-Davvero, ragazzi non mi va di scendere ora, finisco questo saggio e vi raggiungo- dico a testa bassa sulla pergamena davanti a me, questo compito è per il mese prossimo, ma evitare di stare troppo coi gemelli mi ha risparmiato altri sogni imbarazzanti, rendendomi consapevole che quasi non riesco a fare a meno di quei due.
Ormai è Aprile ed è passato più di un mese da quel sogno, ma io ho evitato di dormire con loro, anche perchè ho notato che Draco è sempre più nervoso, e possessivo. Ogni volta che mi vede parlare con qualche ragazzo che ha più o meno la nostra età, o è molto più piccolo, si avvicina e fa il Serpeverde impettito e scontroso, oppure mi bacia con una scusa qualsiasi, chiarendo che sono già impegnata. A volte è insopportabile, altre lo trovo quasi piacevole...insomma, è bello essere desiderati in fondo, o è comunque meglio dell'essere ignorati.
-Non avrai intenzione di saltare la cena?- dice Harry contrariato affiancando ai gemelli.
-No, figurati- storco il naso, quello posso farlo anche in Sala Grande volendo. -È solo che voglio finire questa cosa-.
-Va bene- sentenzia Hermione alla fine. -Ci vediamo giù, allora- mi sorride. -Andiamo ragazzi?-.
-Okay- dice il coro scordinato, muovendosi verso il quadro. Man mano che la stanza si svuota mi sento finalmente rilassata, ogni giorno diventa più difficile rimanere sola.
Chiudo il libro con un tonfo e stendo le braccia sopra la testa, ho finito questo maledetto compito mezz'ora fa. Con un colpo veloce di bacchetta e un sussurro tutte le luci della stanza si spengono e io vengo avvolta nell'oscurità, non avevo mai visto la Sala Comune tanto buia. Alzo le spalle, poco male.
Ho notato che se c'è buio risco a vedere della piccole scintille comparire sopra la mia mano, quando tento di eseguire l'incantesimo che mi ha mostrato Silente. In silenzio protendo la mia mano davanti a me, cominciando ad aprirla e richiuderla per diverse volte, come faccio ormai, davvero, spesso. Ora le mie notti insonni sono consolate solo da questo e qualche altro raro caso in cui mi ritrovo bloccata nella stanza di un certo Serpeverde di mia conoscenza, o mi addormento inevitabilmente coi gemelli sul divano.
Minuscole scintille prendono vita a momenti altermi, ma si spengono subito dopo, appena prima di poter creare una fiamma. Comincio a pensare che sia solo un trucco, e che non funzionerà mai. Come se Silente volesse tenermi occupata.Scendo i gradi per entrare in Sala Grande con passi leggeri, ma rilassati, fare quell'esercizio mi permettere di sciogliere le tensioni, meglio di un bagno caldo.
I miei occhi vengono attirati dai capelli biondi di un Serpeverde che ride al suo tavolo, sembra di buon umore oggi, questa mattina effettivamente non era particolarmente imbronciato. Mi avvicino al tavolo verde argento con naturalezza, attirando ben pochi sguardi. Prima che possa raggiungerlo, Draco, si volta verso di me con un sorriso.
-Ciao- mi saluta quasi sorpreso. -Pensavo non saresti scesa, ormai-.
-Volevo finire i compiti- sorrido di rimando prima di appoggiare una mano sulla sua spalla e abbassarmi per baciarlo. -Tutto bene oggi?- gli chiedo quando il bacio termina.
-Niente di particolare- risponde prendendo la mia mano e cominiando ad esaminarla. -Mangi qualcosa con me?- sussurra tranquillo rigirandosi la mia mano tra le sue.
-Hai già finito- ridacchio facendo cadere gli occhi sul suo piatto, libero la mano dalle sue e gli accarezzo i capelli distrattamente. -Non preoccuparti, vai a dormire, gli altri mi stanno aspettando. Si assicureranno loro che mangi- mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo.
Butta una veloce occhiata al tavolo Grifondoro, ma dopo un smorfia emette un leggero grughito e si alza. -Va bene- sussurra, prima di baciarmi sulla fronte, quasi a ricordarmi che sta crescendo ed è sempre più alto di me. -Andiamo?- gli altri annuiscono, compresa Pansy, che ancora fa parte del loro gruppo, ma si comporta come se io non esistessi. -Buona notte- sussurra ad un mio orecchio. -Cerca di dormire-.
-Ci proverò- gli sorrido mentre si allontana da me, le sue dita rimangono intrecciate alle mie fino all'ultimo, e in pochi minuti mi ritrovo di nuovo "sola", guardando quei fili biondi che svoltano l'angolo, oltre il portone della Sala Grande.
Con un giro veloce su me stessa, di circa centottanta gradi, mi indirizzo verso il tavolo Grifondoro, che raggiungo con passo veloce e sostenuto, ed un gran sorriso sulle labbra. -Ciao- saluto gli altri, forse con troppa energia, mentre mi siedo tra Fred e George, come di consueto.
-Come mai così felice?- mi chiede Ginny, abbozzando un sorriso. Nell'ultimo periodo il nostro rapporto è migliorato parecchio e in assenza di ragazzi ci siamo anche arrischiate a parlare, insieme ad Hermione, di cotte o cose simili, ovviamente è stato imbarazzante e impacciato, ma pur sempre un passo in avanti.
-Niente di che- ridacchio abbassando gli occhi sul piatto, ancora vuoto. -Non lo volete sapere-.
-E se volessi- intervine Harry con una stana espressione divertita.
Lo guardo con sfida e sorrido. -Lo hai voluto tu, poi non lamentarti- alzo il dito agitandolo a mezz'aria come per rimproverare un bambino. -Ho appena visto Draco, e non era nervoso come negli ultimi giorni. È stato carino e dolce, po...-.
-Okay, okay, basta ti prego- storce il naso Ron, facendomi ridere, devo ammettere di aver esagerato un pò con gli aggettivi, ma così è molto più divertente.-Expecto Patronum- ripeto, è la quarta volta che tento di evocare il Patronus, ma non è semplice come credevo, la mia bacchetta emette un forte bagliore che si spegne subito dopo, proprio mentre un coyote e una iena mi affiancano con vivacità, ho dovuto saltare l'ultima lezione e adesso sono indietro, quasi tutti sanno già evocarlo. Sbuffo prima di tentare ancora.
Okay, devo calmarmi.
Faccio un profondo respiro e mi concentro. Devo pensare a cose felici.
...Silente è in piedi davanti a me, mi sorride e i miei piedi si staccano dal pavimento dalla piccola camera, sporca e angusta...
...Rido, finalmente dopo tanto tempo, mentre la McGranitt, che a volte mi permetteva di chiamarla Minerva, mi guarda stupita...
...La mia mano sfiora casualmente quella fredda di Draco, prima che i nostri occhi si incrocino e le labbra si avvicinino, davanti alla luce aranciata del tramonto...
...Fred e George ridono insieme a me, facendomi cadere dallo stretto divano della Sala Comune di Grifondoro...
...La corteccia di un'albero scorre veloce sotto alle mie mani...no, sotto alle mie zampe...
-Expecto Patronum!- dico con convinzione e un gesto veloce della mano, che finalmente, attraverso la bacchetta fa comparire un filo argenteo che si muove a mezz'aria, prima di scendere a terra e delineare la sagoma di uno scoiatolo che veloce e curioso comincia a saltare per la stanza, facendomi sorridere. -Sì...-sussuro felice, mentre il piccolo muso dell'animae fiuta l'aria.
Sono così sollevata di esserci riuscita che quasi non mi accorgo che Dobby è entrato nella Stanza delle Necessità, e tutti si sono bloccati.
-Umbridge?- chiede Harry.
Il piccolo elfo annuisce spaventato.
-Okay, cosa sai di lei? Non avrà scoperto dell' ES?-.
Dobby, annuisce ancorosa.
Abbasso di colpo la bacchetta, facendo sparire il piccolo animale, in uno spruzzo argenteo che diventa invisibile prima di toccare terra.
-Sta venendo qui?- chiede calmo mio fratello.
-Sì, Harry Potter!- squittisce l'altro in risposta.
-Cosa aspettate?!- si alza Harry di scatto, facendo sussultare alcune ragazze. -Scappate!-.
Tutti si gettano verso la porta e io mi accodo a loro in silenzio. Come lo può aver scoperto? Qualcuno deve aver fatto la spia, non c'è altra soluzione., facciamo troppa attenzione per essere stati scoperti. Il mio cervello, dopo una veloce occhiata, mi porta ad individuare la mancanza di una sola persona: una certa Marietta.
Supero la porta subito dopo Hermione, che velocemente si allontana, dietro ho Harry, che è l'ultimo ad uscire, richiudendo la porta. -A destra!- mi dice vedendomi leggermente spaesata. Tornare ai dormitori sarebbe un grande errore. -Ci sono dei bagni da quella parte!-.
Annuisco al ragazzo dai capeli scuri e inizio a correre, pochi passi avanti a lui. Sono quasi infondo al corridoio quando la voce strozzata di Harry mi sorprende, seguito da un tonfo sordo e una risata fin troppo fredda e famigliare.
Quando mi volto e i miei occhi incrociano quelli grigi del ragazzo divertito dalla caduta di Harry, lui si blocca e la sua espressione si stravolge, improvvisamente serio. -E tu cosa ci fai qui?- domanda con un misto di sorpresa e rabbia.
Non ci posso credere, c'è lui dietro a questa storia, cosa c'è? Non se lo aspettava, forse, che anche io avrei partecipato se mio fratello era coinvolto.
-Secondo te!- sbotto agitata, tentando di avvicinarmi ad Harry per aiutarlo a liberarsi.
-Non ci provare- sputa Draco puntando la bacchetta su di me, facendomi sussultare. -Professoressa!- grida poi. -Professoressa! Ne ho presi due!-.
Cosa?
Brutto idiota che non sei altro...
-Mary vattene- mi sorprende Harry. -Sei veloce, corri!-. Harry è serio, leggo la sua richiesta oltre le lenti tonde, nei suoi occhi. -Veloce!- dice in un sussuro.
-Adesso facciamo i conti tu ed io- dice poi serio Draco rivolto a me.
-I conti?- domando col tono più odioso che conosco. -Ti piacerebbe!- improvvisamente scatto a destra, evitando l'incantesimo pronto di Malfoy.
Non posso crederci! Non posso credere che lo abbia fatto!
In pochi istanti e passi mi volto e raggiungo il fondo del corridoio, svoltando poi l'angolo con un forte sbilancimento del corpo che mi costringe a sbandare leggermente sulla mia traiettoria. Ho appena il tempo di vedere qualcosa di scuro, che vengo sbalzata all'indietro perdendo definitivamente l'equilibrio.
Ricado all'indietro atterrando sul pavimento duro e freddo di pietra, davanti a me si erge la figura alta e imponenente di Vincent Tiger che ride divertito, probabilmente della mia faccia sorpresa. Mi riscuoto e trasformo il mio volto, assumendo un'espressione seria e controllata, mentre cerco lentamente di tornare in piedi, scatterei in avanti ma so bene che non funzionerebbe, anche perchè lei è vicina e già mi ha vista.
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Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
Hayran KurguCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...