Depistaggio

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Improvvisamente mi rendo conto che non è Bellatrix Lestrange ad avermi presa e trascinata fuori dal fuoco, scaccio il componente della Squadra di Inquisizione, smettendo di urlare e rilzandomi, che si allontana con una risatina. Sono sconvolta, non credevo che avrei reagito così, l'ufficio molto affollato mi da una sensazione soffocante, ma senza perdere tempo porto il mio sguardo alla Umbridge che parla ad Harry, non provo nemmeno a cercare Draco tra i Serpeverde, so che è qui, da qualche parte.
Come ho potuto credere fosse lei? Perchè ho avuto paura?
-Credevi...- dice tenendo stretti i capelli di Harry la donna, vorrei intervenire, ma qualuno afferra prontamente il mio braccio e strappa la bacchetta dalla mia tasca.
-Non toccare mio fratello!- sbotto, ringhiando tra i denti.
Vengo completamente ignorata. -...Che dopo due Caccabombe avrei lasciato che un'altra ripugnante, piccola creatura entrasse nel mio ufficio al di fuori del mio permesso? Ho diversi sensori nascosti, disposti tutt'attorno la mia porta dopo l'ultima che hai mandato, ragazzo insensato. Prendete la sua bacchetta- gracchia irritata. -La loro pure!- gracchia ancora, prima che la prendano ad Hermione e chi mi tiene ferma asserisca con consenso. -Vorrei sapere perché siete nel mio ufficio- dice la donna agitando il pugno e tirando di più i capelli del ragazzo.
-Io stavo...cercando di prendere la mia Firebolt!- dice Harry, dolorante.
-Bugiardo- scatta la donna. -La tua Firebolt è sotto stretta sorveglianza nei sotterranei, come tu ben sai, Potter. Avevi la testa nel mio fuoco. Con chi cercavi di comunicare?- dice la donna, lanciandomi un'occhiata di traverso. Sostengo il suo sguardo senza dire una parola, impassibile, come se non avesse detto nulla.
-Nessuno...- dice mio fratello, divincolandosi.
-Bugiardo!- urla laUmbridge, spingendolo via, contro uno scrittoio troppo rosa.
Mi accorgo di essere, davvero, arrabbiata quando sento le mani bruciare. Devo calmarmi, ma come posso calmarmi...
-Cosa ti è saltato in testa?- dice Draco al mio orecchio, stringendo leggermente di più la presa sul mio braccio. Solo ora mi guardo intorno, sono trattenuti nell'ufficio Ginny, Luna, Ron e Neville. Non rispondo al biondo, ma noto che nel suo sguardo, oltre ad una punta di rabbia, si nasconde anche preoccupazione.
-Bene, bene- dice la donna osservando i presenti. -Bene, sembra che Hogwarts sia stata per poco una libera zona Weasley, no?- la risata di Malfoy suona forte e fastidiosa al mio orecchio. -Così, Potter- dice, accomodandosi sulla sedia imbottitta della sua scrivania. -Hai stazionato sentinelle intorno al mio ufficio e spedito questo buffone- indica Ron, facendo ridere più forte Malfoy, che zittisco divincolandomi in modo blando, ma assicurandomi di colpire le sue costole col mio gomito. -Per dirmi che quel fantasma stava devastando il dipartimento di Trasfigurazione, quando sapevo perfettamente che era occupato a spalmare inchiostro negli oculari di tutti i telescopi della scuola...il Signor Gazza me ne aveva appena informata. Evidentemente, era molto importante per te parlare a qualcuno. Era Albus Silente? Oppure il Mezzogigante, Hagrid? Non credo fosse Minerva McGranitt, ho sentito che sta troppo male per parlare con qualcuno-.
