34. (PARTE PRIMA)

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Kozlov rientrò prima di pranzo, dopo aver nascosto la scatola con l'abito e la cappelliera dentro un cespuglio di Jacquinia dai fiori gualciti, verso la fine della strada che conduceva alla Stanza

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Kozlov rientrò prima di pranzo, dopo aver nascosto la scatola con l'abito e la cappelliera dentro un cespuglio di Jacquinia dai fiori gualciti, verso la fine della strada che conduceva alla Stanza. Nessuno si sarebbe avvicinato a un luogo proibito per arraffare oggetti che potevano appartenere alla Sirena.

Avery era nello stanzone, in piedi, e consolava l'accoltellato e l'uomo calciato dal cavallo. Si era tolto la giacca e aveva allentato la cravatta, negli occhi lo sguardo sfinito di chi risolve un guaio solo per vedersene piombare davanti un altro ancora più grosso.

«Mi avevano detto che vi avrei trovato alzato. Siete, vi dissi una volta, un ufficiale pieno di sorprese.»

«Depreco l'ozio.»

Dopo poche e brevi formalità, Avery attese che Kozlov si sedesse sul letto e trascinò una sedia per parlargli in privato. Gli spiegò della Sirena Alata, di Sullivan, delle conchiglie e dell'arpone. Lo fece in modo sbrigativo, pressato dal disagio che il russo gli metteva addosso fissandolo.

«Gli avvistamenti non si contano e non sono attendibili. Un giorno la vedono a est, l'altro a ovest. Non nego che possa spostarsi durante il crepuscolo e di notte, come ha detto Casambus, ma se tutti quanti fossero precisi nelle indicazioni non mi dispiacerebbe affatto.»

«Capisco. Non ho visto la solita attività per le strade.»

«Ho chiesto a Middleton di diramare lo stesso comunicato di Young. Fra poco non uscirà nessuno a meno che sia necessario. E questo vale anche per voi, Kozlov. Cobb mi ha detto che ha faticato a tenervi all'ospedale e paventa l'idea, nemmeno balzana, di legarvi.»

Il secondo ufficiale non rispose.

Avery notò che gli occhi di Kozlov avevano quella fissità che non comunica partecipazione. Quando aveva pregato il dentista di non interferire con la volontà del russo pensava d'aver agito secondo coscienza, ma adesso non ne era più sicuro. Lasciatelo fare. Gli uomini come lui, d'azione, quando sono costretti all'immobilità si rattristano e possono arrivare a togliersi la vita.

«Ho incontrato MacMourrog e Casambus in città, alla bottega del sarto di Mary Street.»

«Ve l'ho detto, sono braccati dalla sirena.» Una pausa. «Per cosa siete andato dal sarto?»

«Per una camicia comoda, capitano.»

Avery sbadigliò guardando la casacca russa, sorvolò con lo sguardo i giacigli rifatti, puliti e odorosi di sapone. Avrebbe potuto dormire in uno dei letti fino all'ora di cena. «Stasera ho una riunione con il Governatore. Con me verrà il signor Lennox. Volete essere dei nostri?»

«Volentieri. Ma non preferite MacMourrog? Potrebbe essere più svelto nel difendervi, maneggia bene sia la pistola che la spada.»

«Intendevo parlarvene. MacMourrog sarà impedito nei movimenti e non so se sia auspicabile trascinarlo o meno alla riunione. Devo verificare che il mio piano funzioni e so che lui non è d'accordo. Come non sarete d'accordo voi, temo.»

Di Pesce e di UccelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora