Salendo le svariate rampe di scale, che mi permetterebbero di arrivare alla torre di Grifondoro, vengo bloccata da Fred e George che mi trascinano in Sala Grande per la cena.
-Cos'hai lì?- mi chiede George cercando di prendere il piccolo foglio col messaggio di Draco dalla mia mano, ma io sono più veloce e lo nascondo in fondo alla tasca della felpa fulminandolo con gli occhi.
-Fred, ci sono dei pretendenti!- urla quasi al suo gemello prima di essere colpito da un pugno piuttosto debole sul braccio.
-La smettete di urlare?- sbotto senza riuscire ad essere davvero seria.
-Non mi hai fatto nulla- mi dice con un sorriso ebete dipinto sul viso.
-Di chi è quel biglietto?- è Fred a parlare ora.
-Non sono affari vostri!- sussuro ai due mentre Hermione, Ron ed Harry ci raggiungono al tavolo.
-Come vuoi, ma non finisce qui- dicono in coro prima che i tre si siedano davanti a noi.
-Di cosa stavate parlando?- chiede curioso Ron.
-Hey Ron!- lo chiamano i due seduti, uno alla mia destra e l'altro alla mia sinistra.
-Che c'è?- domanda indispettito al tono dei fratelli.
-Fatti i fatti tuoi!- fanno in coro.
Ron arrossisce e sbuffa buttandosi sulle numerose pietanze che lo circondano. Io lo imito mentre il gruppo comincia a parlare della Umbridge e delle sue intromissioni nelle lezioni del giorno, con molti dettagli. Per quanto l'argomento mi interessi, il mio sguardo non può fare a meno di muoversi lungo tutta la stanza. I primi occhi che incontrano i miei sono quelli di Nicholas, il ragazzo di Grifondoro che pochi giorni fa ha provato, in modo piuttosto invadente, a conoscermi. Sul suo volto si allarga un sorriso e la sua mano si alza lentamente prima di salutarmi, sento le sopracciglia abbasarmisi sugli occhi in un espressione confusa e imbarazzata, ma il mio sorriso si fa largo sul volto ricambiando il saluto per gentilezza.
Sposto lo sguardo sul tavolo di Corvonero, dove trovo Luna, una ragazza bionda un poco strana ma simpatica presentatami da Hermione ieri in biblioteca. Legge un giornale molto colorato con occhi sognanti.
I miei occhi si spostano ancora arrivando al tavolo di Serpeverde, lo percorrono interamente, da un piccolo gruppo del primo o secondo anno che mi osserva insistentemente, al gruppo di ragazzi più grandi che parlano e scherzano tra loro. L'oggetto dalla mia ricerca non è nascosto in nessun punto della lunga tavolata, i miei occhi tornano alla svelta sul piatto dove trovano l'ultimo pezzo di una crostata ai mirtilli molto dolce.
Pulisco il piatto e saluto tutti, con la scusa della stanchezza. Dopo aver ricevuto i soliti baci sulle guance dei gemelli sono libera di salire, lo faccio di corsa, alzando il più possibile le ginocchia e sento subito i muscoli indolenziti lamentarsi, ma li ignoro giungendo in Sala Comune con un espressione indecifrabile sul viso. L'ambiente è deserto e silenzioso come non lo si trova spesso, un sospito si fa largo nella mia bocca riportandomi, con la mente,alla stanza che mi era stata assegnata all'istituto, silenziosa e tranquilla.
Per prima cosa raggingo la mia camera e frugo nella tasca della felpa scura, ne estraggo il piccolo foglio stroppicciato e lo leggo:01:30
resta quiE questo cosa dovrebbe significare?
Sopiro e cestino il piccolo foglietto lasciandomi cadere sul letto morbido. Sospiro un altra volta,e poi ancora e ancora.
Mi alzo di scatto afferrando il pigiama e vado in bagno, faccio scorrere l'acqua calda nella piccola vasca e mi spoglio dopo aver chiuso con un'incantesimo la porta di legno.
L'acqua in cui mi immergo trasmette al mio corpo una sensazione piacevole di benessere, sciogliendo i muscoli e la mente che comincia a vagare nei pensieri senza un ordine preciso.
Non so da quanto mi sto crogiolando nel tepore della vasca quando decido di uscire. La prima cosa che noto è il mio corpo che si riflette nel grosso specchio davanti a me. Riesco ad accetttarlo, sta migliorando in fretta, il cibo assunto regolarmente e l'allenamento che cerco di rendere costante hanno dato i loro frutti. Le ossa non sporgano tirando la pelle come facevano prima, ma sono ugualmente ben visibili.
Sorrido e mi rivesto prima di tornare in camera dove il letto morbido mi aspetta, mi addormento con in mente il messaggio di Draco e gli incubi in agguato dietro l'angolo.
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Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
FanfictionCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...