta.
"Me ne può parlare ora." proposi con voce sottile e ci volle un attimo per lui, prima di metabolizzare le mie parole.
Guardò l'orologio da polso e disse: "Va bene, abbiamo ancora del tempo." e con questo si sedette sulla sedia accanto alla mia.
Feci altrettanto, congiungendo le mani sulle gambe e fissandolo.
"Sì...hem, ecco. Tu sai bene che i testi esprimono lo stato d'animo del proprio scrittore e...il tuo è particolare. Hai affrontato un argomento importante, ma angosciante, sembra che le tue parole esprimano sofferenza e malinconia." affermò e fece una pausa, abbassando lo sguardo.
Sospirò e mi fissò, rimasi interdetta.
Non capivo a cosa volesse arrivare."Quindi? Questo costituisce un problema?" aggrottai leggermente le sopracciglia.

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Fallen In Florida
Misteri / Thriller[ COMPLETA ] Nicole, giovane donna di quasi vent'anni, è costretta ad accettare una borsa di studio in un ambito istituto in Florida, a Miami, e ad abbandonare la sua vita a Londra. Lì dovrà ambientarsi nella vita da collegiale, scoprire nuovi amor...