28. (PARTE TERZA)

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La Sirena stava in una cavità sottomarina a pensare alle sue sventure e al modo di porvi rimedio, aggiungendo e togliendo particolari che le sembravano inattuabili, quando vide transitare un pesce a pancia in su

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La Sirena stava in una cavità sottomarina a pensare alle sue sventure e al modo di porvi rimedio, aggiungendo e togliendo particolari che le sembravano inattuabili, quando vide transitare un pesce a pancia in su. Lo scaro saliva in un movimento inerte verso la superficie. Lei l'osservò per qualche secondo e disse: «L'acqua ha cambiato sapore.»

Blight finì di vuotare in mare la mistura allungata con l'acqua dolce e chiese: «Dove l'avete imparata, signore?»

«Ai Caraibi, dai pescatori. La ricetta originale mira a uccidere i pesci col contenuto dei semi, di modo che vengano a galla e si possano raccogliere facilmente. Suppongo abbiano trovato un modo di levare il veleno quando li cucinano, altrimenti morirebbero a centinaia. La nostra è meno letale, l'ho provata sui salmoni dello spatey

«Intendete far addormentare la sirena?»

«Non fido nella letalità edulcorata del verbasco, questa mistura è per un uomo che soffre di gotta, il signor Jones, ne portiamo dall'Inghilterra per lui. Comunque, spero che lei si accorga della manovra e venga. Non temete, fra poco mi infilerò i tappi nelle orecchie e armerò l'arpone. Voi avete preparato le reti?»

«Ne abbiamo tre, signore, una a babordo, una a tribordo e l'altra a poppa.»

«Alla prua penserò io.» Era la seconda volta che Avery provava il cannone. Al primo tentativo, a Devonport, l'esplosione aveva frantumato un intero scoglio e aveva dato ad Avery i dati sulla forza della deflagrazione. Aveva una sola possibilità, per ricaricare ci si metteva troppo tempo. «MacMourrog, cominciate a cantare.»

Il primo ufficiale dovette comprimere la volontà di rifiutarsi. Alle prime battute del violino di Markin, che stava nei pressi dell'albero di trinchetto, gli uscì una voce tremula che si sforzò di irrobustire con lo srotolarsi delle strofe. 

When the Captain, he spied a lovely mermaid,/with a comb and a glass in her hand./Oh the ocean waves may roll,/and the stormy winds may blow,/while we poor sailors go skipping aloft/and the land lubbers lay down below, below, below/and the land lubbers lay down below.

Verbasco, pensò la Sirena e vide il chiarore che aleggiava sulla superficie. Passò sotto la chiglia e si accorse che il mozzo con le pale non era in funzione. Vuole ammazzare me e i pesci. Ha cominciato. Si costrinse a combattere la sé devastatrice e si impose di non guizzare fuori nel gesto di una manta volante. Rimase sospesa nell'ombra dello scafo e surriscaldò il mare. Quindi mosse le correnti, raggruppò il veleno in una pozza verde e lo spinse al largo.

Avery, sul ponte dietro l'arpone, vide formarsi un gorgo poco distante dalla pirocorvetta e strinse gli occhi per individuare la sirena. Sollevò il cannocchiale.

I marinai si agitavano in silenzio con lo scalpiccio di piedi nudi e i respiri rumorosi: potevano comunque vedere e quello che osservavano non gli piaceva. Cristoforo, al timone, credette che fosse venuta l'ora di lasciare la terra. Maledisse gli inglesi che tempo addietro l'avevano preso dall'isola per renderlo uno di loro.

Avery continuò a scrutare il compattarsi di un maelstrom, con il vortice che concentrava la parte verde dell'acqua nel centro e orlava i cerchi di spuma. Lì da qualche parte c'era lei.

«Vieni fuori!» gridò il capitano, e udì appena la sua stessa voce.

MacMourrog ebbe un'esitazione, saltò una parola, scombinò il ritmo a cui Markin aveva impresso un'accelerata. Erano gli unici due che avrebbero voluto non udire nulla, lo scroscio dell'acqua raggruppata li atterriva.

Al comando della Sirena, che seguiva l'esortazione del capitano, il centro del vortice cominciò ad abbassarsi, formò un buco nero, tolse l'acqua dagli argini e snudò le rocce e la spiaggia in una bassa marea. Poi dal fondo del buco s'innalzò un pennacchio. I pesci addormentati che galleggiavano sulla superficie non ne erano intaccati, la forza soprannaturale li conteneva in un bacino invisibile lontano dalla colonna d'acqua che cresceva, uno spuntone di mare solido e vorticoso.

Chi aveva fede si mise a pregare. Avery lo fece dentro di sé e poggiò la mano sul piolo che spioveva dalla culatta del cannoncino. Aveva un colpo e nonostante potesse recuperare l'arma una volta lanciata, non intendeva dare un ulteriore vantaggio a una creatura più veloce di una balena giusta.

La colonna smise di crescere e svettò sul mare, una torre di Babele gocciolante. Alcuni marinai si erano gettati sul ponte con le mani a coprirsi la testa.

La Sirena emerse protetta dal monumento vivo che aveva creato. Attraverso il vortice vide il capitano a prua, la macchia blu della giacca e la chioma nera senza tricorno. Lui usava espedienti da vile, eppure lei non riusciva a odiarlo. Ora le era chiaro che lui stava rispondendo al torto subìto nella misura adatta.

La Sirena mosse la colonna al pari di un tifone d'acqua, la cui ombra si adagiò sul ponte e sui visi dei marinai che riuscivano ad assistere, rivolti verso l'alto e aspersi dal vapore freddo che il vortice spandeva.

La luce perse intensità, l'aria si appesantì, le gole raschiavano urla. La Sirena osservava con occhi vuoti.

D'improvviso la massa d'acqua esplose. Avery e l'equipaggio la videro spezzarsi in una pioggia che ricadde sulla pirocorvetta in uno schianto vetroso. Ufficiali e marinai vennero abbattuti e la canzone s'interruppe. La nave non si mosse, placida sul mare, e la colonna spezzata rotolò dagli ombrinali e oltre le murate. L'acqua uscì com'era entrata senza causare alcuno scossone.

Avery si rialzò fradicio, dolorante e felice. Si sarebbe complimentato con Fourcade. Quel veliero, che faticava a virare e a navigare, aveva onorato le aspettative.

La Sirena ebbe un istante d'incredulità prima di immergersi di nuovo per portare con sé i pesci addormentati sul fondale.

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Blight riempì un barile con il vestiario fradicio e fissò lo sfacelo sul ponte. «L'acqua di mare rovina i tessuti, le nostre povere giacche...»

«Vi avevo detto di indossare abiti da lavoro.» Avery sbatté la camicia bianca e la mise nel mucchio.

«Signore, non insieme a quelle dell'equipaggio, l'addetto al bucato deve avere cura della vostra uniforme.»

«Sciocchezze, Blight. Sono abiti. E non è nemmeno quella nuova.» Il capitano voltò la testa e gettò lo sguardo oltre l'impavesata, dove il mare era tornato calmo e verdazzurro. «Ci ha rispedito indietro il nostro veleno.» Parlava ad alta voce e pensò: Avevano ragione a dire che una volta le ero caro, adesso sono uno dei tanti nemici che deve aver sistemato nelle epoche, né più né meno. È una guerra.

MacMourrog, a torso nudo e con i nuovi calzoni bianchi e asciutti da marinaio, strizzò i capelli ondulati prima di riallacciarli con il nastro.

«Cosa intendete fare, adesso?» chiese Blight, che aveva afferrato un pezzo di tela da vele per asciugarsi.

«Cosa farà lei, cosa!» bisbigliò Sullivan.

«Chi non ha sorte non vada a pescare» gli rispose un marinaio genovese.

«Proseguiremo come stabilito. Una guardia sottocoperta e l'altra sul ponte di modo da avere uomini vigili ogni ora del giorno e della notte.»

«Intendete sbarcare?»

«Mi hanno ordinato di attendere la scialuppa con il rappresentante del North Side, il signor Young» disse Avery, e rivolse l'attenzione alla spiaggia vuota. «Finora non s'è visto. Non si vede nessuno, a dirla in franchezza. Gli abitanti cominciano a capire. Di solito questo posto pullula di pescatori di mante, qui c'è la più alta concentrazione di pesci cartilaginei dell'intera isola.»

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