La sosta a Bodden Town fu breve, nessuno volle scendere a terra per sollazzarsi. La pirocorvetta tornò nella capitale in giornata dopo aver fatto le consegne abituali: attrezzi, tè, cavalli.
Al capitano, comunque, toccò di ascoltare le ultime novità da un Bodden preoccupato, come Middleton, di subire ripercussioni monetarie a causa dei ripetuti attacchi. Prima di sbarcare a George Town, udendo i richiami e i rimproveri del nostromo dal boccaporto aperto, Avery scese per avere un colloquio con Casambus, ma l'uomo giaceva addormentato su un pagliericcio e russava. Risalì la scaletta e si diresse a poppa. A metà del corridoio incontrò un terrazzano dei nuovi di cui non ricordava il nome e gli ordinò: «Trova Babcock e Markin e dì loro di venire nella mia cabina.»
Era seduto a guardare il sole del pomeriggio fare scaglie dell'acqua quando udì bussare. «Avanti.»
Markin entrò trascinando i piedi, si toccò la fronte con la nocca e si fermò davanti al capitano.
«Come stai?»
«Adesso bene, signore. Grazie, signore.»
«Eri uno dei pochi a poterti muovere durante... come vogliamo chiamarlo?»
«Sortilegio.»
«Sortilegio. E anch'io, purché non potessi spostarmi, riuscivo a capire che tu e Babcock vi muovevate. Come avete fatto?»
«Non lo so, signore. Lo giuro.»
«Sei forse un po' sordo, per caso?»
«No, signore. Sento i canti degli uccelli anche quando dormo.»
«E com'è possibile che ti muovevi quando noi eravamo immobili?»
Markin avrebbe potuto insistere, ma optò per il silenzio. Si grattò la barba e subito ricompose le mani lungo i fianchi.
Avery studiò la fisionomia del marinaio: sguardo sveglio, non troppo alto, muscoloso. «D'accordo, se dovesse venirti in mente qualche ragione...»
«Signore, la sirena tornerà. Bisogna che noi si trovi il modo di abbatterla. Sarebbe che ho sparato ma non l'ho beccata ed ero sicuro. Sparo alla testa degli uccelli da quando ero un moccioso, mai sbagliato.»
«Due anni fa eri dell'idea che non si dovesse uccidere la sirena. Ci proteggeva. Tu e i tuoi compagni approvavate i rituali degli indigeni.»
«Lo so, non ho cambiato idea, signore. Mi sa che questa è un'altra.»
«Un'altra sirena? Una non basta per le vostre superstizioni?»
«Burns dice che quella che ha salvato lui nuotava.»
«Esistono uccelli capaci di tuffarsi e immergersi per catturare i pesci. Una volta un sapiente mi disse che i cormorani possono raggiungere i centotrenta piedi di profondità. Le alche impenni sono uccelli, eppure stanno nell'acqua e nuotano. Potrebbero essere dicerie da pescatori, ma bisogna dar loro il beneficio del dubbio, come d'altronde fate voi con la sirena.»
«Signore, io e i compagni... beh, pensiamo che voi vi siate portato il cannoncino per questo.»
Babcock entrò. «Ho bussato. Non avete sentito.»
Markin salutò e uscì.
Babcock riempiva lo spazio con il sembiante di un monumento. Non era una statua neoclassica, non ne aveva la grazia, però, dopo averlo osservato con attenzione, Avery vide in lui il barlume di intelligenza che distingue gli uomini di fatica da quelli che hanno qualche prospettiva che il temperamento o l'indole finiscono con l'uccidere.
«Ho una domanda. Come potevi muoverti mentre noi eravamo bloccati?»
«Non lo so. Mi muovevo.»
«Ti ringrazio per aver salvato la nave mettendoti alla ruota, diversamente saremmo finiti contro la barriera.»
«Non è stata una mia idea. Obbedivo.»
«A chi? A Markin? Nessun altro poteva parlare.»
«A una donna che stava in ammollo. Non potevo fare altrimenti. Mi muovevo come un burattino.» Babcock alzò le braccia e mimò un burattinaio.
Avery si sporse verso di lui. «Una donna. Bianca o indigena?»
«Bianca.»
«Babcock, srotola la lingua. Descrivila.»
Babcock ruotò gli occhi. «Capelli neri, occhi neri, nuda. Tette grandi.»
«Aveva qualcosa sui capelli?»
Babcock ruotò di nuovo gli occhi e Avery provò il desiderio di schiaffeggiarlo perché smettesse.
«Una retina, forse? Con delle pietre?», lo incoraggiò.
«Forse.»
Due sirene?
Passarono alcuni minuti in cui si udì il cigolare dei bozzelli, lo scricchiolio dei pennoni e l'andirivieni chiassoso delle scialuppe.
«Ti avevano condannato ai lavori forzati nella Terra Australis, il che oggigiorno significa morte, e sembra che ti sia salvato per aver soccorso qualcuno. Hai un animo altruista? Per quale crimine finisti in prigione?»
Babcock lo fissò senza ruotare gli occhi. «Sodomia, signore.»
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Di Pesce e di Uccello
AvventuraGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...