Il Ministro della Magia - Parte prima

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Sento la sua voce squillante ed eccitata attraversare l'aria, la odio con tutta me stessa. Quasi quanto ora sento di odiare lui.
Tiger si avvicina a me e con un gesto veloce, che non credevo potesse compiere, mi fa alzare bruscamente spingendomi verso il corridoio precedente, faccia a faccia col quel mostro fasciato di rosa.
-Oh...- si sorprende lei incrociando i miei occhi.-Avrei dovuto immaginarlo, la cattiva influenza di tuo fratello deve averti condizionata- sospira. -Un peccato, davvero, un peccato-.
Fermo il mio sguardo nel suo con freddezza, non mi importa cosa pensano le persone, e men che meno quello che pensa lei. Per non so quale ragione, questa donna si è convinta fossi una persona obbediente, forse perchè non la ho mai più contestata, perchè rispondo correttamente alle sue domande e o voti alti, o forse perchè ignoro ogni singola parola che esca dalla sua bocca mentre, lezione dopo lezione, tengo la testa china sul libro, fingendo di leggere.
Il mio braccio viene di nuovo artigliato, questa volta dalla Umbridge, prima che lei cominci a trascinare via me ed Harry. Ovviamente non perdo l'occasione per scambiere uno sguardo d'odio con Malfoy, poco prima di voltare l'angolo.

In pochi minuti abbiamo raggiunto l'ufficio del Preside, che trovo piuttosto affollato. Silente siede tranquillo dietro la scrivania, sorridendoci gentilmente, come se fosse una visita di cortesia, con al fianco la professoressa McGranitt, seria e tesa, della quale incrocio subito gli occhi, non mi vergogno di ciò che ho fatto e sembra che nemmeno a lei importi se ho disubbidito, leggo solo dispiacere nei suoi occhi. Un uomo che identifico come Cornelius Caramel, grazie al ricordo di qualche foto, è in piedi vicino al fuoco, affiancato da un giovane ragazzo dai capelli rossi, ha l'aria famigliare che fa aggrottare in uno spasmo le mia soppracciglia, lui sembra fin troppo felice. Infine, a guardia della porta c'è un uomo che non riesco ad identificare con sicurezza.
-Bene, bene, bene- dice il Ministro della Magia quando ci vede.
Assumo una delle mie espressioni più indifferenti, ricordando bene quanto facesse arrabbiare le istitutrici la mia completa mancanza di interesse.
-Stavano tornando al doritorio Grifondoro, quando il ragazzo di Malfoy li ha trovati- dice con soddisfazione la donna in rosa. "Il ragazzo di Malfoy"...non ci posso credere, altri amici del padre di Draco, inizio a capire molti atteggiamenti della Umbridge, anche se non credo loro sappiano proprio quali siano tutti gli aspetti della vita di Lucius Malfoy. E comunque non stavamo tornando al dormitorio, ci crede così stupidi?
-Lo ha fatto, lo ha fatto?- il Ministro elogia Draco. -Devo ricordarmi di dirlo a Lucius-.
Ma sì, che bella idea!
-Bene, penso sappiate perchè vi trovate qui, non è vero?- parla di nuovo il Ministro.
Io continuo per la mia strada tacendo, ma Harry decide di risponde, facendomi venire una strana idea: fingere di non saperne nulla. -No- risponde il mio gemello con un leggero tentennamento.
-Scusa?- diventa più serio l'uomo.
-Ha detto di no- dico io come se realmente non avesse sentito, prima di sorridere in modo cordiale, prendendolo mentalmente in giro.
-Non sapete perchè siete qui?- domanda di nuovo lui.
-No, non lo sappiamo- questa volta è Harry a rispondere, facendomi sentire quel fealing che immagino ci sia tra Fred e George ogni volta che parlano completando a vicenda i discorsi dell'altro.
-Quindi non sapete perchè la Professoressa Umbridge vi ha portato qui? Non sapete di aver infranto molte regole della scuola?- dice con sorpresa.
-Regole della scuola?- fa Harry serio. -No-.
-O decreti del Ministero?- la pelle sul viso di Caramel si tira leggermente.
-Decreti?- dico io confusa, scambiando una lunga occhiata con Harry. -Ne sai qualcosa?- domando fintamente sorpresa.
-Nulla- afferma il mio gemello.
-Allora, ho un'interessante notizia da darvi. Sapete che un'organizzazione illegale è stata scoperta in questa scuola?-.
-Davvero? Non ne avevo idea- dico io mentre anche Harry esprime il suo stupore con una strana espressione.
-Penso, Ministro, che potremmo essere più chiari se usiamo il nostro informatore- interviene improvvisamente la Umbridge.
-Sì, sì, chiamala- si illumina l'uomo, prima di rivolgere uno strano sguardo a Silente.
Lentamente entra nella stanza Marietta, accompagnata dalla Umbridge. Se non sbaglio è l'amica di Cho Chang, non mi è mai sembrata molto furba. Decido di non sorprendermi minimamente alla sua vista, come se non la avessi mai incontrata in vita mia.
Dopo un breve colloquio con il Ministro la ragazza si decide a scoprire il volto, tenuto premuto contro le mani. La scritta "SPIONA", composta da brufoli, si legge sul suo volto chiaramente, vorrei sorridere quando gli altri reagiscono sorpresi, ma mi trattengo, fingendomi leggermente sconvolta. Sono felice che l'incatesimo abbia funzionato.
-Oh, molto bene, sei una ragazza sciocca, glielo dirò io- fa la Umbridge scocciata, quando la ragazza si copre di nuovo il volto, scuotendo la testa alla richiesta di una spiegazione. -Bene, Ministro, la Signorina Edgecombe è venuta nel mio ufficio questa sera subito dopo cena, e mi ha detto che aveva qualcosa da riferirmi. Disse che se io fossi andata in una stanza segreta, al settimo piano, che qualche volta chiamano Stanza delle Necessità, avrei trovato qualcosa di mio interesse. Le ho chiesto di dirmi qualcosa di più e lei ha ammesso che quello era una specie di ritrovo. Sfortunatamente, a questo punto è scoppiato quest'incantesimo...- lancia una veloce occhiata alla giovane. -La ragazza vide la sua faccia riflessa nel mio specchio e, sconvolta, non riuscì a dirmi di più- conclude infine.
-Bene- fa Caramel, fissando Marietta con uno sguardo che mi provoca fastidio anche se non viene rivolto a me. Quest'uomo dice fin troppe volte la parola "bene". -Questo è un atto di coraggio, mia cara, andare a riferire alla professoressa Umbridge ciò che accadeva. Hai fatto esattamente la cosa giusta. Ora, però mi devi dire cosa succedeva durante questi incontri. Qual'era lo scopo? Chi era presente?-.
-Lo scopo della riunione di Potter con gli altri studenti, era persuaderli a creare una associazione illegale, il cui scopo era imparare lezioni che il Minstero aveva definito inappropriate per ragazzi in età scolare...- tenta di dire la Umbridge.
-Penso che stai sbagliando, Dolores- intervine Silente, mentre la mia mente, insolitamente distratta, comincia a vagare per la stanza, ascoltando a malapena i discorsi che vengono tenuti dai presenti. I miei occhi si muovono in modo impercettibile, ma riescono a coprire un'ampia porzione della stanza, passando sugli innumerevoli quadri ben attenti a tutta la questione, per poi osservare i lineamenti contratti e contrariati della McGranitt, e ancora su quelli sereni di Silente. Non sono sicura di sapere a cosa è dovuta questa mia distrazione, ma immagino che un forte ruolo sia da riconoscere dalla stanchezza della giornata, come quella del resto della settimana, logicamente caratterizzata da vari incubi.
Torno in me alle parole della Umbridge. -Si, bene, Miss Edgecombe ed io siamo andate fino al settimo piano accompagnate da certi studenti "Fidati", in modo da sorprendere e catturare alcuni dei partecipanti. Sembra però che questi avessero saputo del mio arrivo, perché quando sono arrivata al settimo piano stavano correndo dappertutto. Non importa, comunque. Ho i loro nomi qui, la Signorina Parkinson è corsa nella Stanza delle Necessità per me, e ha guardato se avessero lasciato qualcosa. Avevamo bisogno della prova e la stanza c'è l'ha data-.
Sento ogni singolo centimetro del mio corpo vibrare e uno strano senso di nausea arriavarmi alla gola, mentre il sangue si prepara per ribollire, non dirmi che...

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora