[IN REVISIONE] Era nei momenti di solitudine che i flashback del suo passato facevano ritorno, intrappolandola in un'asfissiante morsa che la costringeva a chiudere gli occhi, a piangere e a cercare di dimenticare. Un passato turbolento, un padre contorto ed una madre fin troppo fragile. Mentre lei era buona, pura ed altruista ma, nonostante ciò, aveva scalfite sul cuore cicatrici indelebili che spesso venivano sostitute da falsi sorrisi o comportamenti amichevoli. Diana Meyer indossava una maschera. Di origini tedesche, visse sempre nella caotica e indaffarata Los Angeles assieme all'adorata Grace che, fin dalla tenera età, le stette sempre accanto. L'esistenza della giovane nascondeva segreti dei quali non conosceva neanche l'ombra, riuscendo così a complicarle ancor più tutta l'apparente verità della quale si circondava. Credeva che la sua esistenza fosse destinata ad una continua monotonia ma, ciò che le stravolse la vita, avvenne in una silenziosa sera del 1988. Bad World Tour, Michael Jackson. Talentuoso ma deriso dai terrificanti tabloid, egli in realtà custodiva dentro sé un nobile, passionale e pacato animo da bambino. Lo stesso che venne poi distrutto, macchiato e dilaniato fino allo stremo delle forze. Egli avrebbe voluto proteggere Diana dal suo mondo fatto di business, fama e avvoltoi, risparmiarle il peso della nomea e della notorietà anche a costo di soffrire egli stesso... Ma avrebbe davvero avuto il coraggio di voltare le spalle alla profondità degli unici occhi che dal primo momento lo guardarono con innocenza e umanità? Erano piccoli e grandi allo stesso tempo, forti e fragili, autodistruttivi e puri. Entrambi portavano dentro il timore di poter amare, insieme erano gli specchi di loro stessi. Erano semplicemente anime riflesse.
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