Coyote rosso

1.5K 104 0
                                    

"Hai esagerato, loro vogliono aiutarti" ripete per l'ennesima volta la voce nella mia testa.
-Loro vogliono scegliere per me- dico a denti stretti scivolando lungo la corteggia di un'albero, fino a sedermi a terra. -Se dico di fidarmi di lui, devo avere le mie ragioni in fondo- borbotto tra me e me.
Sulle mie gambe e sulle braccia si forma la pelle d'oca, dopo che una folata d'aria scuote i miei vesti e fa danzare, per qualche secondo, i miei capelli a mezza'aria. Sospiro e chiudo gli occhi ignorando la sensazione fredda che mi viene trasmetta dall'aria invernale, avrei dovuto coprirmi di più.
É così strano sentire silenzio ora. L'unica cosa udibile è il rumore che fa il vento muovendo i rami degli alberi, un leggerissimo fruscio che ricorda vagamente un canto.

Gli occhi grigi che caratterizzano uno dei miei soliti incubi si formano davanti a me in un flash improvviso quando riapro i miei, infastidita dalla luce arancione del tramonto. Qualcosa si muove impercettibilmente sulla mia gamba sinistra, dandomi una strana sensazione di tepore.
Quando abbasso lo sguardo confusa, trovo appoggiata sulla mia gamba sinistra la testa di un coyote, che mi osserva con i suoi grandi occhi color nocciola.
-Ciao George- sorrido malinconica all'animale mentre lascio scivolare una delle mie mani sul suo muso, mentre lui si gira su un fianco e mugola, ricambiando il mio saluto. Il suo manto rossiccio si accorcia lentamente e i suoi lineamenti umani si delineano di nuovo senza che lui si sposti di un millimetro. Ora la mia mano è ferma sui suoi capelli all'altezza dell'orecchio destro.
-Mi dispiace per prima- dico in sussurro, mentre la luce scompare lentamente col sole all'orizzonte.
Scuote appena la testa e alza un braccio per spostare una ciocca dei miei capelli dietro il mio orecchio sinistro. -Non fa nulla, eri arrabbiata e avevi ragione. Non c'è bisogno che ti seguiamo ovunq...- ridacchia improvisamente. -Ma lo abbiamo fatto ancora-.
Gli sorrido e mi guardo intorno in cerca di un'altra testa rossa. -Dov'è Fred?-.
Il ragazzo steso con la testa su una mia gamba si rigira ancora, fino a che il suo viso non si rivolge verso l'alto e la sua mano si muove ad indicare un punto indefinito olte i rami dell'albero. -Sta volando qui sopra da qualche parte, per controllare dov'è Gazza. Non volevamo svegliarti o prenderti di nuovo in braccio- un ghigno cresce sul suo volto. -Sei più pesante di prima-.
-Merlino, chi è che mi controlla ancora per vedere se mangio, Signor Weasley?- lo colpisco scherzando su una spalla, facendo cadere la sua testa dalla mia gamba.
-Ah! Bene, maltrattami pure!- ride lui alzandosi con fatica in piedi e mostrandomi un sacchetto di biscotti con faccia saccente. -Questi li mangio io!-.
-Non ci pensare neanche!- mi affretto ad alzarmi barcollando leggermente. -Sto morendo di fame-.
Lui ride e mi passa il pacchetto che senza esitare apro assaggiangone il contenuto, dal sapore famigliare e dolce. Il braccio di George mi cinge le spalle indirizzandomi verso il castello.
Un piccolo falco ci raggiunge immediatamente.
Falconetto del Borneo, registra automaticamente la mia testa ricordando di quando i gemelli me ne hanno parlato, il rapace più piccolo al mondo.
Il piccolo uccello si ferma a circa un metro di altezza prima di tornare ad essere Fred, che con un balzo tocca terra barcollando, ma riacquistando in un'istante l'equilibrio. Senza esitare lo braccio circontandolo con le braccia e appoggiando la testa sul suo petto -Non ricordavo fosse così noioso il silenzio- dico leggermente imbarazzata.
-Pensavo fossi abituata alle nostre voci ormai- mi accarezza i capelli dopo aver contraccambiato l'abbraccio.
-A dire il vero lo credevo anche io- mi scosto alzando le spalle. -È che a volte ho la sensazione di non avere tempo di pensare per fare le scelte giuste- inizio a camminare verso il castello. -Gli altri sono molto arrabbiati?-.
-Oh...- fa George. -Ehm...Ginny sì, anzi credo la sia da Natale-.
-Harry no, più che altro sembrava ci fosse rimasto male. Voleva andare a parlare con Malfoy insieme a Ron...- dice Fred.
-Ti prego dimmi che non lo ha fatto...- stringo gli occhi, riesco perfettamente a vederli mentre vengono separati per una rissa.
-No, Hermione li ha convinti a lasciar perdere-.
-Bene...- sussurro io rilassando i muscoli, senza mai smettere di camminare.
-Mary, per quanto riguarda Malfoy, per noi puoi fare come ti pare, basta che stai attenta- dice Fred quasi in un sussurro.
-Non vogliamo più vederti come a Natale- aggiunge serio il fratello.
-Va bene- dico io meccanicamente, consapevole che non so restare fuori dai guai.

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora