Passeggiata notturna

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Gli occhi mi si spalancano, nelle orecchie ancora l'urlo. Immersa nel panico cado dall'alto letto a baldacchino battendo con violenza le ginocchia a terra, il colpo viene attutito dal tappeto morbido.
Il fiato è corto, i polmoni in fiamme. Mi serve aria. Ma non è l'aria a calmarmi, sono braccia calde e sicure, accompagnate da parole sussurate all'orecchio -Sh...è tutto okay, era solo un'incubo- è Hermione a parlare. Mi ritraggo appoggiando la schiena al lato del letto -Scusa, mi dispiace averti svegliata- le sussurro.
-Non fa nulla, mi capita spesso- sta scuotendo la testa e mi sorride,-Harry ha il sonno agitato, chi vive con lui, anche se solo pochi giorni, lo sente la notte- si spiega meglio e ridacchia -Ma non quanto te. Sei fortunata che le altre non si siano svegliate, Lavanda sa essere davvero fastidiosa. Per fortuna hanno anche il sonno pesante- sto ridendo anche io.
-Forse è meglio tornare a dormire- dico con poca convinzione mentre mi alzo e raccolgo la coperta esigliata a terra durante gli incubi.
-Credo proprio di sì, sono appena le due, buona notte Mary- si dirige in punta di piedi verso il letto e sparisce in mezzo alle coperte.
-Buona notte- sussurro lasciando cadere la testa sul cuscino e socchiudendo gli occhi.
Resto immobile sotto la coperta immersa nel silenzio per diversi minuti, sento il respiro di Hermione farsi leggero e regolare. Non succede nulla, non mi addormento, non ho freddo, non ho caldo, non sento gli occhi farsi pesanti. Percepisco solo il ticchettio fastidioso di un orologio, mi entra nella testa agitandomi. Mi tiro su, sposto la coperta e infilo distrattamente un maglia è un paio di pantaloni, che arrivano al ginocchio, come sostituti del pigiama. Scivolo in un paio di comode scarpe da ginnastica ed esco dalla porta della stanza con molta attenzione.
Arrivando in sala comune trovo un foglio affisso in bacheca, è dei gemelli:

GALLONI DI GALEONI.
Ti mancano soldi per tenere il passo con le tue spese?
Vorresti guadagnare un po' d'oro extra?
Contatta Fred e George Weasley, sala comune del Grifondoro,
per lavoretti semplici, part-time, potenzialmente indolori.
(Siamo spiacenti di ricordare che il lavoro dovrà essere intrapreso dal candidato a proprio rischio).

