I primi di Dicembre

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La stanza che i miei occhi osservano con attenzione è perfetta, tanto da rasentare l'mpossibile, dei cuscini di seta ricoprono un'angolo dell'enorme camera, scaffali di legno pieni di libri rivestono i muri e svariate copie di strumenti magici sono racchiusi in una grandissima teca con molte pergamene.
Mi guardo in torno spaesata prima di raggiungere una delle librerie e cominciare ad accarezzare le copertine di cuoio, o pelle, dei numerosi tomi, senza dimenticare di appuntarmi mentalmente i loro nomi. Non faccio caso ai tre ragazzi che parlano di questo posto meraviglioso e afferro "L'arte Oscura Svelata", imitando Hermione mi vado a sistemare sui morbidi cuscini, dimenticando i miei impegni ed entrando nel mondo di tranquillità in cui non ho il piacere di estraniarmi da quest'estate.
Più aspetto, più tempo impiegherò per fare tutti i compiti.
So che questa notte rimpiangerò il mio comportamento, ma ora non mi importa, voglio solo leggere.
Ignoro perfino il fatto che i gemelli e Lee mi si siano affiancati, stuzzicandomi con dispetti infantili e perdo una buona parte del discorso che tiene Harry prima di essere costretta a chiudere il libro per via dell'approssimarsi delle esercitazioni pratiche che mi riscuoto dal torpore con brividi e pelle d'oca.

Expeliarmus, il nome del primo incatesimo che ho imparato ad eseguire corettamente, dopo una decina di tentativi, al primo incontro dell'ES. Da quel giorno sento la magia scorrere più forte nelle mie vene, sono più tranquilla, rilassata anche con l'incessante mancanza di sonno.
Sento l'aria gelida di dicembre colpirmi il viso mentre esco correndo dalla porta principale del castello con le dita di una mano a stringere con forza un cappelo di lana sui toni dell'azzurro. Rabbrividisco e continuo a muovermi, mi abituerò presto.
Ho girato alla larga dai Serpeverde negli ultimi tempi, non posso permettermi una punizione o un'altro dei loro stupidi giochetti, che mi sono costati una ramanzina sull'abbigliamento da parte della McGranitt. Quelle serpi come ultino giorno di costrizioni hanno pensato bene di chiedermi di cenare di nuovo con loro e farmi indossare un completo nero, gonna e corpetto, con del pizzo verde. I miei tentativi di coprirmi almeno un pò, con dei collant, non hanno funzionato.
Se ci ripenso posso sentire quella sensazione imbarazzante ancora adesso.
Anche Draco non lo vedo da un pò, credo mi stia evitando...deve aver fatto qualcosa che molto probabilmente mi farà arrabbiare.
L'ultima volta che siamo rimasti insieme più di un'ora scarsa è stata ai primi di novembre quando c'è stata la partita Grifondoro-Serpeverde.
I Serpeverde hanno perso, e lui? Lui è stato davvero odioso.
Harry e George gli hanno tirato un pugno e alla sera si è seriamente avvicinato ad avere le mie cinque dita sulla faccia.
Dopo la lunga discussione fatta in Sala Comune la sera sono scesa, ovviamente di nascosto, ma la mia rabbia non ha resistito a lungo come la sua, e si sono soffocate a vicenda, finendo in baci prima forzati e, piano piano, sempre più dolci.
Per quanto riguarda i due Grifondoro sono stati "Diffidati" e le loro scope confiscate, almeno per quest'anno, non metteranno più piede in quel campo. Anche Fred ha ricevuto lo stesso trattamento, nonostante non abbia fatto nulla.
Salgo le scale deserte della Guferia.
La attraverso strofinando le mani e mi copro bene le orecchie ghiacciate col cappello.
Comincio a scendere le scale interne e mi butto di nuovo fuori puntando il grande ponte in legno che mi separa dal castello, caldo e accogliente.
Da qui si intravede la capanna di Hagrid, che finalmente ho avuto l'onore di conoscere, è un'uomo enorme e un pò burbero ma allo stesso tempo gentile e simpatico.
È tornato da una missione "Top Secret", su cui ci ha detto praticamente tutto, conciato piuttosto male, ma ora si è ripreso abbastanza bene.
Arrivo alla grossa porta e prima di entrare batto con forza e decisione i piedi per terra dove abbandono una buona quantità di neve che si era attacata ai miei scarponcini.
Respiro profondamente riempiendo le narici e i polmoni di aria calda e familiare, mentre le mie mani corrono a scaldare le guance e il naso probabilmente rosso.
Entro in Sala Grande stirandomi la schiena e raggiungo il tavolo di Grifondoro dove Harry, Lee, Fred, George, Hermione, Ron e Ginny fanno colazione.
-Ciao ragazzi!- dico afferrando una mela e affondandoci i denti prima di andare a sedermi nel mio posto fisso, tra Fred e Gerorge.
Il mio saluto viene ricambiato con allegria e un sorriso mi compare involontariamente sulle labbra mentre i gemelli mi passano un foglio.
-Sei uffialmente ivitata...- comincia George.
-A casa Weasley per l'intera durata delle vacanze natalizie!- conclude Fred con un gran sorriso.
Me ne avevano già parlato qualche volta, ma non pensavo dicessero sul serio.
-È fantastico, ragazzi!- sgrano gli occhi e dispiego il piccolo foglio piegato in quattro.
Ciò che mi ritrovo davanti è una pagina bianca. -Ehm...sicuri?- domando divertita.
-Sì- ridono loro.
-Non facciamo davvero degli inviti, ma abbiamo scritto a mamma e ha dato il consenso-.
-Ma non mi conosce nemmeno- faccio io sorpresa.
-Mamma è fatta così- interviene Ron a bocca piena. -Più gente c'è e meglio è!- aggiunge dopo aver deglutito e deciso di rivolgersi ai gemelli, -Voi non eravate quelli che non scrivono mai alla...-.
-Zitto Ron!- fanno in coro i gemelli prima di rivolgersi ancora a me cominciando a parlarmi delle loro nuove invenzioni insieme a Lee e del fatto che i compiti, che tra l'altro non credo facciano, siano troppi e li distolgano dai loro impegni.
Non ho mai festeggiato Natale come si deve...insomma...coi regali e tutto il resto, e mi sono sempre chiesta come potrebbe essere. Il massimo a cui potevo aspirare all'orfanotrofio era la più scarsa attenzione delle sorveglianti e una strana poltiglia zuccherosa che tentavano di rifilarci col nome di "Pasticcio dolce".
Sento un piccolo brivido attraversarmi la schiena prima che i muscoli si rilassino improvvisamente.

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora