Sbadiglio rumorosamente mentre varco la porta della Sala Grande e vengo investita dei mille profumi che sento sempre a colazione. Punto diretemente il tavolo dei Serpeverde e sbadiglio ancora mentre lascio cadere le pergamene sul tavolo davanti a Malfoy, lo vedo sussultare leggermente e riprendere il controllo immediatamente, così comincio ad allontanarmi.
-Ma come, non ci fai compagnia, Dolcezza?- lo sento chiamarmi da dietro.
Sono troppo stanca anche solo per pensare ad una risposta che preveda un'unica parola, quindi, mi limito ad alzare il braccio e fare un cenno infastidito con la mano per rifiutare.
Al mal di testa e lo scarso sonno degli ultimi tempi si è aggiunto il male alla schiena, probabilmente dovuto alla mezza nottata passata sul divano. Ho dormito veramente solo un paio d'ore, prima di svegliarmi di sopra assalto cercando la stretta di un corpo che non c'era più.
Mi lascio cadere in un punto vuoto al mio tavolo e mi prendo la testa con le mani prima di poggiarla sul legno freddo e scuro del piano chiudendo gli occhi.
Il fruscio di carta iprovvisamente vicino alle orecchie mi fa sussultare e apro gli occhi di scatto, il rumore fastidioso proviene da una farfalla di carta che mi svolazza intorno infuriata. Mi metto a sedere composta con fatica e altri due sbadigli mi sfuggono prima di riuscire ad afferrare la farfalla con un gesto nervoso e veloce che non pensavo di poter compiere, la mia testa è felice di aver fatto smettere quel rumore assordante.
Sospiro stirando con cura il foglio sul tavolo e prendendo una fetta di pane ancora caldo da un cestino non molto lontano dalla mia testa.
Il profumo mi riempie immediatamente le narici ma i miei occi corrono sul foglio guardando, come prima cosa, la firma in bella, ma agitata, calligrafia.
Impreco sottovoce e comincio a leggere.Non ti azzardare a ignorare un nostro invito un'altra volta o il tuo problema sarà più grave di qualche compito in più per il pomeriggio.
Ci aspettiamo di vederti sorridente e carina a cena, verrai al nostro tavolo e mangierai con noi senza lamentele di alcun genere.
MalfoyStraccio con sconforto il piccolo foglio e lo metto nella piccola tasca della borsa a tracolla prima di ributtarmi sul tavolo con la testa tra le mani.
Spero che questa settimana passi in fretta.Sento i capelli muoversi leggeri sotto le dita di Fred che li scompiglia, i miei occhi sono puntati sul soffitto della Sala Comune, non vedono altro.
Stranamente non ho nulla da fare, ne compiti per me ne per altri, quindi mi sono lasciata convincere dai gemelli ad accompagnarli al primo allenamento da quando la Umbridge gli a permesso di riformare la squadra. Ma qualcosa non mi convince, sono troppo silenziosi.
Ad ogni modo credo di arrivare giusto in tempo per la cena, se i gemelli non ci metteranno troppo negli spogliatoi.
-Andiamo?- chiede George alzandosi da una poltrona abbastanza vicina.
Io e Fred annuiamo prima di alzarci e lo seguiamo fuori dalla stanza e giù per le scale.
Quando usciamo dal castello il cielo è scuro e la pioggia cade copiosa, la camminata non è molto lunga, ma forse è merito dei gemelli che cercano diversi modi di saltare l'allenamento con le loro invenzioni.
Arrivati al campo siamo fradici nonostante gli ombrelli grandi e neri ci coprivano, certo, i salti nelle pozzanghere non credo abbiano aiutato.
Harry e Ron ci raggiungono pochi minuti dopo e io resto sotto una piccola tettoia ad osservarli mentre sfrecciano nel cielo sotto la pioggia, è bastato un incantesimo a permettergli di vedere nonostante la pioggia. A volte ancora mi stupisco quando sussurando un paio di parole le cose diventano molto più facili.
Rimango ferma in piedi coperta da una tettoia per circa un'ora, l'aria diventa sempre più fredda e la luce scompare prima del previsto dando vita ad un cielo senza stelle, perchè troppo deboli per penetrare attraverso le enormi nuvole scure.
I gemelli mi si buttano addosso finito l'allenamento e mi trascinano all'interno dello spogliatoio, sono fradici e freddi, mi fanno rabbrividire e la pelle d'oca si forma sulle mie braccia prima che riesca a farli sedere su una delle panche.
-Cambiaci tu, siamo troppo stanchi- si lamenta Fred prima di buttarsi sul gemello seduto accanto a lui, che si scansa dolorante.
Sento le mie guance arrossarsi -N...non penso sia una buona idea...- spero non si sia sentito il balbettio iniziale.
I ragazzi che si riversano nella stanza sono fradici e doloranti e solo alcuni di loro hanno abbastanza forze per litigare con Angelina. Non tutti erano d'accordo con la sua idea di allenarsi con questo tempaccio.
Nel trambusto generale non perdo occasione ed esco dallo spogliatoio tornando nella posizione di pochi minuti fa, appoggio la schiena al muro e aspetto paziente. Le braccia si incrociano sui miei occhi mentre anche la testa scivola sul muro, faccio un respiro profondo e guardo, nascosta delle maniche, l'aria calda che sale dalla mia bocca. Sbuffo formando un'altra piccola nuvola, l'ora di cenare si avvicina sempre di più e così il momento della mia umiliazione, non voglio cenare con i Serpeverde.
Scivolo lungo il muro fino a che non tocco terra, nascondo la testa affondandola nelle gambe sempre più vicine al petto e intreccio le dita coi capelli.
Impreco, sto diventando la bambina che non ho mai avuto la possibilità di essere, solo buona a finire nei guai e lamentarsi.
Respiro a fondo un'altra volta e mi rialzo un istante prima che la porta si apra e un gruppo di ragazzi esca dirigendosi silenziosamente verso il castello. Un altro istante e la porta si apre di nuovo -Vieni dai, non c'è più nessuno che si sta combiando- mi sorride George. Ricambio il suo sorriso e lo seguo dentro la stanza adibita a spogliatoio.
Mi siedo a gambe incrociate su una panca mentre Harry vicino a me si asciuga i capelli scuri con un asciugamano e pochissima energia. Sono in pochi quelli rimasti nella stanza, i gemelli, Harry, Ron e Dean.
-Mi presti la bacchetta?- mi chiede improvisamene Ron sorprendendomi.
-...Ehm...va bene...- dico leggermente confusa prima di estrarla e porgergliela.-
Le sue mani la afferano agitate e suoi occhi guizzano su Fred, che ora è alle mie spalle, mentre gliela lancia.
Mi volto e guardo il rosso in modo perplesso -Che state facendo?- domando confusa.
-Niente di chè...- un ghigno divertito si insinua tra i lineamenti di Fred.
-Colloportus- sento sussurare, e i miei occhi guizzano in quelli di Harry, ora di fianco alla porta.
-Che...?- le braccia di George mi circondano da dietro facendomi sobbalzare.
-Sei in trappola- mi grida ridendo nell'orecchio. Io mi divincolo e sento lo stupore colorarmi le guancie.
-Cosa state facendo?...Ridammi la bacchetta tu!-.
-Niente, vogliamo sapere una cosa- risponde allegro Fred alzando la mano con il piccolo bastoncino di legno, fuori dalla mia portata.
-Cosa?- brontolo incrociando le braccia.
-Sono vere le voci sul fatto che stai con qualcuno?-.
-Oddio! Ancora questa storia?- dico indignata, ma non ottengo risposta. -Non dovevo accompagnarvi, sentivo che c'era sotto qualcosa, eravate troppo silenziosi voi due! La prossima volta che mi chied...-.
-Hey, non cambiare discorso! Dicci chi è!- dice Ron e i miei occhi lo fulminano.
-Se è così importante per voi, allora no, non esco nessuno-.
-Non so voi ma io non mi fido- dice Fred divertito.
Vedo Dean osservare il rosso ridacchiando e scuotendo la testa allo stesso tempo.
-Scemo...- ridacchio io più rilassata cercando di colpirlo debolmente sul braccio ancora abbasato.-Ridammi la bacchetta- sorrido in modo beota. -Dico di essere impegnata hai ragazzini fastidiosi che mi girano intorno- in un certo senso mento ancora.
I ragazzi nella stanza continuano a guardarmi in modo strano.
-Avanti! È la verità!- sbotto. -Ridammela! Di questo passo arriverò tardi a cena...- tendo la mano verso Fred.La cena deve essere già cominciata, sono già in ritardo.
-Da quando ti importa se arrivi tardi a cena?- domanda George facendosi passare la mia bacchetta dal gemello.
-Santo cielo!- un verso di frustrazione esce dalla mia bocca mentre crollo nulla panca con la testa tra le mani.
-Diccelo o non esci-.
-Ricordate il ricatto dei Serpeverde di qualche giorno fa?- chiedo, ma non do loro il tempo di rispondermi. -Ecco, per evitare che dicessero quella bugia a Piton ora devo fare alcune cose per loro. Come i compiti e questa sera in particolare mangiare con loro-.
In alcuni secondi imbarazzanti di silenzio sento le mie guancie avampare e non gli do il tempo di formulare la domanda che è sulla punta della loro lingua.
-Non so perchè vogliono che ceni con loro, ma ora devo andare!-.
Ancora silenzio.
-Ti prego ridammi quella maledetta bacchetta!-.
-Va bene- la voce di George mi sorprende dopo il lungo silenzio.-Tieni- dice porgendomi lo strumento e aprendo la porta con la sua bacchetta prima di stringermi tra le sue braccia facendomi arrosire ancora di più.-Fai attenzione, con tutta questa pioggia si scivola sulla strada per il castello-.
Anche Fred si unisce all'abbraccio riuscendo a far aumentare il rossore ancora di più, se mai è possibile.
-Come siete dolci oggi voi due- sento esordire Dean rivolto ai gemelli, ma non ottiene risposta e si limita a ridacchiare fra sè e sè.
Sento i muscoli della schiena irrigidisi, perchè devono sempre fare così?
-Fai atenzione anche alle serpi- mi fa l'occhiolino dandomi spazio per respirare e acquistare un colorito normale. -Ci vediamo dopo?-.
Annuisco prima di sparire ancora lievemente rossa oltre la porta.
STAI LEGGENDO
Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
FanfictionCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...