39. (PARTE TERZA)

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Il padre di Lusia, Eusebio, stava attaccando i cavalli alla carrozza del padrone quando sentì l'ombra arrivargli alle spalle, coprirlo e allargarsi oltre lui e le bestie

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Il padre di Lusia, Eusebio, stava attaccando i cavalli alla carrozza del padrone quando sentì l'ombra arrivargli alle spalle, coprirlo e allargarsi oltre lui e le bestie. Guardò verso l'alto e vide un fronte di nuvole esangui, quasi un lenzuolo liso, transitare diretto a est. Pensò, da uomo che ignorava qualsiasi scienza, che fosse una stranezza. In quel periodo, di solito, soffiava il vento di nord-est e le nuvole dovevano andare nel senso opposto. Continuò a guardare il cielo e stava in quella posizione quando il signor King uscì a redarguirlo. «Padrone. Non c'è vento e le nuvole si muovono lo stesso.»

Il signor King rialzò la testa. «Cosa dici, tu?»

«Ho paura che sta per succedere.»

«L'uragano? Pensi si stia formando una nuova tempesta?»

La pioggia scese nelle sembianze di una nebbiolina che non bagnava il suolo, lo inumidiva. Il signor King allungò una mano senza guanto, il palmo rivolto alla pioggia, e rabbrividì. «Riporta i cavalli nella stalla.»

Eusebio staccò il finimento a pettorale, slacciò il sopracollo e sollevò le tirelle. A un suo breve fischio i cavalli lo seguirono verso i ricoveri.

Il signor King tornò in casa, in salotto, e la moglie gli chiese perché fosse ancora lì. «Piove.»

«Finalmente.» La donna si alzò dalla sedia, andò alla finestra e l'aprì. «È ben strana questa pioggia.»

«Ho rinunciato ad andare dal Governatore.»

«Hai fatto bene, caro. Ti stai sforzando troppo.» La pioggerella si era trasformata in una foschia strisciante che rendeva l'isola cinerea e il mare verde. «Quest'anno il clima è strano. E anche tua figlia lo è.»

Il signor King non rispose. Considerò la moglie senza vederla, conscio solo della cuffia da giorno in raso e merletto che le circondava un viso invecchiato, e rifletté sul tempo che restava, sulle notizie sconfortanti circa il raccolto dell'anno, sulla dote di Lenore e sulle rendite di Lennox. Lo sfiorò il desiderio di abbandonare l'isola. Ventiquattro anni. Lenore era nata il secondo anno da che la famiglia era emigrata per via dell'assenza delle tasse, e i King non avevano visto un uragano fino all'agosto del Trentacinque. Poi erano arrivati. Tre uragani: nell'ultimo, lui aveva perso un pozzo e campi che si erano allagati con l'acqua ritiratasi dopo essersi presa tutto.

Se avesse sistemato Lenore avrebbe potuto andarsene. Il signor King decise che le avrebbe lasciato la villa e sarebbe tornato al clima prevedibile dell'Inghilterra. E al diavolo le tasse. Preferiva levarsi qualche sterlina dalla banca piuttosto di rinunciare a godersi il denaro.

Di Pesce e di UccelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora