Avery stava dietro il cannone del lato rivolto alla terraferma, l'unico da quattro libbre a sua disposizione, senza sapere che era lo stesso pezzo che due anni prima era stato portato all'esterno per fermare l'assalto dei marinai della fregata.
È una fortuna che abbiano tenuto i due da sei per il lato del mare e che non esistano i pirati di una volta, mio nonno avrebbe preso il Forte in mezz'ora. Se l'avessi saputo l'avrei fatto anch'io due anni fa, avrei piegato Lennox, lo stregone e tutti i miserabili che hanno condannato Lusia agli abissi.
Pensava e nello stesso momento il corpo agiva, guidato dalla memoria dei gesti. Vide l'addetto alla rastrelliera sollevare la palla da tre pollici e avvicinarsi a lui, che intanto aveva messo il pezzo in posizione con la bocca ben fuori dalla cannoniera, preso il ferro e, ficcatolo nel focone, forato la cartuccia; sempre seguitando a ragionare su altro – ecco che lo supplica, sono dieci minuti che ascolto la sua voce lamentosa. Fatela smettere o la prendo e la scrollo e le faccio perdere i sensi. Perché diavolo non la allontana? Sta là ad ascoltarla come un allocco – versò la polvere fine dal corno e accese la miccia con una fiamma che traballava su un filo di paglia.
Avery e il soldato che era con lui al cannone origliavano il grido confuso della folla che intendeva scagliarsi e sfondare le mura per penetrare nel cortile del Forte. Udivano altresì gli oggetti che gli indigeni lanciavano dentro, padelle rocce conchiglie, e le mannaie che grattavano il corallo e il calcare, e i tonfi dei calci.
Avery si abbassò per controllare l'inclinazione del fusto. Fuller, accanto a lui, lo tirò indietro abbracciandolo quando vide esaurirsi la miccia; il cannone rinculò dopo aver tossito ed espulso la palla, che filò dritta per diverse iarde e precipitò sulla strada dietro i facinorosi.
Lo schianto si ripercosse fuori e dentro il Forte, un'eco che rimase nelle orecchie in un palpitare sordo. Era da diverso tempo che il capitano non sparava e rimase stupito dal chiasso e dai movimenti del cannone. Dopo, chiese il cannocchiale a Fuller e osservò il tiro andato a segno dove voleva. Non intendeva uccidere nessuno, quei poveri cristi sobillati non se lo meritavano. Avrebbe preferito fossero rimandati alla giustizia degli otto Magistrati: era conscio che la massa si muoveva come le pecore seguivano il pastore che impartiva gli ordini. L'unico che meritava la forca era chi li guidava, e prima o poi l'avrebbe individuato.
Guardando attraverso la cannoniera, Avery si accorse della scialuppa che si era staccata dalla pirocorvetta. Cercò di mettere a fuoco l'immagine e individuò la forma e la giacca blu di Kozlov.
Dove va?
Lo seguì approdare sulla spiaggia e gesticolare verso il rematore, che apparteneva alla fazione dei nuovi, un povero diavolo tutto sommato buono, Bellis, ecco come si chiamava.
Vide Kozlov lasciare Bellis a custodire la scialuppa e correre – era il suo modo di avanzare, non c'erano dubbi, con la mano destra poggiata sul fianco sopra la pistola – in direzione
Degli Scogli del Sacrificio.
Ridette a Fuller il cannocchiale.
«Signore?»
«Aprite il portone, devo uscire. E vi chiedo la cortesia di prestarmi un fucile.»
«Non potete, quelli stanno lì ad aspettare per trucidarvi.»
«Signor Lennox!»
Dall'altra parte del salone vuoto, Lennox si volse, lasciando il pezzo che puntava il mare e Lenore aggrappata alla manica.
«Devo raggiungere la nave. Per favore, lasciatemi uscire.»
Lenore emise un verso aspro di animale braccato e aprì le dita, lasciando una stropicciatura sulla manica dell'uniforme del Comandante dei Fanti.
Lennox sentì che il braccio si era alleggerito, non si voltò e annuì. «Fuller, dategli quello che vuole.»
«Ma signore, se apro il portone entreranno!»
«Prendete un drappello di tiratori, un fuoco leggero di copertura lo proteggerà. E voi, capitano, non dite che vi ho mandato a morire e non tornate a perseguitarmi quando avrete oltrepassato il confine.»
«Vi ringrazio, signor Lennox. Buona fortuna se non dovessi tornare.»
STAI LEGGENDO
Di Pesce e di Uccello
PertualanganGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...