Stress pre esami

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Sbadiglio rumorosamente, mentre passeggio al fianco di Draco per un corridoio. Stiamo andando in biblioteca, tanto per cambiare. Lui studierà con il suo solito gruppo e io con Hermione, Ron ed Harry, anche se sono davvero troppo agitati. Con Hermione è ormai diventato impossibile avere una conversazione diversa da quella che riguarda le materie scolastica, cosa che si ripete per la maggior parte degli studenti, ma per me non è così. Sono solo esami, domani sarà l'ultimo giorno prima che comincino e io non ho la minima intenzione di farmi trascinare di nuovo al chiuso, voglio uscire, vogli correre e non aprire un solo libro. Non credo di poter migliorare la mia preparazione in un solo giorno.
Inoltre, come se non bastasse a tutto questo caos si è aggiunto Hagrid, pregando Harry ed Hermione di aiutarlo, insieme a me e Ron, se lui sarà allontanato dalla scuola. Per lo meno abbiamo un'idea del perchè ogni volta abbia dei lividi nuovi, ha nascosto un gigante nella foresta proibita, vuole che gli insegnamo l'inglese. Che storia assurda, come gli è venuto in mente?
L'aria è sempre più calda, giorno dopo giorno, ed è diventato praticamente impossibile trovare un solo studente, in tutto il Castello, che non abbia le maniche della camicia arrotolate fino al gomito e abbia scartato il maglione della divisa a priori la mattina.
-Mi dispiace, davvero, per la pozione- dice il biondo al mio fianco, una delle poche persone che fino ad adesso è riuscita a mantenere la calma, forse troppo preso da preoccupazioni più grandi di lui.
-Non fa nulla- acceno un sorriso sotto agli occhi stanchi.
-No, bisogna trovare una soluzione, non puoi rimanere sveglia la notte prima degli esami, forse...- creca di dire, ma so bene dove vuole andare a parare.
-Non verrò a dormire da te- alzo le spalle con una strana espessione.
-Ti prego...- si lamente. -Non voglio vederti addormentata sulla pergamena per Storia della Magia- protesta, facendomi ridere. -Oppure, dentro al clderone di Pozioni-.
-Non succederà- rido.
-Non lo puoi sapere!- la sua voce è seria. -Se sarai stanca come potrai rendere bene alle prove, non avrai un secondo di pausa-.
-Credo di poter chiedere qualcosa alla McGranitt per i sogni, o anche solo una cosa che non mi permetta di svegliarmi- alzo le spalle. -A mali estremi, estremi rimedi-.
-Certo, splendida idea- fa sarcastico. -Così chiederà a Piton che si accorgerà che la pozione per Liz era, in realtà, per te- mi lancia una specie di sguardo di rimprovero. -Avanti, non succederà nulla, te lo giuro! Non ti sfiorerò nemmeno con un dito...ovviamente, fino a che non srai tu a pregarmi di farlo- sorride malizioso.
-Piantala!- si guadagna uno spintone. -Non è per quello Draco, lo sai...-.
-E per cosa, allora?- alza gli occhi al cielo.
-Vuoi, davvero, sentirmelo dire?- mi blocco, facendo fermare anche lui.
-Okay, ho capito- si imbroncia, riprendendo a camminare. -Mi dispiace, va bene? Non so più come dirtelo- inizia ad innervosirsi, camminando più velocemente. -Quello che ho fatto è stato stupido, quando me ne sono reso conto era troppo tardi-.
Lo raggiungo poco prima di arrivare a destinazione. -Non fare così- prendo la sua mano, smettendo di camminare. Il biondo si volta, stringendomi in uno strano abbraccio. Riesco a sentire il ritmo del suo cuore, mentre respira profondamente tra i miei capelli, facendo danzare qualche piccola ciocca. -Va bene- cedo. Draco si scosta da me quel tanto che basta per poter incrociare i suoi occhi coi miei, sembra cercare una conferma, ma io mi limito ad appoggiare la testa sul suo petto. -Solo domani sera- chiarisco.
-Certo- dice lui in un sorriso.

Mi guardo intorno agitata prima di bussare alla porta di Draco con colpi decisi e veloci.
-Avanti- la voce del Serpeverde suona fredda e tremendamente simile a quella del Professore di Pozioni, ma decido comunque di entrare nella camera.
Il ragazzo è seduto sul letto con la testa china sui libri, non mi rivolge nemmeno uno sguardo, sembra molto più agitato del ragazzo che camminava spavaldo per i corridoi negli ultimi giorni. -Pensavo non saresti più venuta- si limita a dire.
-Ho dovuto aspettare che gli altri si addormentassero, è stata una serata molto curiosa. Non ho mai visto nessuno di così agitato- ridacchio. -A parte te, forse...- lo sfido.
-Certo...-dice con tono neutro, non mi sta ascoltanto.
-Pensa è persino scoppiata la testa ad uno del quinto anno- mento osservando i suoi occhi che corrono tra le righe. -Non ho mai visto tanto sangue-.
-Menomale...-commenta al mio silenzio.
-Sì- lo assecondo. -Davvero, una fortuna. Gli studi devono avergli dato, letteralmente, alla testa- esordisco con una battuta raccapricciante. -Ad altri ha fatto un effetto diverso, hanno cominciato a saltare e protestare per l'esame- continuo a mentire. -Sono quasi arrivati ad organizzare una festa, volevano invitare tutta la scuola...-sorrido scuotendo la testa. -Ma, ovviamente, avrebbero dovuto pulire il sangue, quindi hanno rinunciato.
-Certo...-continua a ripassare.
Mi avvicino a lui lentamente, osservando il libro di Incantesimi che ha aperto davanti alle sue gambe, malamente incrociate.
Indossa già il pigiama, come se fosse certo di addormentarsi sui libri.
Devo trovare il modo di distrarlo.
Credo esista un solo modo per assicurarsi che non tocchi altri libri per tutta la notte.
Chiudo il libro che era impegnato a leggere.
Spero solo sia la cosa giusta.
-Che stai facendo?- scatta sorpreso, mentre lo allontano da lui.
-Basta, Draco- dico sorridendo incoraggiante. -É inutile continuare a studiare, non puoi saperla meglio di così-.
-No, io non credo- incrocia le braccia, appoggiando la schiena alla testiera del letto e sbuffando.
-Te lo assicuro, rischi solo di confonderti le idee- gli sorrido, facendo cadere il libro a terra. Mi avvicino a lui con passo lento, osservando l'espressione corrucciata da bambino che lentamente si sorprende, quando mi isso sul letto e su di lui. Appoggio le gambe ai lati dei suoi fianchi e lascio scendere la mia schiena sul suo torace, fino a che le nostre labbra non stanno per toccarsi.
-Cosa stai facendo?- domanda facendo quasi sfiorare le nostre labbra. Il suo corpo è immobile, come se lui temesse di fare la cosa sbagliata
-Secondo te?- domando io di rimando, ma non gli do il tempo di rispondere e poso le labbra sulle sue, facendole combaciare perfettamente, dopo tanto, forse troppo.
Il bacio è casto e termina velocemente, quando torno alla distanza di poco fa. -Non lo so, ma mi piace- sorride, muovendosi in modo da ribaltare le posizioni, così che mi ritrovi con la schiena contro il materasso.
Le nostre labbra si incontrano di nuovo, in un bacio più profondo e passionale. La sua lingua si incrocia con la mia, permettendomi di sentire quella punta di menta ancora e ancora. Le sue braccia mi circondano, stringendosi sulla mia schiena come fanno le mie gambe sui suoi fianchi e le mie dita sulla stoffa leggera della maglia del pigiama, che ricopre il suo torace.
La mia mente non fa altro che chiedersi cosa sto facendo, ma il mio cuore mi chiede di stringermi sempre di più a lui, facendomi assuefare al suo odore e al suo sapore.

Ecco...salve eheheheh
Che ne pensate?
Fatemi sapere! Sono curiosa :) :3

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora