Passo l'ultimo pomeriggio a Grimmauld Place da sola sul divano-non voglio parlare con i gemelli, non voglio parlare con Harry, anche se devo decidermi a dirgli dei sogni, e di certo non voglio farlo con Hermione dopo ciò che ho raccontato questa mattina-fino a che non sono Harry e Ron ad entrare nella sala con una scacchiera con cui si mettono a giocare su un piccolo tavolino.
Io rimango confinata sul divano, felice di non essere chiamata in causa.
Ma la tranquillità non dura molto, e presto la Signora Weasley si affaccia all'entrata della sala sorridendo.
-Oh...eccovi qui- dice sollevata. -Harry, Mary, potete venire in cucina? Il professor Piton vorrebbe parlarvi un attimo-.
Cosa!?
Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva per la sorpresa.
I miei occhi si fiondano in quelli di Harry, mentre la Signora Weasley scompare e io riesco a frenare la tosse.
Il professor Piton è in rapporti di amicizia con i Malfoy, non può essere qui con l'Ordine. Sicuramente sa dei tagli, e sicuramente glielo dirà.
Mi alzo di scatto e mi avvicino al ragazzo occhialuto. -Lui lo sa- dico come se questo spiegasse tutto.
-Cosa?- chiede Harry confuso.
-Di ieri-.
-Lui è un membro dell'Ordine, probabilmente gli hanno raccontato tutto gli altri, è Piton che lo riferirà ogni dettaglio a Silente- mi risponde con un sorriso di incoraggiamento.
Ma la mia non era una domanda.
-Okay- dico riaquistando un'apparente tranquillità, ma il mio cuore batte all'impazzata e l'odio diretto all'uomo che devo incontrare cresce.
Cosa vuole?
Seguo Harry che comincia a dirigersi verso la cucina, i miei muscoli sono sempre più rigidi e l'effetto degli antidolorifici, che combattono anche il mal di testa, inizia a scemare.
Entrati nella cucina luminosa lo scenario che ci si propone è piuttosto assurdo, Sirius e Piton sono a due capi opposti del tavolo e nemmeno si guardano in faccia. La tensione, mista a disagio, presente nell'aria è visibile ad occhio nudo.
Harry si schiarisce la voce facendo voltare i due uomini a guardarci.
Sirius ci sorride, Piton ha l'espressione apatica di sempre: gli angoli della bocca rivolti verso il mento, gli occhi vuoti, la carnagione pallida, il grande naso e i neri capelli unti.
L'uomo alza un sopracciglio notando il mio sguardo, che distolgo lentamente nel modo più disinteressato che trovo.
-Seduti- comanda come è solito fare nella sua classe dei sotterranei.
Questa volta sono io ad inarcare le sopracciglia, apro la bocca per dirgli che non può darmi ordini qui, ma Sirius mi precede mentre comincia a dondolarsi sulla sedia. -Sai, preferirei che tu non dessi ordini qui, Piton. Vedi, questa è casa mia-.
Il professore rimane serio, ma la sua pelle si colora appena.
Harry si siede vicino al suo padrino, ma io preferisco rimanere in piedi e appoggiarmi con un fianco ad un vecchio mobile.
-Avrei preferito parlavi da solo, ma Black ha insis...- comincia a dire Piton con tono freddo.
-Sono il padrino di Harry- sbotta l'uomo.
-Ma si da il caso che tu non lo sia anche di Lloyd- assottiglia lo sguardo. -Non sei tenuto a sapere quello che la rigurda-.
-Può rimanere- dico secca prima che qualcuno possa aggiungere altro.
La schiena comincia a bruciare più forte e rimanere chiusa in una stanza col professore di Pozioni più del necessario non mi entusiasma affatto.
Vengo, come sempre del resto, completamente ignorata da Piton che continua a rivolgersi a Sirius. -Puoi rimanere Black, non preoccuparti, so che ti piace sentirti...coinvolto-.
-Cosa intendi dire?- sbotta Sirius innervosito, facendo ricadere le quattro gambe della sedia sul pavimento.
-Nulla- ghigna l'uomo. -Semplicemente, immagino, devi sentirti frustrato dal fatto che non sei utile per l'Ordine- Piton dà molta enfasi all'ultima parola e poi ghigna ancora, probabilmente sicuro di colpire Sirius sul vivo.
Il padrone di casa arrossisce appena, ma evita di ribattere, così il professor Piton si rivolge a noi. -Il Preside desidera che voi cominciate a studiare Occlumanzia da questo semestre-.
Occlumanzia? Io ho già iniziato a studiare Occlumanzia. Alla McGranitt non piaceva il mio interesse per la materia, ma fino a che leggevo la cosa non la infastidiva più di tanto. Non sarò in grado di respingere completamente qualcuno, ma riesco ad oscurare quello che desidero non mostrare al suddetto "invasore", se così si può chiamare.
Riemergo dai miei pensieri notando che Piton sembra fin troppo felice, e la possibilità è una sola, deve essere appena riuscito a umiliare qualcuno.
-Perchè devo studiare Occlu-qualcosa?- balbetta Harry nervoso.
-Perchè il Preside ritiene che sia una buona idea- risponde Piton tornando serio. -Riceverete lezioni private una volta a settiamana, ma nessuno lo dovrà sapere, soprattutto Dolores Umbridge. É chiaro?-.
Vedo Harry annuire e il professore cercare i miei occhi per ottenere una risposta da me. -Io la ho già studiata Occlumanzia- borbotto. -Ma se lo dice Silente...- evito volontariamente un rifiuto categorico che ora mi costringerebbe a passare troppo tempo qui.
Una fitta mi attraversa la schiena e riesco a mascherare una specie di spasmo fingendo di cambiare posizione.
-Chi ci insegnerà Occlu...Occlumanzia?- Harry non sembra sicuro di quello che dice.
-Io- risponde Piton indifferente.
Una fitta più forte alla schiena mi costringe a staccharmi dal modile e senza nemmeno pensarci guadagno le spalle del professore affacciandomi alla finestra.
-No- dico sempicemente prima di aggiungere. -Ho già preso delle lezioni private con lei e direi che non andiamo affatto d'accordo-. Accampo una scusa qualsiasi, non voglio passare dell'altro tempo con Piton.
Sapeva benissimo che Malfoy doveva avvicinarmi e avrebbe potuto avvertirmi. Diamine, è dalla loro parte o dalla nostra.
-Cosa che però ti ha portata a superare l'esame di Pozioni- mi ricorda con la sua solita voce fredda e disinteressata.
-Non voglio che frughi nella mia testa!- sbotto senza pensare.
-Se preferisci lo faccia il Signore Oscuro, per me non è un problema- chiude il discorso.
Oh...questo lo so bene.
Non rispondo alla sua provocazione e mi limito a guardare il giardino che lentamente perde luce, ricordandomi che domattina dovremo tornare ad Hogwarts. Dove ci sarà lui, i suoi amici e tutto il resto della scuola che in un modo o nell'altro verrà a sapere della nostra storia ormai finita.
-Perchè non può essere Silente il loro insegnante? Perchè proprio tu?- domanda Sirius visibilmente scocciato, dandomi una minuscola speranza.
-Suppongo che sia perchè è un privilegio del Preside delegare i compiti meno gradevoli ai suoi sottoposti. Vi assicuro che nemmeno io sono stato felice dell'ordine del Preside- dice come se si spiegasse ad un bambino capriccioso.
-Perchè lei è mai stato felice di qualcosa in vita sua?- domando acida, ma come spesso succede vengo ignorata dal professore che si alza in piedi e si avvicina alla porta.
-Vi aspetto lunedì alle sei in punto nel mio ufficio. Se qualcuno ve lo chiede, state facendo ripetizioni di Pozioni. Potter, chiunque ti abbia visto durante una mia lezione non può negare il tuo disastroso rendimento-.
Non mi servono ripetizioni.
-Le mie pozioni sono perfette- lo guardo con gli occhi assottigliati.
-La perfezione è ben lontana- dice ricambiando il mio sguardo con i suoi piccoli occhi neri.
-Aspetta un attimo- dice Sirius non appena Piton tocca la maniglia della porta.
-Andrei un pò di fretta, Black. A differenza tua non dispongo di illimitato tempo libero- lo affronta sogghignando.
-Verrò subito al punto allora- Sirius fa una breve pausa e si alza in piedi. -Se vengo a sapere che usi queste lezioni per dar fastidio a loro, dovrai risponderne a me-.
-Molto toccante- dice Piton fingendosi impressionato. -Ma sicuramente avrai notato che Lloyd non ha problemi nel cavarsela da sola come ha dimostrato ieri, e che Potter somiglia molto a suo padre?-.
Molto maturo da parte sua ricordarmi di ciò che è successo.
Per un secondo gli occhi di Sirius incontrano i miei ma parla solo di Harry. -Sì, l'ho notato-.
-Allora saprai che è così arrogante che ogni critica rimbalza semplicemente su di lui- Piton assottiglia ancora i suoi occhi.
Lo scatto che fa il padrone di casa per raggiungere Piton con la bacchetta sguainata è velocissimo, ma Piton è pronto ed estrarre la sua senza esitare.
Io ed Harry rimaniamo senza parole e con gli occhi spalancati, mentre i due si studiano.
-Ti avevo avvisato, Piagnucosello. Non mi importa se Silente pensa che tu sia cambiato, io so benis...-.
-Oh, ma perchè non glielo dici allora?- lo sbeffeggia Piton. -O hai forse paura che non prenderà sul serio il consiglio di un uomo che ha passato gli ultimi mesi nascosto in casa?-.
-Dimmi, come sta Lucius Malfoy in questo periodo?- le parole di Sirius mi fanno raggelare il sangue e mi costringono ad abbassare lo sguardo. -Sarà molto contento che il suo cagnolino lavori ad Hogwarts, o no? Dove è in grado di controllare il figlioletto prediletto e di aiutarlo ad avvicinare Mary. Perchè non hai detto all'Ordine che cercavano di avvicinarla?-.
-Di questo ho parlato col Preside, non mi sorprende che non te ne abbia fatto parola- liquida in fretta la domanda. -E a proposito di cani, lo sapevi che Lucius Malfoy ti ha riconosciuto l'ultima volta che hai rischiato una gita fuori? Una buona idea farti vedere su un binario della stazione...ti dà la scusa perfetta per non lasciare più il tuo nascondiglio in futuro, o sbaglio?-.
Alzo di nuovo lo sguardo.
Sirius alza la bacchetta più in alto, ma Harry tenta di bloccarlo. -Sirius, non lo fare!-.
-Mi stai dando del codardo?- urla rivolgendosi a Piton.
-Credo di sì- ghigna l'uomo.
Sirius non riesce più a controllarsi e spinge via Harry, ma prima che possa pronunciare l'incantesimo la porta della cucina si spalanca.
-Guarito! Completamente guarito!- grida il Signor Weasley, in un modo che mi ricorda molto i gemelli, entrando in cucina accompagnato da tutti gli altri.
Tutti si bloccano davanti alla scena. -Per la barba di Merlino cosa sta succedendo qui?-.
Per un attimo gli occhi di Arthur Weasley si imbattono nei miei, che si abbassano subito. Sicuramente è venuto a sapere della mia "fuga", se così si può chiamare.
I due uomini abbassano la bacchetta e non si scambiano nemmeno un'occhiata, poi Piton si riavvicina alla porta e la apre attraversandola. -Lunedì, sei in punto- si richiude la porta alle spalle scomparendo.
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Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
FanfictionCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...