Animagus

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-Se non stai fermo sentirai più male, Fred!- ammonisco il ragazzo seduto di fianco a me sul prato. La zona vicina al lago Nero è tranquilla e deserta a quest'ora. Un buon posto per esercitarsi con la magia lontano dagli occhi indiscreti...almeno se si è solo in tre. -Era davvero necessario farla arrabbiare così?- domando mentre pulisco il sangue secco sulla sua mano e tampono con un fazzoletto di stoffa umido quello che ancora esce dalla scritta "Giocare a Sparaschiocco in aula è vietato dal regolamento scolastico".
-Credimi, ne è valsa la pena- dice con uno strano sorriso dipinto in faccia.
Ridacchio e scuoto leggermente la testa prima di restituirgli la mano, una volta finito il mio lavoro. -Ecco, torniamo a provare?-.
Annuisce e aiutandosi con le braccia si solleva da terra, lo seguo senza il minimo sforzo mentre si avvicina a George.
La schiena non fa male quasi per nulla e anche la febbre è scomparsa, però ora ogni qualvolta incrocio il Professor Piton, in Sala Grande come in un corridoio, non posso fare a meno di essere a disagio, come se gli dovessi qualcosa, un'enorme debito inciso nella carne.
E poi c'è lui, Draco Malfoy.
-Guardate qua!- urla George in mezzo al prato. -Sono un genio- gira su se stesso mostrando la coda da coyote che è riuscito a farsi spuntare.
-Non vantarti troppo, George. È solo la coda, posso farlo anche io- lo prende in giro Fred.
-Dimostralo allora- ghigna il gemello con aria di sfida.
-Nussun problema- dice lui convinto.
Come sempre li lascio fare a torno a provare alzando gli occhi al cielo per il loro battibecco.
-Animagus!- dico cercando di concentrarmi.
Nulla.
Non ho ancora parlato ai ragazzi, nè delle lezioni di Occlumanzia nè di Malfoy, ma è improbabile che non si siano accorti del cambiamento. Il Serpeverde mi sta meno addosso, dal nostro incontro dell'altroieri, anche se mi fa spesso intendere che vuole parlarmi ancora quando mi guarda come se qualcuno cercasse di uccidermi.
-Animagus!- ripeto cercando di immaginarmi sotto forma di scoiattolo.
Ancora nulla.
-Prova di nuovo- mi fa sussultare Fred.
Lo guardo prima di annuire e tornare a concentrarmi. -Animagus- sussurro muovendo appena la mano. Ancora nulla.
Fred si avvicina scuotendo la testa e ridacchiando, afferra la mia mano con la sua ripetendo il movimento per farmi capire. -Più decisa e il giro che fai alla fine deve essere più ampio-.
Annuisco e arrossisco appena.
Non mi ero mai sentita così piccola in loro compagnia, non avevo mai fatto caso alla differenza di età o al fatto che i gemelli mi superano di almeno venti centimetri. Provando questi incantesimi, però, ho potuto constatare che c'è un bel salto tra il quinto e il settimo anno, nonostante riesca a seguire senza difficoltà la teoria, la pratica mi lascia qualche dubbio, e i loro incantesimi non verbali non aiutano affatto.
A volte mi chiedo perchè mi abbiano chiesto aiuto.
-Animagus- provo ancora.

Evito le pozzanghere sulla salita per il castello, e faccio molta attenzione a non camminare nel fango che si è formato con la pioggia.
-Lee he detto che ci aspetta in Sala Grande, per essere i primi a cena- dice George da dietro. -Dobbiamo perfezionare alcuni prototipi di dolci sta sera, e gli sono venute delle buone idee, ma ci potrebbe volere un pò-.
Annuisco al vuoto e deglutisco appena, ci sarà sicuramente Malfoy a cena, ma il problema sarà nei sotterranei con Piton.
-Io devo andare con Harry giù per...delle...ehm...ripetizioni di Pozioni-.
Davvero imbarazzante.
-Non pensavo ti servissero ripetizioni- dice Fred serio da qualche metro più avanti.
-È un'idea di Silente- mi avvicino alla verità senza smettere di mentire. -Non so quanto possa essermi utile, ma forse imparerò qualcosa di interessante-.
-Per quanto può esserla una lezione di Pozioni con Piton- mi fa notare Fred.
Alzo le spalle e continuo a camminare. Forse dovrei dirgli di Malfoy ora che siamo soli, o forse è meglio aspettare che ci siano tutti, anche se è complicato riuscire a vedere tutti nullo stesso posto.
-Sinceramente la punizione non è stata così male- parla ancora Fred, distogliendomi da i miei pensieri.
-Dovremmo farlo più spesso- commenta George ridacchiando.
Cambiando argomento la decisione viene inconsciamente presa da loro e decido di aspettare, anche se so che potrei pentirmene.

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora