Kozlov aveva ben chiara la planimetria ovale del Forte, 57 per 38 piedi, da cui si accedeva e si usciva dal portone di mogano nelle mura. Nessun'altra possibilità. Le mura dal lato della terraferma erano spesse due piedi, quelle dal lato del mare cinque. Altezza: cinque piedi circa. Lui era alto pressappoco sei piedi e con uno slancio avrebbe potuto saltare in cima e passare dall'altra parte.
Sondò il perimetro, correndo curvo sotto gli assalti della torma decimata, per recuperare una scala incustodita, senza trovarne. Pensò allora ad uno dei rami dell'albero di Ceiba pentandra caduti di recente per il vento notturno. Era abbastanza spesso.
Kozlov lo prese e lo mise di traverso contro il muro. Indietreggiò per darsi la spinta e si mise a correre salendo sul legno che, sotto il suo peso, scivolò via dalla parete e lo sbalzò. Venne lasciato in balia degli uccelli, che lo ricoprirono.
Una folata di Buran, arrivata dal lato del mare, disperdette i volatili di modo che l'ufficiale potesse rialzarsi.
Kozlov aveva la chiave del fabbricato delle munizioni; la levò di tasca, corse a infilarla nella toppa, girò e aprì. Prese una cassetta, la più leggera, la portò fuori e la appoggiò alle mura. Vi salì sopra, saltò, si tenne al bordo e avvertì la ferita interna tendersi nonostante la cicatrizzazione. Resistette all'impulso di lasciarsi scivolare indietro, non pensò all'emorragia, si alzò in piedi sulle mura e gli parve che il vento lo sostenesse. Saltò dall'altra parte, atterrò con gli stivali che sfregarono la pelle delle caviglie graffiandola; attese che i muscoli smettessero di agitarsi e si diresse verso la strada.
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Stavano preparando la terza bordata dei cannoni uno e tre. Creighton immerse lo scovolo nel secchio d'acqua e attese i suoi due compari, che portarono il cannone indietro contro la braca d'affusto. Dopodiché ficcò la testa nello spazio fra la murata e la bocca incandescente del cannone, fece uscire il manico dal portello e ficcò lo scovolo nella canna rigirandolo per pulirla.
«Pronti a caricare di nuovo!» urlò Blight, e il grido si fermò sui boccaporti chiusi, amplificando il senso di costrizione a cui i marinai erano sottoposti dopo essere fuggiti dall'assalto dei pipistrelli al ponte superiore.
Creighton infilò la cartuccia; Griffin mise a dimora la palla e controllò che fosse a posto. A un suo cenno d'assenso, il nostromo ordinò di portare di nuovo il pezzo in batteria, di innescare, puntare, fare fuoco, con la mente rivolta al capitano e ai compagni a terra su un'isola che si rivoltava contro i bianchi.
Bolton, attraverso il portello del cannone due, seguì la palla andare lontano senza schiantarsi sulle baracche dei pescatori. Abbatté altri alberi e parecchi arbusti del sottobosco, mentre quella del cannone numero tre spazzò un pezzo di scogliera spaventando i piccoli degli uccelli rimasti nei nidi, lasciati incustoditi dai genitori.
Lo stregone, che si era portato nei pressi di Smith Barcadere con in spalla il discepolo svenuto, a cui aveva dovuto dare una botta in testa per calmarlo dalla smania improvvisa che l'aveva agitato, ascoltò di nuovo il rumore della bordata.
Ringraziò lo Spirito che lo proteggeva e gli aveva impedito di finire alla stregua degli abitanti. Si era allontanato sulle sue gambe quando la Sirena Alata, nel suo sembiante di arpia, era planata sul palco del Tribunale per strappare con il becco il ritratto dalla bacheca. L'aveva guardata; lei si era sentita chiamata da occhi che la sondavano, ma poi aveva scelto un negro, l'aveva immobilizzato a terra, gli aveva infilato gli artigli nelle cosce e gli aveva aperto il ventre con una rasoiata. Per l'intero rituale le era uscito un suono cupo dai due buchi che aveva sulla rinoteca. Lo stregone aveva pensato dovesse essere la melodia a rintronare gli uomini, come aveva spiegato la Sirena.
«I bianchi si difendono» disse lo stregone. Guardò gli uccelli che si erano immischiati in un affare da uomini e provò pena per loro.
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Di Pesce e di Uccello
AdventureGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...