La sera nei Caraibi portava il sopore dell'affaticamento.
La signora King, consumata dalla lunga stagione afosa, sonnecchiava con la testa sul petto e il telaio fra le mani. L'ago spioveva sul disegno di un uccello. Aveva la fronte imperlata e la bocca quasi aperta.
Lennox evitava di guardarla e con la schiena aderente lo schienale del divano – la tela della camicia appiccicata alla pelle – ascoltava la musica di Muzio Clementi dalle dita nervose di una giovane bionda con la testa china sui tasti e lo sguardo sbarrato della concentrazione.
Lenore, che aveva gettato l'arpa nel ripostiglio, batteva sul bianco e sul nero come fosse la scacchiera della sua vita, spazi felici puntellati da parentesi rovinose. L'infanzia con una balia manesca a cui i genitori credevano, l'adolescenza corteggiata dai migliori spasimanti di Grand Cayman e una giovinezza segnata dal naufragio del suo amore.
Capitano Avery, Avery, Avery, infingardo, mascalzone, ti rendo grazie Sirena che hai ammazzato un'altra delle figlie di Satana.
Non c'era nessuna grazia nell'esecuzione, solo una fluidità rabbiosa. Lenore finì l'esercizio e attaccò, rivolgendo un sorriso all'uomo seduto sul divano in giacca rossa e brache candide, una sonata di Beethoven che avrebbe continuato ad alimentare i pensieri caotici che da molto tempo la infestavano.
Ogni volta che vedeva la sua cameriera Dulce l'assaliva una gelosia senza pari. Voleva picchiarla, rasarle i capelli e cospargerla di cenere, marchiarla con una croce in fronte e una fra i seni e amputarle le vergogne, castrare chiunque non resistesse alla lussuria.
L'essere umano ha ricevuto in dono la capacità di dominarsi. Non c'è scusante nel cedere alla tentazione. Ma subito dopo: La colpa è della ritrosia. Avrei dovuto offrirla, le donne che tentennano sono frigide, guarda mia madre, i marinai non aspettano. Dovevo capirlo che non avrebbe atteso, non con quelle baccanti nude sulla spiaggia e nella foresta a strillare il piacere.
Il Comandante dei fanti ignorava qualsiasi movimento dell'animo della giovane che corteggiava. Per la verità, ignorava qualsiasi cosa riguardasse le donne dal momento in cui aveva regalato la sua vita alla carriera militare con i princìpi che comportava. Correttezza, coraggio, obbedienza, sacrificio, astinenza.
Ma purché dotato di assennatezza, Lennox era arrivato a una svolta dell'esistenza in cui il corpo lo avvertiva che la castità e l'onore gli levavano la vera gloria. E quando si era messo d'impegno per cercarsi una fidanzata, il destino gli aveva indirizzato Lenore.
Quando si era spenta la voce che dicevano essere della Sirena, dopo che Lusia era scomparsa in mare con le ultime folate dell'uragano, Lenore era andata da lui per domandargli: «L'avete sacrificata?». Lui aveva ribattuto: «Sì» guardandole la forma del corpo sotto l'abito nero, e lei aveva sorriso.
Poi l'aveva udita maltrattare la servetta che l'accompagnava e che singhiozzava.
«Hai già tredici anni! Cosa piangi? È un onore essere scelte, non è forse una vostra usanza? Siete voi che l'avete inventata e piangete. Va' a casa, sono stanca di sentirti.» Poi, con un movimento brusco, lei si era voltata e gli aveva chiesto se avesse da fare o potesse riaccompagnarla a casa.
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Di Pesce e di Uccello
AdventureGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...