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La Sirena si muoveva poco distante dalla nave, riparata da un soffitto d'acqua

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La Sirena si muoveva poco distante dalla nave, riparata da un soffitto d'acqua.

«È di certo una corvetta. I pesci non avrebbero potuto riconoscerla, perdono la memoria dopo poche settimane, e le mante sanno cos'è una fregata perché l'ho spiegato. Il capitano dell'anno scorso aveva la fregata. La sua fregata che ho affondato. Avrei dovuto salvarla, la amava.»

Voltò la testa e immaginò il tumulo di conchiglie e perle sotto cui era sepolta l'ultima sacrificata. Frammenti di una vecchia storia, un amplesso in riva al mare, l'attacco al Forte, il disegno di un viso, le tornarono alla mente. La infestavano, era una dimora per fantasmi sfitti. Strinse i pugni e avvertì la scossa del dolore. Si guardò la mano sinistra e il palmo arrossato sul quale la bolla era esplosa. Avrebbe dovuto fare attenzione ma, come diceva suo padre, agiva con una virulenza inimmaginabile, quasi non avesse la capacità di separare il sentimento dal pensiero che doveva domarlo.

Emerse d'improvviso e vide che la nave era ancorata a poca distanza dalla riva. Era incominciato l'andirivieni delle scialuppe con i carichi. Stoffe, attrezzi di ferramenta, vetro e denaro giungevano dall'Inghilterra per i coloni.

Rivolse lo sguardo a uno dei mercantili superstiti dello scorso anno, il brigantino Prudence, che conduceva cavalli vivi per arare i campi e per i trasporti. Udiva i nitriti, era l'unica nave abbastanza leggera da attraccare ridosso la spiaggia e lasciar scendere i Lincolnshire blacks lungo la passerella.

In superficie si sforzò di tenere per sé la riflessione. Bodden Town, George Town, West Bay, di nuovo George Town. Pregò che il capitano restasse il tempo usuale, ora che era venuta meno la ragione delle sue visite. Trascorse un secondo inutile e l'intenzione deragliò. «Voglio vederlo.»

Lo vide. La lancia lasciò la murata e comparve oltre la prua.

La Sirena smaniava, una bambina che aspetta il ritorno dei genitori con il suo regalo. Si saziò della visione della nuca con i capelli neri, delle basette, del bordo bianco della camicia che sbucava dal colletto rigido, della giacca blu con le spalline dorate e del tricorno calcato sulla testa. L'uniforme è diversa!

Il solito giovane timoniere conduceva la lancia e c'era un uomo dai capelli radi con la giacca nera seduto a poppa, che fumava sfiatando dalla bocca.

La Sirena si immerse di nuovo, respinse un branco di pesci vetro e cercò di avvicinarsi il più possibile.

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Il signor Middleton attendeva all'ingresso di un deposito annesso alla villa, la cui facciata era sporcata dall'ombra irregolare delle palme. «Speravo che con il vostro arrivo faceste piovere, ma ormai la stagione umida è andata e non possiamo sperare fino ad aprile. Nell'ambiente si dice che voi siate foriero di un clima clemente.»

«Non eravate voi a non credere?»

«Quando si è disperati ci si rivolge a chiunque. La canna da zucchero soffre la siccità, necessita delle piogge. Fosse per me la annaffierei con l'acqua di mare. Entrate, lasciate pure la porta aperta. Quando l'ho detto, gli indigeni mi hanno guardato come se fossi pazzo. Ecco, lì c'è la botola. Attenzione alla scaletta, il freddo la rende scivolosa.»

Di Pesce e di UccelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora