49. (PARTE TERZA)

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Il signor King guardava la catasta di bauli ammonticchiati contro la parete del salotto e una servitù zelante come l'aveva sempre voluta

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Il signor King guardava la catasta di bauli ammonticchiati contro la parete del salotto e una servitù zelante come l'aveva sempre voluta.

Sua moglie transitò, uno spettro che inseguiva qualcosa d'invisibile, spaventato dallo sconvolgimento che il mondo fuori dalle pareti di casa stava mettendo in atto. Per un attimo si volse verso il marito, in piedi con indosso una cerata, e non ottenne rassicurazione.

Il signor King aveva parlato con il Governatore, il rappresentante di distretto e alcuni suoi amici; pareva che le previsioni del nocchiere di Avery fossero veritiere e pareva anche che il capitano avesse perduto la capacità di acquietare il clima. Non era importante, non ora che Avery aveva messo a disposizione la pirocorvetta per portare a sud chiunque volesse un passaggio. E lui desiderava andarsene, la Costa dei Mosquito era una destinazione allettante prima di trovare un trasporto per l'Inghilterra.

Questo è l'ultimo uragano, lo giuro su Dio. Al diavolo la canna da zucchero, il riso e l'orzo rendono altrettanto bene.

Lenore.

Il signor King non riusciva a staccare il pensiero dalla figlia. Il loro dialogo più recente risaliva al giorno prima. E adesso non gli pareva impersonale nel modo in cui l'aveva condotto.

«Ed è quanto.»

«Così voi e mia madre...»

«Potrai venire a trovarci quando sarai sposata. Ti affido a un uomo corretto. La villa è tua, puoi scegliere se licenziare o tenere la servitù. Non portiamo nessuno.»

«Ma volete che adesso venga con voi.»

«Se intendi restare accanto al tuo fidanzato non muoverò obiezioni.»

«Posso almeno dirvi che vi voglio bene?»

Di nuovo la moglie passò; proveniva dalla direzione opposta, angustiata dal peso delle cose che era costretta a lasciare e dai reumatismi che non avrebbe abbandonato ai Caraibi.

«Dov'è Lenore?» chiese il signor King.

«È uscita con Dulce. Credo sia andata a salutare le amiche. Gli Ebanks non lasceranno l'isola.»

«Lo so, mi hanno chiesto se potevo vendergli i nostri ettari di canna da zucchero. Deciderà il signor Lennox se e a quanto venderli.» 

Di Pesce e di UccelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora