G.U.F.O. - Parte prima

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Osservo i miei compagni muoversi agitati, mentre aspettiamo di essere chiamati dentro la Sala Comune, dove terremo il nostro primo scritto, di cui questo stesso pomeriggio ci sarà l'orale. Definire le persone intorno a me agitate è dire poco, non ho mai visto Hermione torturare così i suoi capelli, apparentemente ancora più indomabili del solito...nello stesso modo, capita raramente di vedere Ron ad Harry tanto presi dal ripasso.
-Buongiorno- suona vicino a me la voce fredda e impenetrabile di Draco, prima che una delle sue mani prenda la mia e mi faccia voltare, permettendomi di incontrare il suo sguardo, così simili al suo timbro di voce.
-Buongiorno- mi avvicino lentamente, prima di scambiare un bacio appena accennato con lui.
-Scommetto che non sei minimamente preoccupata- dice poi, trattenendo i suoi occhi sulle mie labbra.
-Dici bene-stringo le mie dita sulle sue, ignorando gli sguardi disgustati di Harry e tutti gli altri. -Tu, invece?-.
-Benissimo- ghigna. -Questa mattina, sotto la doccia, mi sono schiarito le idee ed ora sono piuttosto tranquill...- dice il ragazzo, prima di essere interrotto dalla porta della Sala Grande, che si apre, facendo scattare la maggior parte dei presenti. -Buona fortuna- dice il ragazzo prima di superarmi, entrando per primo nella stanza, pronta per gli esami del quinto e del settimo anno. Mi ha detto una bugia, è agitato, o non sarebbe scappato così.
-Buona fortuna- rispondo, prima che anche Hermione mi passi davanti, convincendomi ad entrare.
La stanza è stata riempita dai banchi, come nel ricordo di Piton, ed in fondo c'è la McGranitt pronta a girare una grande clessidra, utile a regolare i tempi. Tutti ci sediamo, dal posto in cui mi metto riesco facilmente a vedere il profilo di Draco, due o tre file alla mia sinistra.
Quando tutti hanno preso posto, e l'aula è calata nel silenzio, la McGranitt capovolge la grande clessidra. -Possiamo cominciare- dice a gran voce.
Abbasso velocemente gli occhi sul foglio individuando la prima domanda.
Enunciare la formula e descrivere il movimento necessario a far si che un oggetto voli.
Facile.
Prima di iniziare a scrivere sfioro la collana con le dita, per poi passarla sulle labbra e bloccarla in quella posizione coi denti, abbassando la mano per rispondere. Quando la mia lingua sfiora casualmente il ferro sono già al terzo quesito, semplice come i precedenti, e sento il gusto del ferro propagarsi nella mia bocca, seguito da un aroma pungente alla menta, che mi fa arrossire leggermente, al ricordo di come ci si sia impresso. Quando ho fatto la doccia ho tolto la collana, quindi sa ancora di lui.

Osservo i miei piedi, mentre aspetto nella Sala di Ingresso l'uscita di tutti gli altri. Sono stata tra i primi a finire, ma quando sono passata di fianco ad Hermione ho notato che non le mancava molto, anche se sono sicura che si deve essere fatta trascinare, aggiungendo alle sue risposte dettagli che nessuno penserebbe mai di chiedere.
Quando i tre Grifondoro mi raggiungono i loro volti sono sconcertati, Hermione non fa altro che blaterare, insicura delle sue risposte, mentre Ron ed Harry sembrano in una specie di trans. Fortunatamente anche Draco esce dopo poco, puntando direttamente su di me. -Com'è andata?- gli domando, prima che Hermione possa riprendere a lamentarsi.
-Poteva andare meglio, ma non mi lamento- alza le spalle. -Ti ho guardata durante l'esame- sul suo viso si apre un ghigno appena accennato. -Dimmi, ha ancora il mio sapore-guarda la collana che ora è ferma e inerme sul mio collo.
-Che intendi?- dico io ridacchiando, visibilmente imbarazzata, mentre sento la mia pelle cambiare gradualmente tonalità.
-Sì, che intendi, Malfoy?- fa Harry, improvvisamente molto più sveglio.
Lo sguardo di Malfoy si deforma in un'espressione disgustata rivolta ad Harry. -Non sono affari tuoi, Potter, e non parlavo con te-.
-È mia sorella, cosa le hai fatto?- dice subito il ragazzo dagli occhiali tondi.
-Nulla- scatta il Serpeverde. -Nulla che lei non abbia voluto facessi- ghigna divertito.
-Piantatela!- intervengo alla prima occasione. -Smettete di fare i bambini e provocarvi a vicenda-.
-Non sono affari suoi- si lamente Draco, imbronciato, sulla difensiva.
-Pienamente in accordo con te- guardo per un istante il moro, esterefatto. -Ma continui a provocarlo e lo fai di proposito-.
Il biondo alza gli occhi al cielo. -Va bene, va bene- dice scocciato. -Vado da Blaise e Liz, voglio sapere come è andata-.
-Aspetta- prendo una delle sue mani, quando già si era voltato, convincendolo a tornare a guardarmi. -Ci vediamo più tardi, dopo gli esami di questo pomeriggio?-.
Per diversi istanti rimane immobile ad osservarmi, prima di annuire. -Certo, ci vediamo dopo- mi lascia un bacio sulla fronte, prima di andare verso i suoi amici, ora al completo.
Non mi ha baciata sulle labbra, era ancora infastidito, ma gli passerà.
-Che intendeva?- domanda Harry velocemente quando mi riavvicino a loro.
-Fatti gli affari tuoi- dico svelta sorridendogli, ottenendo una smorfia in cambio.

-Il Professor Tofty è libero, Potter- mi riferisce il Professor Flitwick, quando entro nella sala per l'interrogazione orale. -È lo stesso insegnante che ha esaminato tuo fratello-.
-Perfetto, grazie- dico io, prima di prendere posto davanti all'uomo che mi è stato indicato.
-Salve, signorina Potter- mi saluta l'uomo. -Eccoci qui, non essere nervosa- mi sorride.
-Buon pomeriggio, Signore. Non la sono, mi chieda ciò che vuole, sono pronta- dico con sicurezza, facendolo sorridere di più.
Sono pronta come lo è il mio asso nella manica.
-Bene- indica gli oggetti davanti a se. -Può far lievitare la tazza, così da permettermi di prendere l'uovo, sotto di essa?-.
-Certamente- dico io, concentrandomi sull'oggetto in questione, prima di muovere con attenzione una mano, facendo fluttuare la tazza a mezz'aria. L'uomo strabuzza gli occhi, sorpreso dal mio gesto.
-Impressionante- commenta, visibilmente colpito.

Salve! Sì, scusate, lo so, era un pò scialbino sto capitolo...direte voi: Dopo due settimane te ne arrivi con sto schifo?
Già...scusate, non so che dirvi, perdonatemi!

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora