G.U.F.O. - Parte seconda

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Il mio corpo colpisce quello di Draco quando, dopo cena, gli salto al collo, stringendolo in un forte abbraccio. Devo ammettere che da quando i gemelli se ne sono andati, ho iniziato a sentire la mancanza dei loro abbracci strangolatori e non ho potuto fare a meno di ricercare il contatto con chi mi è vicino. Più volte mi sono sorpresa a stringermi ad Hermione mentre camminiamo per i corridoi o sedermi più vicina ad Harry durante i pasti. Lui ricambia il mio abbraccio con un leggero ritardo, sorpreso dal gesto. -Che succede?- mi chiede con un tono a metà tra il divertito e l'interdetto.
-Niente- dico io. -Sono...felice- alzo le spalle, ma ciò che dico è vero, sono anche molto stanca, certo, ma è stata una giornata fantastica.
-Bene- dice, con uno strano ghigno, più simile ad un sorriso, senza mai lasciarmi andare veramente, con le mani posate pigramente sui miei fianchi. -Quindi è un buon momento per una proposta?- si fa più serio.
-Spara- gli sorrido a mia volta, con un pò di imbarazzo, conoscendo bene la mente del ragazzo.
-Vieni da me anche questa sera?- mi guarda negli occhi, dopo aver arricciato il naso, infastidito dal gergo babbano che a volte mi capita di usare.
-Ehm...- prendo leggermente le distanze. -Non credo sia una buona idea...sono stanca, ho bisogno di dormire un pò e...-.
-Dai- si imbroncia il Serpeverde, guardandomi storto.
-Io non...-.
-Me lo devi!- mi accusa sgranando gli occhi, faccio fatica a capire che sta scherzando, almeno fino a quando non vedo l'ombra di un sorriso che cerca di nascondermi. -Mi sono fatto sgridare davanti a tuo fratello!-.
Mi fa ridere. -Non ti sei fatto sgridare, te ne sei andato scocciato-.
-Dai...- di nuovo quel mezzo ghigno. -Ti giuro che dormiremo- trasforma il ghigno in un sorriso malizioso. -Se dormi da sola avrai gli incubi e, quindi, non dormirai veramente- mi fa pressione.
Purtroppo, ha ragione.
-Va bene- mi arrendo, alzando gli occhi al cielo.
-Fantastico- mi sorride. -Ti accompagno di sopra- indica le scale con un cenno del capo. -La Sala Comune deve essere piena adesso-.
-Okay- sospiro con un mezzo sorriso, mentre prendiamo a salire i gradini. -Com'è andata oggi pomeriggio, con l'esame pratico?-.
-Ehm...meglio lasciar perdere, ho fatto cadere il bicchiere che mi hanno chiesto di far levitare- fa, improvvisamente molto più cupo. Mi avvicino di più a lui e passo un braccio dietro a lui, lasciando scivolare la mano sul suo fianco, accarezzadolo con il pollice.
-Vedrai che non è stato così male, hai sbagliato altro?- domando incoraggiante.
-No- fa uno strano verso. -Ma mi sono distratto, è stato un errore stupido- aggiunge mentre passa il braccio sulle mie spalle. -A te è andata bene, immagino...- assottiglia lo sguardo.
-Molto bene- alzo la testa, orgogliosa. -Credo di aver piacevolmente sorpreso il Professore che mi ha interrogata-.
-Come?- domanda confuso, un barlume di invidia nello sguardo.
Abbasso gli occhi leggermente imbarazzata, non gli ho mai mostrato gli incantesimi, gliene ho parlato qualche volta, ma non gli ho mai dato una prova. -Più tardi ti faccio vedere, okay?-.
-Va bene- fa lui sospettoso, guardandomi di traverso.
Mancano pochi gradini al quadro della Signora Grassa.

-Okay...guarda me- sorrido al ragazzo biondo. È praticamente notte fonda, ma ovviamente siamo ancora svegli. Il ragazzo da la schiena al suo letto e mi osserva al centro della sua camera da letto. Alzo lentamente un braccio e punto la mano verso il comodino alle sue spalle, mi concentro e in una frazione di secondo il cassetto più alto si apre, accompagnato dal rumore che fa il legno, sfregando contro la struttura principale, dello stesso materiale. Un piccolo cioccolatino emerge da dietro il legno e mentre si muove nella mia direzione, il cassetto si richiude, tornando alla sua posizione originale. La piccola forma di cioccolato si ferma, fluttuando tra me e il ragazzo, vorrei osservare la sua reazione, ma se spostassi gli occhi perderei il controllo, ne sono sicura, non mi sono esercitata abbastanza per quello. Le dita affusolate e chiarissime del ragazzo si avvicinano al cioccolato lentamente, con cautela, fino a toccarlo e tenerlo fermo tra indice e pollice.
-Ma...come...è magnifico...- solo ora alzo lo sguardo sul suo volto, sorpreso e meravigliato allo stesso tempo. -Questo è l'ultimo- fa poi rigirandoselo tra le dita, come se fosse stregato. Il ragazzo si avvicina lentamente e mi da un bacio veloce, facendomi sorridere. -Sei fantastica- sorride a sua volta. -Ti amo- dice, ma senza lasciarmi il tempo di rispondere, prende il cioccolatino coi denti, piegandosi verso di me, invitandomi a fare lo stesso dall'altra lato, e io lo faccio.
Senza pensarci o rendermene veramente conto ho le braccia intorno al suo collo e le labbra sulle sue, mentre lui appoggia le mani sui miei fianchi.
Il sapore che creano cioccolato, liquore e menta si mischia nella mia bocca...così strano, ma così familiare.

Sotto il tepore delle lenzuola mi stringo al corpo di Draco, appoggiando la testa se una delle sue gambe, i miei occhi faticano a rimanere aperti, sotto le leggere carezze che mi lascia sulla testa e il tono ritmato della sua voce, che scaturisce dalle sue labbra mentre legge i propri appunti, tenendoli sollevati con la mano libera. Mentre io sono distesa, lui è seduto, appoggiato con la schiena alla testiera del letto a baldachino. Non appena mi sono appoggiata a lui, avvolgendo il braccio intorno al suo ginocchio, ho sentito il ragazzo irrigidirsi e poi muoversi impacciatamente per non infastidirmi, muovendosi troppo, nel tentativo di raccogliere il materiale che poi ha iniziato a leggere. Dalla scorsa notte il ragazzo sembra essersi sciolto completamente, mi guarda in modo diverso, i suoi occhi si muovono su di me ogni volta che possono farlo e lui mi avvicina ogni volta che può, anche se sono con gli altri.
A intervalli irregolari le sue carezze diminuiscono e aumentano, mentre la sua voce si fa sempre più lontana e i miei occhi si chiudono, lasciandomi lentamente scivolare tra le braccia di Morfeo.

Lo so...scusate...è corto...spero vi sia piaciuto comunque! Fatemi sapere!

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora