San Valentino a Hogsmeade - Parte terza

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-Corri! Dai, muoviti!- stringo con forza la mano di Draco, mentre acceleriamo il passo sul terreno sconnesso e fangoso. Ha iniziato a piovere poco fa, ma fin da subito le gocce sono state enormi e ghiacciate.
-Se mi avessi detto subito che a pranzo avresti dovuto vedere la Granger, saremmo tornati indietro prima- dice lui di rimando, probabilmente con una delle sue solite espressioni schifate.
-Bugiardo!- lo apostrofo senza voltarmi e continuando a correre, una delle mie braccia è alzata, perchè nonostante il cappuccio la pioggia continua a colpirmi il viso. I miei muscoli si rilassano impercettibilmente quando finalmente i miei occhi riescono a scorgere l'insegna "I Tre manici di scopa".
-Così cadremo...rallenta- la sua voce affaticata giunge al mio orecchio affievolita dal rumore della pioggia.
Le mie gambe, come se avvessero ricevuto un segnale, obbediscono cecamente a Draco, fino a fermarsi sotto una piccola tettoia a fianco della porta di ingresso. Lascio istintivamente la mano di Malfoy e mi piego appoggiando i palmi sul piccolo davanzale di una finestra, emetto qualche respiro profondo e poi mi raddrizzo, non mi sembrava di faticare tanto mentre correvo.
-Sei bellissima oggi- il suo respiro freddo colpisce un mio orecchio, mentre le sue braccia scivolano di fianco alle mie, prima che mi stringa, e il suo mento si appoggi sulla mia spalla. Le nostre figure strette, una all'altra, si riflettono appena nel vetro del pub, ma quando cerco i suoi occhi in quella specie di specchio, puntano l'interno del locale. -Volevo dirtelo al castello, ma ero arrabbiato e probabilmente sarebbe uscita una cosa spaventosa- ridaccia mentre mi sussurra quelle cose.
Mi sento e mi vedo arrossire, ma ricambio comunque la sua risata e mi volto verso di lui, sciogliendo quello strano abbraccio e guardandolo finalmente negli occhi. -Entriamo?-.
-Sì- ghigna prima di parlare ancora, con un espressione disgustata. -Ma con i tuoi amici non ci parlo-.
Ridacchio automaticamente e alzo gli occhi al cielo prima di varcare la soglia del locale, il tepore della grande sala in cui entro mi fa percorrere da strani brividi di piacere. I miei occhi incontrano praticamente subito quelli di Hermione, ma prima che possa salutarla la mano guantata di Draco mi costringe a girarmi. Non faccio in tempo ad accorgermi di nulla che le sue labbra sono appoggiate sulla mia fronte, e i miei occhi si ritrovano costretti a fissare la sua gola. -Trovo un tavolo per noi, non mi va che mangi con loro pure oggi, tu puoi...cerca solo di scaricarli in fretta- mi raggiunge la sua voce quando si scostra di pochi millimetri e poi alza le spalle.
-Va bene- rispondo io in un sussurro. -Ma non ti prometto nulla. Se ti annoi prendi qualcosa anche per me, tanto mangio di tutto- gli sorrido e doposito un semplice bacio sulla sua guancia.
Mi volto e con passo sicuro vado verso Hermione e mi siedo al tavolo con lei, Ron, Luna ed Harry. Una donna bionda e dalla corporatura sottile posa i suoi occhi su di me e li sgrana appena, decido di ignorarla, anche se...bhè...perchè è seduta con loro?
-Ciao ragazzi, scusate il ritardo-.
-Non fa nulla- si affretta a dire Hermione agitata. -Tutto bene?-.
-Certo- rispondo io, ma i miei muscoli non possono fare a meno di tirarsi, disegnandomi un grande sorriso. -Harry, come è andata con Cho? Questa mattina vi ho intravisti...- mi siedo al suo fianco.
-Ne parliamo un'atra volta- mi interrompe lui con espressione seria.
Tasto dolente? O c'è semplicemente un'enorme ficcanaso?
La donna dai capelli lisci e biondi mi guarda con occhi sognanti, attraverso le lenti degli occhiali che le fluttuano davanti al viso.
-La smette di fissarmi, o vuole una mia foto su cui concentrarsi?- scatto improvvisamente in preda al disagio, il suo sguardo è così...invadente.
-Oh, una foto? Sarebbe meraviglioso!- fa per alzarsi sorridendomi.
-No!- Hermione quasi urla. -Non ci provi nemmeno!-.
-Chi è lei?- e cosa diavolo vuole?
-Lei è Rita Skeeter, te ne ho già parlato, ricordi?- spiega Hermione, con voce molto più calma di prima. Annuisco, la giornalista impicciona dello scorso anno.
Inizia poi un dircorso tra la Skeeter e Harry tutt'altro che amichevole.
-Allora, tu continui a insistere con questa storia che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è tornato?-dice lei guardando il ragazzo al mio fianco con una strana espressione, mentre la sua mano di posa sulla borsetta che sembra essere in pelle di coccodrillo. -Ci sei tu dietro a tutta questa immondizia che Silente va dicendo a tutti, riguardo al fatto che Tu-sai-chi è ritornato e tu ne sei il solo testimone?- inarcua fastidiosamente la voce su "solo".
-Io non sono l'unico testimone- scatta Harry arrabbiato. -C'erano almeno una dozzina di Mangiamorte là. Vuole i loro nomi?-.
-Io te ne sarei immensamente grata- sospira la donna, prima di sfilare un taquino e una piuma verde dalla borsa.
Il sangue nelle mie vene diviene all'improvviso bollente e il mio viso si infiamma, sbatto le mani sul tavolo con poca cura e punto il mio sguardo negli occhi verde smeraldo di Harry. -Provaci Harry, vediamo se riesci a finire un solo nome...- ringhio contro di lui, impedendo a chiunque altro di sentirci. La sua espressione è sconcertata, fino a che non capisce qual'è il nome che non voglio proninci, ora è imbronciata.
-Un grande titolo :"Potter accusa..." sottotitolo, "Harry Potter dichiara i nomi dei Mangiamorte di nuovo tra noi ". E sotto una bella grande fotografia di te, "Sopravvissuto da adolescente e ossessionato da Tu-sai-chi, Harry Potter, 15 anni, ha oltraggiato ieri dei membri rispettabili e prominenti della comunità dei maghi, definendoli Mangiamorte..."- continua a trillare la donna nel frattempo.
Gli occhi di Harry sono pieni di odio, ma non mi importa, non ha il diritto di farlo!
-Ma chiaramente, la Piccola Signorina Perfezione non vorrebbe che la storia esca da qui, giusto?- mi sorprende la voce della Skeeter.
-Esatto- conferma Hermione orgogliosa.
-A me tutto questo non piace per niente, e non capisco a cosa serva la mia presenza se non a farmi arrabbiare- il mio tono è più tranquillo di quanto pensavo potesse essere.
-Me ne sono accorto- borbotta Harry, prima che sia Hermione a parlare. -Sei qui in quanto persona informata dei fatti e puoi anche raccontare qu...-.
-Se pensi che parlerò di Natale ti sbagli di grosso, e non lo farete nemmeno voi al posto mio- sono seria e arrabbiata, ma la mia voce è stranamente pacata.
-Non sei costretta a dire nulla- mi rassicura Hermione mentre Luna inizia a canticchiare sommessamente. Alzo le sopracciglia e mi appoggio allo schienale con le braccia incrociate sul petto, in segno di resa tento di sembrare indifferente, anche allo sguardo che la giornalista continua a rivolgermi.
-Lei vuole che io riporti quello che lui dice circa Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?- chiede la donna bionda rivolgendosi ad Hermione.
-Esatto! La vera storia. Tutti i fatti, precisamente come Harry li riporta. Lui le darà tutti i dettagli, lui le dirà i nomi dei Mangiamorte nascosti che ha visto là, lui dirà come appare ora Vol...-.
Non ci credo...voglio andarmene...
-Ho capito, si calmi e non provi a dire quel nome- fa la Skiter sprezzante, con uno strano sguardo spaventato.
-La Gazzetta del Profeta non lo pubblicherebbe mai e in ogni caso, nessuno crederebbe a questa storia, tutti pensano che lui sia pazzo. Ora, se tu mi permettessi di scrivere la storia da questo punto di vista...-.
Vorrei dare voce ad un sospiro di solievo, ma decido di evitarlo. Non posso lasciargli fare il nome dei Malfoy, Draco non me lo perdonerrebbe.
-Non ci serve un'altra storia su come Harry ha perso il senno!- sbraita ora Hermione. -Ne abbiamo avuto abbastanza di quelle, grazie! Io le voglio dare l'opportunità di dire la verità!-.
-Non c'è mercato per una storia come questa- alza le spalle la donna con aria saccente.
Mi perdo a fissare i gruppi di studenti non seduti al nostro tavolo, deve essere bello divertirsi senza pensare a cose del genere...
Ritorno a mio tavolo scossa dalle parole di Hermione.
Ti prego, no...
-Luna dice che suo padre sarebbe piuttosto felice di pubblicare l'intervista di Harry- il padre di Luna possiede Il Cavillo.
-Okay- mi alzo in piedi. -Io me ne vado, prima che voi decidiate di distruggere la poca vita sociale che ho cercato di creare! Non voglio neanche ascoltarvi...- sospiro. -Vado da Draco...-.
Spero di non leggere "Malfoy" in quell'articolo.
-Mary aspetta...- fingo di non sentire le parole che escono dalla bocca di Hermione, quelle della Skeeter. -Non mi dica che sta parlando di Draco Malfoy, signorina Potter?-.

-Scusa, ci ho messo troppo?- domando incontrando gli occhi di Draco, che scuote leggermente la testa. Mi siedo davanti a lui e sento i muscoli rilassarsi.
-Posso chiederti cosa volevano?- mi sorride, prima di prendere una delle mie mani che ho abbandonato inermi sul tavolo.
-Meglio non saperlo- sento il mio viso deformarsi in una smorfia. -Mi chiedo anche perchè Hermione mi abbia detto di raggiungerli...- sospiro.
-La Granger non è poi così intelligente, non sorprenderti- alza le spalle. -Dai, mangia qualcosa che poi ti porto a vedere qualche altro negozio- cambia improvvisamente argomento.
Lo guardo un'istante prima di acconsentire e iniziare a mangiare, i capelli fini e biondi tirati all'indietro mi fanno uno strano effetto, lo preferisco spettinato, gli da un'aria meno rigida e controllata.

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora