Ispiro profondamente e mi rimetto a sedere sul letto, appoggio le mani sulle ginocchia ed espiro stringendo con dita intorno alle rotule.
Ho passato tutta la giornata a scappare dall'incubo che mi inseguiva per ogni corridoio, chiedendomi di parlarne. Quante volte ancora devo dirgli che non voglio farlo?
A colazione non si è avvicinato, limitandosi a fissarmi dal suo tavolo, ma non appena mi sono separata dai gemelli per andare in classe me lo sono trovato alle calcagna, lui e i suoi stramaledetti amici. Non potendo entrare a Storia della Magia se ne è andato travolgendo un gruppo di ragazzine del primo anno con un'espressione a dir poco arrabbiata, è fastidioso essere ignorati, io lo so bene. Ho chiesto anche ad Harry, Ron ed Hermione di farlo, completamente. Non deve avere il minimo appiglio per iniziare una conversazione, anche se da quando sono tornata devo ammettere che non ha calcolato minimamente chi mi stava intorno, nessun insulto, o nessuna frecciatina.
Non so come farò se un giorno mi troverò di nuovo sola con lui, ma finchè riesco tengo il maggior numero di persone conosciute a stretta vicinanza non dovrei avere troppi problemi.
Pozioni è stato un incubo, tra Piton, paziente come al solito, e lui che mi fissava e mandava stupidi biglietti che ho stracciato senza nemmeno leggere, pensavo di impazzire. Mi è corso dietro alla fine delle due ore e per tutte le seguanti me lo sono ritrovato alle calcagna, dopo poco ha persino smesso di parlare limitandosi a seguirmi.
L'unico momento in cui non lo ho visto fuori dalla classe e stato quando si doveva andare a pranzo, ho abbandonato gli altri dicendo che mi sarei chiusa in Sala Comune perchè ero stanca, ma in realtà ho corso sino all'infermieria per cercare qualcosa per il dolore o per disinfettare le ferite. Purtroppo la stanza in cui dovevo entrare per trovare realmente qualcosa era troppo lontana e quella che la precedeva era piena di gente che mi avrebbe sicuramente vista frugare in giro.
Mi metto lentamente in piedi tirando le braccia verso l'alto stirandole e ignorando il dolore alla schiena, sistemo i polsini della camicia e il maglioncino della divisa prima di assicurarmi che i lacci delle scarpe siano al loro posto, in piccoli movimenti che faccio spesso quando sono in ansia.
E se non riesco a respingere l'incatesimo di Piton?
"Impossibile, lo hai già fatto" mi risponde la coscienza.
-Sì, ma è successo una volta sola...- sussuro a me stessa prima di sospirare.
Forse è stata solo fortuna.
Mi colpisco con forza una mano sulla fronte.
Devo smetterla, Piton non mi può spaventare.
Il mio sguardo si incontra in un piccolo specchio, divisa ordinata, capelli stretti in una coda alta e viso pulito.
Così non va. Sono troppo ordinata per una lezione con Piton.
Sciolgo i capelli che cadono sulla schiena, metto l'elastico intorno al polso e li pettino appena con le dita, sono cresciuti in fretta, arrivano quasi ai fianchi. Alzo le spalle e poi tolgo il maglione, facendo uscire la camicia da sotto la gonna e slacciando qualche bottone dall'alto, così che si intraveda la pelle chiara delle mie clavicole.
Meglio, sembro meno interessata a ciò che mi circonda.
Esco senza nemmeno preoccuparmi di prendere la borsa per andare a incontrare Harry, gli ho chiesto di aspettarmi per andare nei sotteranei, in più se arriveremo a tempo credo sia meglio.
Prendo la porta della mia camera e attraverso il corridoio prima di arrivare alle scale che mi portano alla Sala Comune con una fitta acuta ad ogni scalino.
-Harry!- saluto il ragazzo dai capelli scuri.
Lui alza una mano e mi saluta con un sorriso. -Andiamo?-.
-Certo- rispondo sorridendogli a mia volta.
-Se volete vi acccompagnamo- saltano a sedere i gemelli che erano sdraiati in dormiveglia sul divano.
-Non sapete dove stiamo andando e comunque non ce n'è alcun bisogno, ci vediamo dopo- gli sorrido e mi avvicino lasciando un bacio sulla fronte di George e uno sulla guancia di Fred.Harry scende le scale al mio fianco con passo stanco, da quando siamo usciti dalla Sala Comune non abbiamo parlato molto, ma infondo va bene così. Lui non ha mai fatto riferimento a Malfoy o al sogno del serpente, e forse è meglio che nemmeno io lo faccia, anche riguardo gli altri sogni di cui gli dovevo parlare, ancora per un pò li terrò per me.
Scendo l'ultimo gradino per arrivare ai sotteranei con una smorfia di dolore che spero non si sia notata e mi avvicino alla porta, Harry mi sorride e dopo un profondo respiro si incupisce e bussa con decisione prima di aprire la porta ed entrare. Lo seguo titubante, vorrei essere da qualsiasi altra parte. La prima cosa che i miei occhi vedono della stanza buia è il grande armadio di Piton che sono pronta a scommettere contiene anche l'essenza di Dittamo, se solo potessi guardarci dentro. La seconda il bacile appoggiato sulla cattedra.
-Chiudi la porta, Potter- la voce di Piton alle nostre spalle mi fa sussultare e quasi imprecare.
Vorrei poter urlare ad Harry di non farlo, ma lui esegue l'ordine velocemente, e io inizio ad avvertire un'orribile sensazione alla bocca dello stomaco.
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Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
FanfictionCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...