Molte volte si era sentito dare del matto, e a un certo punto aveva cominciato a considerare la faccenda nello stesso modo di una frase scaramantica. Tuttavia, se in molti lo dicevano, doveva esserci della verità nelle osservazioni. Non credeva possibile che persone diverse per estrazione e carattere ravvisassero in lui la medesima tara.
E lui sapeva di essere pazzo abbastanza da disobbedire agli ordini, da svignarsela dalla nave per un'ora piacevole, da rigirare le femmine a suo piacimento, da non riuscire a dare il giusto peso a un delitto.
I duelli del suo tempo prevedevano un lasso di tempo dalla sfida allo svolgimento, per scoraggiare chi si avventurava nella vendetta. Il tempo era concesso per riflettere, ma Avery, seduto sulla panca di legno nella cabina, pensò che chi aveva inventato la regola non avesse tenuto conto che in tali condizioni era impossibile ragionare con lucidità.
Fidano nella scelta di sottrarsi per il terrore.
Sgranò fra le mani le perle della collana rotta, sapendo che gli sarebbe rimasto sui polpastrelli l'odore della Sirena. Sollevò la testa per vedere il letto rifatto – uno dei molti modi in cui ingannava la trepidazione – e il libriccino del missionario. Aveva sviscerato il libriccino dalla prima pagina all'ultimo rigo. Un mucchio di parole promettenti, peccato che gli si smarrissero nella testa pochi attimi dopo averle lette. E se in certe ore, in cui il peso della decisione l'aveva fatto scarrocciare verso la vera follia da pugni sulle paratie, da testate o da acmi di distruzione, era andato dal missionario per farsi spiegare alcuni passaggi oscuri, non aveva mai avuto lo sprezzo di confessarsi.
La Chiesa nega le funzioni della sepoltura al suicida e a quelli che muoiono in duello. Se restano vivi sono comunque scomunicati, al pari di quelli che assistono al duello. Un'usanza da Barbari che sopravvive tutt'ora e fa il paio con i sacrifici delle Cayman.
Non poteva confessare. Davanti al consiglio sacro di un religioso avrebbe preso con immancabile prontezza la via sbagliata. Forse non era fatto per il perdono, non con la sua anima pervicace. Non riusciva a farsi dominare per intero dalla razionalità. Era fatto della stessa pasta del predecessore di Lennox.
Mi credo nel giusto finché le cose volgono a mio favore, dopodiché la giustizia universale che professo assume la forma di una decisione sommaria.
Era l'ossessione mai addomesticata per Lusia a fornirgli il carbone per la fiamma. Il raggiro che entrambi avevano subìto per la loro fiducia animalesca. Come pecora muta davanti ai suoi tosatori. Pensava a lei e riviveva la navigazione di giorni felici, poi soccombeva sotto l'improvvisa virata sull'unica azione che aveva decretato la sventura.
Il suo amore era incontrollabile, niente di cos'aveva provato prima di lei si poteva paragonare a un sentimento che raccoglieva in sé la felicità e il terrore, ogni estremo possibile. Non aveva mai capito, le rare volte in cui fermava il moto del corpo per cedere ai pensieri, da dove gli nascesse la calma di spirito, il benessere di quando stava con lei. L'umore migliorava, era benevolo verso gli ostacoli all'idea che in un momento qualsiasi del giorno o della notte l'avrebbe avuta. L'idea e la realizzazione del possesso gli conferivano una sopportazione sovrumana. Il suo corpo produceva una sostanza tossica e gliela diffondeva nelle vene.
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Di Pesce e di Uccello
MaceraGrand Cayman, giugno 1847. Durante la ricostruzione successiva all'ennesimo uragano, sull'isola giunge una straniera che ben presto diverrà la nemica contro la quale la Sirena del Mar dei Caraibi dovrà combattere per difendere se stessa e l'arcipela...