Una risata mi rimbomba nella testa mentre oltrepasso il quadro della Signora Grassa, ad Hermione non piacerà, mi pento immediatamente di essere a maniche corte, il freddo mi fa tremare lle braccia e i brividi arrivano sino alle ossa. Attraverso alcuni corridoi alla sola luce della bacchetta, stessa cosa vale per le scale che percorro sino alla grande porta d'ingresso del castello. Non ho il permesso di girovagare per il castello a quest'ora ma la cosa non mi tocca, come non lo fanno i lamenti dei quadri infastiditi, non sono mai stata brava a seguire le regole e non credo comincerò proprio ora.
Un leggero rumore di passi mi sorprende e sento il panico salire, io voglio solo uscire a correre, a sfogarmi.
-Nox- sossurro.
Devo trovare un posto dove nascondermi. I passi si avvicinano. Non so dove andare, sono in un vicolo cieco. L'agitazione sale ancora. Cosa faccio?
I passi sono sempre più vicini mentre il mio corpo si irrigidisce. Percepisco la presenza di qualcuno alle mie spalle, una luce flebile proietta la mia ombra sul muro.
Fa che non sia un prefetto...o un professore. Tremo alla sola idea di trovarmi davanti al lungo naso del professore di Pozioni.
-Ehi! Non puoi stare qui, di che casa sei?- la voce famigliare mi da un solievo enorme.
Mi volto incontrando gli occhi grigi e freddi del ragazzo conosciuto sul treno, si sorprendono mentre passano sul mio viso -Oh...-.
Sorrido -Ciao-.
Indossa ancora le scarpe e i pantaloni della divisa, la camicia, non completamente abbottonata, lascia intravedere la sua pelle. I capelli quasi argentei sono scompigliati e il suo viso mostra i segni della stanchezza. Mi sento arrosire ma ignoro quella sensazione sperando che non si noti alla sola luce del suo incantesimo.
-Ciao Grifondoro, non lo sai che è vietato girare per il castello di notte?- si appoggia al muro alla sua sinistracon la spalla.
Sento il mio sguardo contrarsi in una smorfia -Potrei chiedere la stessa cosa a te- dico con decisione ma lui sta ridendo di gusto.
-Io sono un prefetto, Grifondoro- ha un ghigno dipinto sul volto, non sembra lo stesso ragazzo di questa mattina.
Mi avvicino a lui e dandogli un pugno amichevole sulla spalla dico -Piantala di chiamarmi Grifondoro, non è stata una mia scelta- lo oltrepasso -Come si esce di qui?-.
-Non si esce da qui- dice seguendomi -Non a quest'ora. Cosa vuoi fare?-.
-Nulla- continuo a camminare.
Mi si para davanti bloccandomi la strada -Non prendermi in giro. Cosa vuoi fare fuori a quest'ora?-.
Sbuffo -Se tu mi dici che fai in giro ti dico cosa ci faccio io?-.
Ride -E se non me lo dici tu, io ti tolgo punti ho ti do una punizione-.
-Fallo- lo sfido incrociando le braccia. Mi sta fulminando ma non cederò.
Adesso è lui a sbuffare -Sono un prefetto, controllo i corridoi-.
Sta mentendo -Non mentirmi Draco, anche Hermione è prefetto e poi dovrebbe esserci anche Pancy con te-.
-Sei amica della Mezzosangue?- si sente il disgusto nella sua voce, mi lascia un secondo titubante. Sta cambiando discorso.
-Non cambiare discorso!- faccio io irritata.
-Okay, ero dal professor Piton, dovevamo parlare di alcune cose- vedendomi poco convinta aggiunge -è un amico di famiglia, comunque ora tocca a te, che vuoi fare fuori?-.
-Niente di importante, avevo voglia di correre-.
Lui sbuffa -Ma come, tutto qui?-.
-Già-.
-Ok, ti riaccompagno alla tua sala comune?-.
-Ma io voglio correre, non dormire! Non ho sonno-.
-Non so cosa dirti, non puoi uscire e non ti lascerò girovagare per il castello da sola, prova a correre in torno ad una poltrona- scoppia a ridere quando lo fulmino con gli occhi.
-Dai, andiamo- mi precede per le scale.
Lo seguo scuotendo la testa. Quando lo affianco mi cinge le spalle con il braccio, lo lascio fare, il calore del suo corpo è piacevole.
-Se non vuoi lasciarmi gironzolare da sola, vieni con me, non conosco molto bene il castello, fammi fare un tour!-.
-È tardi...smettila di lamentarti-.
Sbuffo.
Quando arriviamo davanti al quadro della Signora Grassa il suo braccio si sposta tornando sul suo fianco.-Dovresti coprirti di più, hai la pelle d'oca- le mani in tasca.
Sto per rispondere in modo ironico quando noto che il suo sguardo è perso nel vuoto oltre le mie spalle.
-Tutto bene?-.
-Cosa?- dice lui smarrito, si riprende -Oh...nulla, pensavo-.
-Wow! Devo scrivermelo, hai una penna?- riesco a strappargli una risata.
Torna serio -Posso farti una domanda?-.
-Da quando ti serve il permesso?- gli sorrido incoraggiante.
-Che casa avresti scelto? Di casa, intendo- il suo sguardo è incuriosito.
-Molto probabilmente Serpeverde- dico sincera.
Sorride soddisfatto -Bene-.
-Mi avresti messo il muso altrimenti?-.
Mi ignora e con la testa mi indica il quadro. Mi ci avvicino e gurdando la signora borbottante, dipinta sulla tela, negli occhi e sussurro la parola d'ordine con decisione. Lei anche se scocciata apre il passaggio.
-Un'ultima cosa- dice Draco.
Mi giro a guardarlo, sta sorridendo divertito.
-Davvero sei amica della Granger?- è scoppiato in una risata fragorosa vedondo la mia faccia infastidita.
-Buona Notte Malfoy!- entro in sala comune. Sento ancora la sua risata e le lamentele dei quadri infastiditi quando il passaggio si chiude e io raggiungo le scale che portano alle camere.

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora