-Corri! Dai, muoviti!- stringo con forza la mano di Draco, mentre acceleriamo il passo sul terreno sconnesso e fangoso. Ha iniziato a piovere poco fa, ma fin da subito le gocce sono state enormi e ghiacciate.
-Se mi avessi detto subito che a pranzo avresti dovuto vedere la Granger, saremmo tornati indietro prima- dice lui di rimando, probabilmente con una delle sue solite espressioni schifate.
-Bugiardo!- lo apostrofo senza voltarmi e continuando a correre, una delle mie braccia è alzata, perchè nonostante il cappuccio la pioggia continua a colpirmi il viso. I miei muscoli si rilassano impercettibilmente quando finalmente i miei occhi riescono a scorgere l'insegna "I Tre manici di scopa".
-Così cadremo...rallenta- la sua voce affaticata giunge al mio orecchio affievolita dal rumore della pioggia.
Le mie gambe, come se avvessero ricevuto un segnale, obbediscono cecamente a Draco, fino a fermarsi sotto una piccola tettoia a fianco della porta di ingresso. Lascio istintivamente la mano di Malfoy e mi piego appoggiando i palmi sul piccolo davanzale di una finestra, emetto qualche respiro profondo e poi mi raddrizzo, non mi sembrava di faticare tanto mentre correvo.
-Sei bellissima oggi- il suo respiro freddo colpisce un mio orecchio, mentre le sue braccia scivolano di fianco alle mie, prima che mi stringa, e il suo mento si appoggi sulla mia spalla. Le nostre figure strette, una all'altra, si riflettono appena nel vetro del pub, ma quando cerco i suoi occhi in quella specie di specchio, puntano l'interno del locale. -Volevo dirtelo al castello, ma ero arrabbiato e probabilmente sarebbe uscita una cosa spaventosa- ridaccia mentre mi sussurra quelle cose.
Mi sento e mi vedo arrossire, ma ricambio comunque la sua risata e mi volto verso di lui, sciogliendo quello strano abbraccio e guardandolo finalmente negli occhi. -Entriamo?-.
-Sì- ghigna prima di parlare ancora, con un espressione disgustata. -Ma con i tuoi amici non ci parlo-.
Ridacchio automaticamente e alzo gli occhi al cielo prima di varcare la soglia del locale, il tepore della grande sala in cui entro mi fa percorrere da strani brividi di piacere. I miei occhi incontrano praticamente subito quelli di Hermione, ma prima che possa salutarla la mano guantata di Draco mi costringe a girarmi. Non faccio in tempo ad accorgermi di nulla che le sue labbra sono appoggiate sulla mia fronte, e i miei occhi si ritrovano costretti a fissare la sua gola. -Trovo un tavolo per noi, non mi va che mangi con loro pure oggi, tu puoi...cerca solo di scaricarli in fretta- mi raggiunge la sua voce quando si scostra di pochi millimetri e poi alza le spalle.
-Va bene- rispondo io in un sussurro. -Ma non ti prometto nulla. Se ti annoi prendi qualcosa anche per me, tanto mangio di tutto- gli sorrido e doposito un semplice bacio sulla sua guancia.
Mi volto e con passo sicuro vado verso Hermione e mi siedo al tavolo con lei, Ron, Luna ed Harry. Una donna bionda e dalla corporatura sottile posa i suoi occhi su di me e li sgrana appena, decido di ignorarla, anche se...bhè...perchè è seduta con loro?
-Ciao ragazzi, scusate il ritardo-.
-Non fa nulla- si affretta a dire Hermione agitata. -Tutto bene?-.
-Certo- rispondo io, ma i miei muscoli non possono fare a meno di tirarsi, disegnandomi un grande sorriso. -Harry, come è andata con Cho? Questa mattina vi ho intravisti...- mi siedo al suo fianco.
-Ne parliamo un'atra volta- mi interrompe lui con espressione seria.
Tasto dolente? O c'è semplicemente un'enorme ficcanaso?
La donna dai capelli lisci e biondi mi guarda con occhi sognanti, attraverso le lenti degli occhiali che le fluttuano davanti al viso.
-La smette di fissarmi, o vuole una mia foto su cui concentrarsi?- scatto improvvisamente in preda al disagio, il suo sguardo è così...invadente.
-Oh, una foto? Sarebbe meraviglioso!- fa per alzarsi sorridendomi.
-No!- Hermione quasi urla. -Non ci provi nemmeno!-.
-Chi è lei?- e cosa diavolo vuole?
-Lei è Rita Skeeter, te ne ho già parlato, ricordi?- spiega Hermione, con voce molto più calma di prima. Annuisco, la giornalista impicciona dello scorso anno.
Inizia poi un dircorso tra la Skeeter e Harry tutt'altro che amichevole.
-Allora, tu continui a insistere con questa storia che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è tornato?-dice lei guardando il ragazzo al mio fianco con una strana espressione, mentre la sua mano di posa sulla borsetta che sembra essere in pelle di coccodrillo. -Ci sei tu dietro a tutta questa immondizia che Silente va dicendo a tutti, riguardo al fatto che Tu-sai-chi è ritornato e tu ne sei il solo testimone?- inarcua fastidiosamente la voce su "solo".
-Io non sono l'unico testimone- scatta Harry arrabbiato. -C'erano almeno una dozzina di Mangiamorte là. Vuole i loro nomi?-.
-Io te ne sarei immensamente grata- sospira la donna, prima di sfilare un taquino e una piuma verde dalla borsa.
Il sangue nelle mie vene diviene all'improvviso bollente e il mio viso si infiamma, sbatto le mani sul tavolo con poca cura e punto il mio sguardo negli occhi verde smeraldo di Harry. -Provaci Harry, vediamo se riesci a finire un solo nome...- ringhio contro di lui, impedendo a chiunque altro di sentirci. La sua espressione è sconcertata, fino a che non capisce qual'è il nome che non voglio proninci, ora è imbronciata.
-Un grande titolo :"Potter accusa..." sottotitolo, "Harry Potter dichiara i nomi dei Mangiamorte di nuovo tra noi ". E sotto una bella grande fotografia di te, "Sopravvissuto da adolescente e ossessionato da Tu-sai-chi, Harry Potter, 15 anni, ha oltraggiato ieri dei membri rispettabili e prominenti della comunità dei maghi, definendoli Mangiamorte..."- continua a trillare la donna nel frattempo.
Gli occhi di Harry sono pieni di odio, ma non mi importa, non ha il diritto di farlo!
-Ma chiaramente, la Piccola Signorina Perfezione non vorrebbe che la storia esca da qui, giusto?- mi sorprende la voce della Skeeter.
-Esatto- conferma Hermione orgogliosa.
-A me tutto questo non piace per niente, e non capisco a cosa serva la mia presenza se non a farmi arrabbiare- il mio tono è più tranquillo di quanto pensavo potesse essere.
-Me ne sono accorto- borbotta Harry, prima che sia Hermione a parlare. -Sei qui in quanto persona informata dei fatti e puoi anche raccontare qu...-.
-Se pensi che parlerò di Natale ti sbagli di grosso, e non lo farete nemmeno voi al posto mio- sono seria e arrabbiata, ma la mia voce è stranamente pacata.
-Non sei costretta a dire nulla- mi rassicura Hermione mentre Luna inizia a canticchiare sommessamente. Alzo le sopracciglia e mi appoggio allo schienale con le braccia incrociate sul petto, in segno di resa tento di sembrare indifferente, anche allo sguardo che la giornalista continua a rivolgermi.
-Lei vuole che io riporti quello che lui dice circa Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?- chiede la donna bionda rivolgendosi ad Hermione.
-Esatto! La vera storia. Tutti i fatti, precisamente come Harry li riporta. Lui le darà tutti i dettagli, lui le dirà i nomi dei Mangiamorte nascosti che ha visto là, lui dirà come appare ora Vol...-.
Non ci credo...voglio andarmene...
-Ho capito, si calmi e non provi a dire quel nome- fa la Skiter sprezzante, con uno strano sguardo spaventato.
-La Gazzetta del Profeta non lo pubblicherebbe mai e in ogni caso, nessuno crederebbe a questa storia, tutti pensano che lui sia pazzo. Ora, se tu mi permettessi di scrivere la storia da questo punto di vista...-.
Vorrei dare voce ad un sospiro di solievo, ma decido di evitarlo. Non posso lasciargli fare il nome dei Malfoy, Draco non me lo perdonerrebbe.
-Non ci serve un'altra storia su come Harry ha perso il senno!- sbraita ora Hermione. -Ne abbiamo avuto abbastanza di quelle, grazie! Io le voglio dare l'opportunità di dire la verità!-.
-Non c'è mercato per una storia come questa- alza le spalle la donna con aria saccente.
Mi perdo a fissare i gruppi di studenti non seduti al nostro tavolo, deve essere bello divertirsi senza pensare a cose del genere...
Ritorno a mio tavolo scossa dalle parole di Hermione.
Ti prego, no...
-Luna dice che suo padre sarebbe piuttosto felice di pubblicare l'intervista di Harry- il padre di Luna possiede Il Cavillo.
-Okay- mi alzo in piedi. -Io me ne vado, prima che voi decidiate di distruggere la poca vita sociale che ho cercato di creare! Non voglio neanche ascoltarvi...- sospiro. -Vado da Draco...-.
Spero di non leggere "Malfoy" in quell'articolo.
-Mary aspetta...- fingo di non sentire le parole che escono dalla bocca di Hermione, quelle della Skeeter. -Non mi dica che sta parlando di Draco Malfoy, signorina Potter?-.-Scusa, ci ho messo troppo?- domando incontrando gli occhi di Draco, che scuote leggermente la testa. Mi siedo davanti a lui e sento i muscoli rilassarsi.
-Posso chiederti cosa volevano?- mi sorride, prima di prendere una delle mie mani che ho abbandonato inermi sul tavolo.
-Meglio non saperlo- sento il mio viso deformarsi in una smorfia. -Mi chiedo anche perchè Hermione mi abbia detto di raggiungerli...- sospiro.
-La Granger non è poi così intelligente, non sorprenderti- alza le spalle. -Dai, mangia qualcosa che poi ti porto a vedere qualche altro negozio- cambia improvvisamente argomento.
Lo guardo un'istante prima di acconsentire e iniziare a mangiare, i capelli fini e biondi tirati all'indietro mi fanno uno strano effetto, lo preferisco spettinato, gli da un'aria meno rigida e controllata.
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Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
FanfictionCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...