Kozlov rientrò in casa. Appurato che il capitano fosse fuori, cercò Bolton, che stava in cucina a leggere un volume di poche pagine con un bicchiere di liquore vicino al pugno. La bottiglia era posata sopra alcuni fogli bianchi.
«Ah, siete voi» disse il nocchiere con la voce di un padre.
Kozlov scostò una sedia e si accomodò.
L'aspetto del secondo ufficiale diede a Bolton un capogiro, uno dei molti che subiva da quando era costretto a mentire. Il cuore palpitò a un ritmo irregolare.
«Ho parlato con la Sirena.»
Bolton socchiuse gli occhi in cui le iridi scattavano a destra e a sinistra e allungò la mano a toccare il bicchiere, per sincerarsi che fosse dove l'aveva lasciato. I pensieri crollavano in avanti e la casa gli parve il luogo più pericoloso di un mondo in rovina, costruita sull'isola più funesta.
«Guardatemi! È ora che teniate i nervi saldi. Dovete convincere abitanti e compagni che un uragano si abbatterà sull'arcipelago fra due giorni.»
«Voi... quando...» Nella mente, il nocchiere era di nuovo giovane, in ginocchio, a raccogliere il corpicino del figlio. «Cosa volete fare?»
«Salvarci. Non vi dirò i particolari, vi basti sapere che la Sirena non mi ha ucciso e io...»
«Buon Dio, non ditemi che quella che Markin ha visto con voi nelle mangrovie era lei?»
«Averla dalla nostra parte è un vantaggio. Le sirene sono due, Bolton. Quella alata ci ammazzerà tutti. Voi avete un grande potere nel convincere gli uomini e il capitano sulle questioni meteorologiche.»
Bolton dovette scostare il pensiero dell'uomo che aveva davanti avvinghiato alla Sirena delle Cayman, mentre la palpeggiava o si faceva toccare al pari dei depravati nei libelli erotici. «Posso farlo, Kozlov, ma voglio sapere. Cosa vi siete detti?»
«Per scacciare la Sirena Alata deve formare l'uragano. È lei che ha chiamato il vento dal Nord e nelle prossime ore il soffio s'intensificherà.»
«Amico mio, cosa vi ha fatto? Siete...»
«Sono in me. E dovrò esserlo quando mi chiamerà.» Kozlov depose sul tavolo l'involto che si era portato appresso. «Il capitano sa che spararle addosso proiettili benedetti la indebolisce, e la Sirena mi ha dato questo fucile con cui abbattere il mostro.»
«Non capisco. Calmatevi e raccontatemi dal principio. Siamo soli. Posso aiutarvi se mi dite cosa devo fare.»
«Per ora diffondete il vostro bollettino. Nessuno deve uscire di casa quando l'uragano si formerà. Dite al capitano di portare al riparo la pirocorvetta e i mercantili.»
«Cosa vuole che facciate col fucile?»
«Mi posizionerò sulla scogliera, sopra gli Scogli del Sacrificio, e sparerò quando lei attirerà il mostro. Presumo che una volta ferita, la Sirena Alata verrà presa dal vento e dal mare.»
«E volete sacrificarvi? Non posso lasciarvelo fare.»
«Ho bisogno che teniate il capitano lontano dalla scogliera quando verrò chiamato.»
Bolton scavò nel volto del russo senza trovarvi l'esaltazione. Era il solito ufficiale coscienzioso. «Lo fate per redimervi, lo posso capire. Il tradimento vi pesa e...»
«Sì.» Non c'è solo questo.
«Voglio venire con voi. Ho vissuto abbastanza.»
«Avete una famiglia.»
«Ho fatto testamento, è depositato dal notaio a Londra. Dirò a Blight, posso dirlo all'equipaggio? D'accordo, Blight si occuperà del capitano. Può allentare le funi nei bozzelli, o qualsiasi altra cosa, e far lavorare gli uomini nella tempesta.»
Bolton e Kozlov tacquero, sfiniti. La luce della lampada a olio tremolava fra loro e sul tavolo. Dopo qualche istante, il russo svolse il fucile e lo porse al nocchiere. Bolton passò le dita spesse e callose sul nome inciso sulla canna di metallo.
«Era del figlio del signor Deadman, Robert.»
«Il giovane che morì nell'uragano.»
«A quanto ho capito conserva molti oggetti delle navi che affonda.»
«Per cui potrebbe aver preso i nostri averi rimasti sulla fregata. Rivorrei il medaglione col ritratto dei miei figli.»
«Avete notato che è un fucile a retrocarica Ferguson, diverso dai moschetti a canna liscia dei fanti?»
Bolton non ne aveva mai usato uno e lo ripassò a Kozlov. Kozlov sentiva su di sé lo sguardo del nocchiere, le parole non dette che gli schiacciavano la fronte. Per evitare un discorso che avvertiva premere nella penombra, si concentrò sulla culatta chiusa con un vitone e l'innesco a pietra focaia del fucile. Era un fucile ad ago fabbricato per un'unità d'élite. Il figlio del signor Deadman doveva averlo ereditato da un parente che aveva servito nel corpo speciale di Ferguson, e dalla lunghezza della canna, Kozlov valutò che doveva essere stato un soldato semplice. Girò la vite per accedere alla camera di sparo, dove avrebbe dovuto inserire la palla. Inclinò il fucile. Terminata la manovra, richiuse il vitone. Ho bisogno della polvere fine da versare nello scodellino.
«Per usarlo vi ha fornito le munizioni?» La voce di Bolton schioccò.
«Dentro l'involto c'è la scatola originale delle pallottole di Deadman, ma non c'è polvere nera né fine. Dovrò chiedere a Lennox di darmene dal suo deposito.»
«E come spiegherete?»
Kozlov schivò la risposta e proseguì. «Devo fare un sopralluogo, Bolton. E ci andrò adesso che il capitano non c'è.»
Bolton non trovò niente di meglio che spegnere la lampada. «Mi coricherò appena sarete uscito.»
«Quando rientrerà non dovrete rispondere alle domande. Ci penserò io.»
Kozlov uscì nella notte e corse evitando di addentrarsi nella vegetazione. Raggiunse la scogliera, vi si issò, osservò gli scogli visibili, una serie di punte irregolari, e rammentò quando aveva legato la sacrificata alla roccia alta. Guardò giù e calcolò nella mente la distanza. Meno di 200 iarde. «Da posizione fissa potrei sparare al massimo due colpi, cercando di centrarla, prima di essere assalito. A che altezza volerà? Dovrò lasciarla avvicinare abbastanza e sperare che il vento mi sia alleato. Questo genere d'arma è affidabile con un clima sfavorevole e sopporta la pioggia.»
Il Buran gli mosse le punte dei capelli.
«Le palle sferiche girano su loro stesse e tendono a sbandare.» Per quanto poteva nell'oscurità, Kozlov scandagliò l'intero tratto di mare.
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Di Pesce e di Uccello
AventureGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...