L'urlo disperato di una voce femminile interrompe la lezione di Occlumanzia, non so esattamente da dove arrivi, ma capita nel momento giusto, Harry si stava per cacciare in un grosso guaio: una conversazione con Piton da cui, ne io ne lui, saremmo mai usciti vivi.
É proprio grazie a quella donna che ora mi ritrovo a seguire con gli occhi l'orlo del mantello, del Professore di Pozioni, che svolazza agitato, come il suo propietario, a pochi centimetri da terra. Mi rendo conto di essere nella Sala d'Entrata solo quando altre urla disperate raggiungono il mio orecchio, convincendo gli occhi ad alzarsi, per trovare una scena raccapricciante, che riesco a raggiungere dopo essere passata attraverso un piccolo gruppo di Serpeverde. Decine e decine di studenti si affollano all'entrata del castello, chi dalle scale e chi dalla Sala Grande, da cui ancora arriva l'odore delle pietanze servite per la cena, che mi fanno rumorosamente brontolare lo stomaco.
Arrossisco nonostante io sappia benissimo che nessuno lo può aver sentito sotto le urla della professoressa Cooman, che riversa a terra, tiene in una mano la bachetta e nell'altra una bottiglia di Sherry. Non lontano da lei ci sono due grandi bauli, non riesco a capire cosa succeda fino a che la donna non urla ancora.
-No!- strilla disperata e in lacrime. -Non può succedere...non può...mi rifiuto di accettarlo!- le grida rimbombano in tutta la stanza.
L'unico volto familiare che riesco a distinguere è quello della McGranitt, dal capo opposto della Sala d'Entrata rispetto al mio. La sua espressione mi sorprende, ha rivolto quello sguardo nauseato anche a me una volta, le istitutrici mi avevano punita da poco quel giorno, e quando lei arrivò le mie braccia sanguinavano ancora.
Non deve essere nulla di buono.
-Non hai capito cosa sta succedendo?- domanda una voce leggermente stridula e sadica.
A chi appartiene?
"Umbridge" risponde automaticamente il mio cervello, nonostante gli occhi non possano vedere la bassetta castana a cui corrisponde la voce.
-Dovresti aver capito di aver eseguito una miserabile performance durante le mie ispezioni, visto il dono che sostieni di avere. Il licenziamento è inevitabile- mi sporgo sulla folla in tempo per vedere il suo sorriso sadico comparire sulle labbra.
-Tu...non puoi- singhiozza la donna a terra. -Non...non puoi licenziarmi! Sono stata qui per sedici...sedici an...anni! Hog...Hogwarts è casa mia!-.
-Oh, no- dice la Umbridge fingendo di usare un tono dolce. -Era la tua casa, non lo sarà più quando il Ministero della Magia avrà preso atto del tuo Ordine di Licenziamento. Ora, gentilmente togliti da questa Sala. Stai imbarazzando tutti noi- sorride maligna e compiaciuta.
"Quella che imbarazza tutti qui, sei tu" vorrei dire, ma trattengo la lingua e ingoio il rospo.
Non avrei comunque il tempo di far nulla, perchè la McGranitt si dirige a grandi passi verso la Cooman. La donna si protrae verso l'altra e le borge un grande fazzoletto. -Su, dai, Sibilla, ora calmati...suffiati il naso con questo... non è così brutta come credi, non dovrai lasciare Hogwarts- dice gentilmente, ma sempre con una decisione tipica di lei.
-Oh, davvero, Professoressa McGranitt?- dice la piccola donna in rosa, visibilmente infastidita. -E l'autorità di dire questo, a chi è...?- tenta di dire avvicinandosi.
-Dovrebbe essere la mia- la voce della Professoressa risuona profonda e decisa, un'istante prima che le grandi porte che danno sul giardino si aprano, rivelando la figura di Silente.
-Forse sua, Professor Silente?- dice la Umbridge con una risatina stridula, ignorando la McGranitt. -Sono spiacente, ma credo lei non capisca la situazione. Io, per l'appunto, ho qui un Ordine di Licenziamento, firmato da me e dal Ministro della Magia...- a quella parole già smetto di prestare attenzione, e mi perdo fissando le grandi lacrime che solcano il viso di Sibilla Cooman, la Professoressa di Divinazione.
-E' tutto esatto, Professoressa Umbridge. Come Alto Inquisitore lei ha ogni diritto di licenziare i miei professori, ma non possiede, comunque, l'autorità di mandarli via dal castello. Sono desolato, il potere di farlo spetta anora al Preside, ed è mio desiderio che la Professoressa Cooman continui a vivere a Hogwarts - nella voce di Silente non c'è nulla di quella che ho sentito la scorsa settimana. È gentile sì, ma si può facilmente intuire che c'è un fondo di rabbia nelle sue parole.
-No...no, me ne andrò Silente!- singhiozza ora la donna. -Lascerò Ho...Hogwarts e cercherò fortuna altrove!- dice l'ultima parte della frase senza prendere fiato e poi scoppia, in un pianto ancora più disperato del precedente.
-No! È mio desiderio che tu rimanga, Sibilla- dice il Preside con fermezza, prima di rivolgersi alla McGranitt. -Potrei gentilmente chiederle di scortare Sibilla su per le scale, Professoressa?-.
-Certamente- risponde lei pronta e con l'aiuto della Professoressa Sprite si fanno strada tra gli alunni con la Cooman sotto braccio, seguite dal Professor Vitious che con un'incantesimo costringe i bauli a chiudere la coda, ondeggiando a mezz'aria.
-E cosa intende fare, quando avrò nominato un nuovo Professore di Divinazione, che necessiterà dell'alloggio?- chiede improvvisamente la Umbridge, indispettita e delusa.
-Oh, questo non sarà un problema- dice l'uomo con voce gentile. -Vede, io ho già trovato a noi tutti un nuovo professore di Divinazione, ed egli preferirà alloggiare altrove-.
-Lo ha trovato?-ridacchia la Umbridge stridula. -Posso ricordarle, Silente, che in accordo con il Decreto dell'Educazione numero Ventidue...-.
-...Il Ministero ha il diritto di nominare un candidato appropriato se, e solo se, il Preside non riesce a trovarne uno- la anticipa Silente, rimarcando il suo diritto di cercare un sostituto. -E sono felice di annunciare che, in questa occasione, ho avuto successo. Posso presentarglielo?- sorride cordiale, ricordandomi l'uomo di sempre e si gira in direzione delle porte, lasciate precedentemente aperte da lui. Dopo svariati rumori irrompe nella Sala un'uomo...no, forse uomo non è la descrizione migliore...Centauro? La creatura, entrata di gran cariera, ha lunghi e lisci capelli biondi, che tendono al bianco, un manto dorato nella parte inferiore del corpo, e penetranti occhi blu, quasi al limite dell'impossibile. -Questo è Fiorenzo- dice il Preside allegro, prima di rivolgersi alla Umbridge tornando più serio. -Credo lo troverai appropriato-.
Per un'istante incrocio lo sguardo del centauro, perdendomi in quelle iridi di una specie di blu elettrico.La lezione con Piton non è andata male, è andata molto peggio.
Mi lascio ricadere sul letto sfinita, i piedi, le gambe, le braccia e la testa pregano per un pò di pace. Dopo il licenziamento della Cooman siamo stati richiamati dal Professore, che ha, ovviamente, recuperato il tempo perso costringendoci a sforzi maggiori.
Chiudo gli occhi e sospiro prima di cominciare a spogliarmi. Quando finalmente entro nel pigima e tutti gli indumenti della giornata finiscono a terra, entro nel caldo e confortevole letto, che non posso fare a meno di trovare troppo vuoto. Ignoro la sensazione e prendo posizione per addormentarmi.
Chiudo gli occhi, felice di trovare il buio ad accogliermi.
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Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
FanfictionCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...