La notizia arrivò a George Town un giorno dopo il fatto. Nessuna strada collegava il Trail alla costa occidentale.
«Blight, l'avevate chiamata ieri ed eccola qua, l'ennesima vittima» disse Avery. Appoggiò il biglietto sul tavolo della cucina.
Il valletto del signor Middleton strisciava fra i cespugli nelle vie segrete degli indigeni per non incrociare il mostro e tornare intero alla villa.
Blight chiese scusa a capo chino. Era un uomo convinto che certe parole potessero modificare la realtà, e si colpevolizzò per non aver tenuto a bada il desiderio di esprimere un pensiero.
«Di cosa vi scusate? Sarebbe successo comunque o credevate che fosse finita? Non siate ingenuo. Ringrazio Dio di averci permesso di completare le riparazioni.» Avery chiuse il biglietto. Non avrebbe stretto Hina fra le braccia, non le avrebbe baciato la pelle, non l'avrebbe sentita ridere né rispondere alle sue domande. Eccoti servito. Finisce sempre in questo modo per te. Spero che Washburn non faccia il mio stesso errore, ora che Teuila è scampata.
«Signore, perché non avete voluto che riportassimo a bordo il cannone di caccia?» azzardò il nostromo.
Bolton riportava su un quaderno, in un ordine diligente, i dati da fogli sparsi sul tavolo. Il capitano si versò una tazza di caffè. Kozlov, seduto dirimpetto Avery, attese, nello stesso modo in cui aveva aspettato altre domande che non erano venute.
«Ho un'ultima idea per tentare di abbattere la Sirena.»
«Un piano?»
«Sì. Ce l'ho nella testa. Abbiate pazienza e quando sarà il momento ve lo rivelerò.»
È come lei. Siamo i suoi burattini, pensò il secondo ufficiale.
«Contate di uscire oggi pomeriggio, Kozlov?»
«Volevo tenermi in esercizio aggregandomi ai fanti. Correranno da George Town a Bodden Town per un'esercitazione.»
«Più o meno otto miglia e mezzo, giusto? Andata e ritorno? Farà bene al vostro ventre?»
«Se non dovessi farcela mi fermerò. Hanno messo dei bersagli lungo la via che porta a Pedro St. James, intendono sparare in movimento.»
«Stasera uscirò io.» Il sorriso del capitano si allargò, ma dentro non c'erano la malizia o il desiderio. «Vi lascio piena libertà. E voi, Bolton? A che conclusione siete giunto?» Con il mento, Avery indicò i fogli.
«Signore, come pensavo è un fronte freddo sceso dal Nord America. Credo che nei prossimi giorni porterà piogge, si ammassano i cumuli nembi e stamane la pressione barometrica era inferiore ai mille acca pi a. Ho notato il fenomeno della convergenza. Lo strato prossimo al suolo presenta circa un settanta percento di umidità e le correnti ascendenti lo stanno trasportando verso l'alto». Notando il disinteresse per la spiegazione, il nocchiere tagliò corto: «A un certo punto le masse si raffredderanno, a causa del vento, e si condenseranno per rovesciare al suolo il vapore mutato in acqua». O peggio. Non mi stupirei se grandinasse.
Avery e Kozlov guardarono la finestra. Una vela d'acciaio veniva dall'angolo sinistro, tirata da mani invisibili.
«Per quando è previsto il peggioramento?»
«Considerato un calo di due acca pi a in poche ore, posso fare una stima che si avvicina al vero. Entro un giorno o due.»
«E di quanto dovrebbe essere l'acca qualcosa per avere un peggioramento immediato?»
«Cinque o sei acca pi a in tre ore, più o meno.»
Beh, almeno non mi bagnerò stando all'aperto. Avery rifletté sull'arrendevolezza di Lenore. Lennox poteva correre fino a farsi scoppiare i polmoni su e giù per l'isola, lui avrebbe impegnato le energie in un altro tipo di esercizio.
Lenore, come il Comandante dei fanti, l'aveva stupito.
Non è male. Almeno riesce a godere senza trattenersi, ma devo insegnarle qualche trucchetto con la bocca.
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Di Pesce e di Uccello
AventuraGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...