-Sta zitta!- urlo senza pormi trattenere, nell'esatto istante in cui la mia magia fa battere la porta di colpo, simulando una folata di vento, entrata dalla finestra. La piccola donna sussulta appena, ma cerca di non darlo a vedere. -Non nomini la McGranitt un'altra volta o non si accorgerà nemmeno di essere finita al San Mungo con ustioni incurabili su tutto il corpo!- la mia ira scatta, come un fiume in piena, rompendo gli argini e facendo barcollare Malfoy quando, con uno strattone, mi libero, le mani bollenti. Questa rabbia non mia, è come se la magia nelle mie vene fosse un'entità a se, esattamente come la calma che improvvisamente mi invade e mi fa sussurrare quattro parole. -Non sono affari suoi...- dico fredda, come se nulla potesse toccarmi.
Solo quando per caso incrocio lo sguardo di Hermione capisco di aver esagerato e faccio un passo indietro, mordendomi nervosamente il labbro inferiore e sentendo la presa di Draco su entrambe le braccia, tornare a farsi sentire.
-Bene- dice la Umbridge contrariata -Vi ho offerto l'occasione di parlari liberamente. Avete rifiutato. Non ho altra alternativa che...forzarvi- dice con un mezzo sorriso fra se e se, il suo gesto mi fa venire la pelle d'oca. Questa donna è completamente pazza. -Draco, cerca il Professor Piton- aggiunge tenendo lo sguardo fisso su mio fratello.
Scambio uno sguardo veloce con il Serpeverde, prima che il suo posto sia preso da Coldmine, la sua presa è molto più gentile della precedente e leggermente intimidita, e lui si muova verso la porta, attraverso la quale scompare. Nonostante qualcuno tenti di ribellarsi, io resto immobile, come fa disinteressata Luna, troppo impegnata a riflettere e pensare.
Il silenzio cade velocemente nell'ufficio della donna, riempiedosi di tensione e sguardi seri.
Sì, chiamiamo Piton. Non sarà la persona più simpatica del mondo, ma almeno in teoria lui è dalla nostra parte. È un membro dell'Ordine, no?
Quando Draco torna è seguito da Piton contraddistinto dal suo solito sguardo freddo e apatico. -Mi volevi vedere, Preside?- domanda l'uomo ossevando la scena con attenzione, si perde un secondo in più quando passa sui miei occhi, come se qualcosa non gli tornasse nel loro aspetto.
-Ah, Professor Piton, volevo avere un'altra bottiglia di Veritaserum, il prima possibile, per favore- sorride compiaciuta la donna.
-Ha usato la mia ultima bottiglia di Veritaserum per interrogare Harry Potter- dice freddamente, continuando ad esaminare la scena, per poi posarsi sulla figura della Umbridge. -È sicura di averla usata tutta? Le avevo detto che tre gocce sarebbero state sufficienti- dice pacato, facendo arrossire la donna.
-Può farne altra, no?- domanda con tono vomitevolmente zuccheroso.
-Certamente, ma è necessario un ciclo lunare completo per maturarla, quindi dovrei averla pronta tra un mese- dice, l'ombra appena accennata di un sorriso.
-Un mese?- si contraria la donna. -Un mese? Mi serve questa sera, Piton! Ho appena trovato i Potter che usavano il camino per comunicare con una persona, o con persone, non conosciute!- scatta agitata.
-Veramente?- domanda l'uomo. -Non mi sorprende, i Potter non hanno mai avuto molta considerazione delle regole, deve essere di famiglia- stringe gli occhi, passandoli da Harry a me.
-Lo voglio interrogare!- scatta ancora la donna, dopo diversi secondi di silenzio. -Voglio che lei mi fornisca una pozione che lo forzi a dirmi la verità!- insiste.
-Le ho già detto che non ho ulteriori forniture di Veritaserum. Anche se vuole darla a Potter, e le assicuro che avrei una gran simpatia per lei se lo facesse, non la posso aiutare. L'unico problema è che la maggior parte dei veleni agiscono troppo in fretta per dare alla vittima il tempo di dire la verità- fa il Professore di Pozioni piatto.
-Lei è in prova!- strilla poi la Umbridge, su tutte le furie. -Lei è delibaratamnte inutile! Mi aspettavo di meglio, Lucius Malfoy ha sempre parlato molto bene di lei! Ed ora esca dal mio ufficio!- al nome del padre di Draco la mia schiena viene percorsa da un fremito, che non sfugge all'uomo, che però decide di ignorarmi. Fa un'ironico inchino e si dirige verso la porta.
No, non può andarsene.
-Ha preso Felpato!- scatta Harry sorprendendomi. -Ha preso Felpato nel posto dov'è nascosto!- continua nella speranza di vedere una reazione nell'uomo.
-Felpato? Cos'è Felpato?- fa la Umbridge isterica. -Dove e cosa è nascosto? Cosa vuol dire, Piton?-.
-Non ne ho idea- dice l'uomo serio, mentendo. -Potter, quando mi urli frasi insensate dovrei darti una Bibita Balbettante. E Tiger, allenta un pò la stretta, se Paciok soffocasse dovrei sbrigare compiti da ufficio e, sono spiacente, ma dovrei segnalarlo nella tue referenze per un lavoro-.
Non posso crederci...non può restare fermo con le mani in mano, a far finta di non sapere tutto. -Non può farci questo- dico a voce alta, stupita e infuriata. Mi muovo verso di lui, liberandomi facilmente da Liz, ma prima che possa raggiungerlo vengo bloccata nuovamente dalle braccia di Draco. L'uomo non mi degna di uno sguardo e scompare, prendendo la porta seguito dal mantello.
-Molto bene- dice la donna, ora alle mie spalle. -Molto bene,non mi lasciate alternativa,questo è più che un problema di disciplina scolastica, questo è una perdita di sicurezza del Ministero...si...si...- torna a parlare a se stessa. La stretta di Draco è piuttoto blanda e più che bloccarmi mi sorregge, nel suo sguardo trovo riflessa la mia stessa confusione, quando mi volto a guardare la donna in rosa. -Mi stai forzando, Potter, non volevo arrivare a tanto, ma a volte le circostanze giustificano i mezzi...sono sicura che il Ministro capirà che non ho scelta- fa un veloce sorriso seguito da una smorfia, anche l'espressione del Serpeverde è cambiata ora, è molto più seria e quasi...arrabbiata, meno sicura di ciò che sia giusto e ciò che sia sbagliato, mentre compie un confronto interiore piuttosto complesso. -La Maledizione Cruciatus ti dovrebbe allungare la lingua- fa la donna.
-No!- gridiamo insieme io ed Hermione. Lo sguardo tranquillo della donna mi fa spalancare gli occhi e i brividi tornano ad invadermi, la sua bacchetta punta a mio fratello, impotente e disarmato.
-Professoressa Umbridge è illegale- dice la Grifondoro, il volto deformato dalla paura. -Il Ministro non vuole che lei infranga la legge, Professoressa Umbridge!- tenta di convincerla Hermione.
-Quello che Cornelius non saprà non lo danneggerà- fa la Umbridge con un'orribile sorriso. -Non ha mai saputo che ho ordinato ai Dissennatori di andare da Potter l'estate scorsa, ma era contentissimo di avere l'opportunità di espellerlo-.
-Sei stata tu?- dice Harry, la voce persa. -Tu hai mandato i Dissennatori da me?-.
-Qualcuno doveva agire- risponde la donna. -Stavano tutti piagnucolando sul farti tacere in qualche modo, screditarti, ma io sono stata l'unica che realmente ha fatto qualcosa...solo che tu ne sei uscito fuori, non è vero, Potter? Non oggi però, non ora...-.
Quando le ultime parole lasciano la sua bocca, pronta a riaprirsi per lasciare spazio alla Maledizione, non posso fare a meno di sperare di trovarmi al suo posto. -No!- grida Hermione, fermandola. -No, Harry, dobbiamo dirglielo! Dobbiamo, Harry, ti forzerà in ogni modo, quale...-un singhiozzo sfugge alla ragazza.
-Bene, bene, bene!- fa la donna compiaciuta. -La piccola Signorina Sotuttoio sta per darci delle risposte! Forza allora, ragazza, forza!-.
Cosa sta...sta fingendo, sono solo singhiozzi, non sta piangendo veramente!
-Io mi...io mi scuso con tutti, ma...non posso sopportarlo...-singhiozza ancora, sotto lo guardo incredulo di tutti. Cosa vuole fare?
-Questo è giusto, questo è giusto, ragazza!- la incoraggia, osservandola intensamente. -Ora...con chi stava comunicando Potter?-.
-Stava tentando di parlare con il Professor Silente- trattengo un sorrivo alle parole tristi della geniale ragazza.
-Silente? Sapete dov'è Silente, allora?- fa la donna, gli occhi carichi di desiderio.
-In realtà no...abbiamo provato al Paiolo Magico, a Diagon Alley e ai Tre Manici di Scopa, anche nella locanda Testa di Porco-.
-Ragazzina idiota, Silente non sarà seduto in un pub mentre l'intero Ministero lo cerca!- scatta la Umbridge, facendomi arrabbiare.
-Ma...ma dovevamo dirgli qualcosa di importante!- fa Hermione, affondando il viso tra le mani per nascondere l'assenza di lacrime. -Noi...noi volevamo dirgli che è p...pronta!- balbetta Hermione.
-Cosa è pronta, ragazza?-.
-La...l'arma- dice tra i singhiozzi.
-Arma?Arma?- dice eccitata la Umbridge. -Avete sviluppato un metodo di resistenza? Un'arma che potete usare contro il Ministero? Sugli ordini del Professor Silente, naturalmente?-.
-S...s...sì, ma lui se ne è dovuto andare prima che fosse finita e o...o...ora noi l'abbiamo finita per lui, e n...n...non possiamo trovarlo per d...d...dirglielo!-.
-Che tipo di arma è?-.
-Noi non lo, ve...v...veramente non lo capiamo- un'altro singhiozzo. -Non abbiamo s...sol...solo fatto quello che il P...Professor Silente ci ha detto...detto...di...di fare-.
-Datemi l'arma- dice il "Rospo Rosa".
-Non posso farla vedere...a loro- si riferisce ai Serpeverde.
-Non sei tu a dettare le condizioni- si indurisce la voce della donna.
-Bene, lasci che la vedano, spero la usino su di lei! Infatti, vorrei che lei invitasse carichi e carichi di persone a venire a vedere! Que...questo le farebbe bene...oh, io l'amerei se l'int...int...intera scuola sapesse dove è, e come...usarla, ed allora se lei infastidirà qualcuno di loro, potranno mandarla via!- le sue parole colpiscono la Umbridge, che improvvisamente si guarda intorno, sospettosa.
-Va bene, cara, andiamoci solo io e te... e anche Potter, non è vero? Alzati, ora- ordina, prima di rivolgersi a Draco, che ha le mani malferme sulle mie braccia. -Voi rimanete qui ed assicurarti che nessuno di questi...- gesticola riferendosi a noi. -...Scappi-.
-Va bene- dice la voce fredda di Draco, mentre la donna scompare, seguendo Hermione e mio fratello. Quando la porta si richiude sento la presa del ragazzo venir meno e mi volto ad osservarlo, ha alzato la bacchetta su di me. -Siediti- dice freddo. Apro la bocca per protesta, ma la sua voce copre la mia. -Siedi- con un cenno della testa indica una poltrona. -Non fare sciocchezze e siediti, non voglio essere costretto a usarla contro di te-.

Salve gente!
Ho cercato di attenermi il più possibile ai dialoghi originali, spero vi sia piaciuto!
Scusate se ho postato il giorno dopo :3

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora