Kozlov non parlava. Era un mutismo diverso dal silenzio dell'andata.
La Sirena lo paragonò alle volte in cui la prostituta si affacciava dalla veranda, quando aveva esaurito i clienti, e guardava l'ultimo andarsene fra i cespugli con la consapevolezza che come sarebbe potuto tornare l'indomani, sarebbe potuto sparire per sempre. In quelle notti la donna non diceva niente, fissava il mare – mai le stelle – e il silenzio incuriosiva la Sirena per la sua natura in cui si mischiavano la rassegnazione e la rabbia. Era il momento in cui il mondo intero partecipava della stanchezza di un essere e in cui pareva che questo essere non avesse possibilità di scelta né strade da percorrere indietro o avanti perché non c'era più nulla prima e non c'era nulla dopo.
«Non avete domande?»
«Onestamente? Non saprei da dove cominciare. Sono questioni fuori della mia portata.» Kozlov si sentiva sommerso dalle gradazioni di verde intorno a sé. «Sono un ufficiale navale» disse, per spiegare i sentimenti che lo sfiancavano. Poi l'altro sé, l'uomo che aveva tradito il capitano e faceva cose folli, si ribellò. «Io, ai vostri occhi, non sono altro che un uomo indistinguibile da altri uomini che si sono succeduti nelle epoche, e non mi spiego, ci ho pensato per notti e giorni, perché quella notte mi abbiate risparmiato.»
«Perché veniste alla Stanza nel mezzo dell'uragano? Se sapete rispondere alla domanda troverete da voi il motivo.»
«Non credo abbiate voluto premiare l'ardire. Altri prima di me si spinsero nei vostri possedimenti e vennero eseguiti. Il timoniere della mia nave non manca di narrarmi le vostre imprese.»
«Veniste con una lanterna. Cosa cercavate?»
«La verità.»
«Credevate. È per questo che vi ho risparmiato.»
«Voi amate il capitano e io sono uno dei suoi uomini. Uccidere me vi avrebbe reso sua nemica.»
«Lo sono ugualmente. Ho eseguito l'amore della sua vita. Qualunque cosa significhi.»
La Sirena abbassò gli occhi e Kozlov ebbe un tremito, la vibrazione passata attraverso le redini al cavallo che scrollò la testa.
«Siete voi a scegliere le sacrificate. Sapete cosa significa o almeno lo immaginate.»
La Sirena aveva pensieri svelti, ma non era immune dalla confusione che la rapidità le causava.
«Il capitano vi ha fatto un torto e vi siete vendicata. È la leggenda.»
«Andate verso le mangrovie, per cortesia.»
Kozlov pareva non aver udito e lei trasmise la sua volontà al cavallo, che cambiò strada e si diresse dentro la linea di palme reali. Il russo non si oppose, teneva il comando del cavallo come una formalità.
Lei toccò la forma dell'orologio dentro il taschino.
«Non posso resistere fino al mare, ho esaurito il tempo.»
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Di Pesce e di Uccello
AdventureGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...