Gelosi?

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Riapro gli occhi incontrando le palpebre chiuse di Draco, che vibrano impercettibilmente, probabilmene ancora guidate da un sogno, o un'incubo. Sulle sue labbra si delinea un sorriso ebete, prima che le socchiuda espirando. Non credo sia un'incubo.
Lentamente mi sollevo su un gomito e mi guardo intorno, dalle finestre la luce penetra a malapena, perchè questo posto è sempre così buio?
I miei occhi tornano su Draco e, senza nemmeno doverci pensare, mi viene naturale posare le labbra sulle sue. mi accorgo che si è svegliato quando anche le sue labbra cominciano a muoversi, e il suo corpo si solleva leggermente prima di sovrastarmi.
Quando il bacio termina entrambi abbiamo il fiato corto, ma rimaniamo immobili per guardarci negli occhi. -Penso di non essere mai stato così felice di svegliarmi- ghigna prima di alzarsi e accendere con la bacchetta tutte le luci della stanza, che mi costringono a far sprofondare i viso nel cuscino con uno strano lamento, forse il buio non è poi tanto male. -Dai, alzati- evito di posare lo sguardo si di lui, consapevole che si deve essere di nuovo tolto i pantaloni...-Però è meglio che non guardi, se ieri sera sei diventata bordeaux, ora probabilmente sverresti-...o forse qualcosa in più.
-Draco...- mi lamento imbarazzata, affondando maggiormente il volto nella federa bianca del cuscino, mentre lui comincia a ridere divertito.
La sua risata è bella, limpida e spensierata. Sorrido ai miei pensieri, felice di essere col volto nascosto.
-Però alzati, o arriveremo troppo tardi a colazione. Probabilmente molti ragazzi sono già scesi, quindi puoi usare il nostro bagno, io resto di guardia fuori dalla porta- sento le sue braccia stringersi intorno alla mia vita e sollevarmi dal materasso. -Dai, sono mezzo vestito ora, puoi guadare!-.
La luce giallognola abbaglia i miei occhi costringendomi a stringerli. -Manipolatore!- protesto quando i miei piedi toccano di nuovo terra.

La mia mano è stretta a quella di Draco mentre entriamo in Sala Grande, i nostri occhi corrono subito ai rispettivi tavoli e noi ci stringiamo in un'abbraccio frettoloso.
-Ci vediamo in giro, Manipolatore- lo saluto con un bacio sulla guancia prima di separarmi da lui.
-A più tardi- dice lui ghignando.
Inizio a muovermi con passi leggeri e tranquilli in direzione dei miei amici Grifondoro, ma quando mancano pochi passi per raggiungere i gemelli che mi salutano con le mani alzate, mi accorgo che il loro volto si rabbuia e sento una voce chiamarmi. -Mary, aspetta! Ho scordato una cosa-.
-Cosa?- mi volto per trovare un Draco, vittoriosamente ghignante, che mi raggiunge e alza il mio mento con due dita, prima di darmi un bacio a fior di labbra. -Ecco- sussura subito, prima di aggrottare le sopracciglia rivolto a qualcuno alle mie spalle. -Cosa c'è, Weasley? Gelosi?-.
-Piantala- spintono leggermente Draco, prima che la cosa possa degenerare. -Ci vediamo-.
-Okay, ciao- scolla le spalle prima di voltarsi. Quando anche io lo faccio per sedermi tra i gemelli, hanno una strana espressione.
-Ma che problemi ha quello?- dicono in coro.
-Che problemi pensi abbia? Vi odia più di prima, visto...l'articolo- Harry abbassa lo sguardo evitando il mio.

-Come ti senti?- dice Fred, che mi guarda steso sul divano.
-Stanca- alzo le spalle senza distogliere gli occhi dal libro di Storia della Magia.
-E allora perchè non la pianti di fare i compiti, e non andiamo a dormire?- si lamenta George stravaccato su una poltrona.
-Perchè devo finire questo capitolo, non mi manca molto. Potete anche andare se volete...-.
-Non ci pensare nemmeno!- sbotta Fred. -Se la scorsa notte ti sei fermata da quel viscido coso, questa notte puoi anche dormire con noi-.
Improvvisamente mi sento arrossire e alzo lo sguardo dal libro. -Lui è il mio ragazzo...-.
-Irrilevante- sentenzia George, sconvolgendo ancora di più la sua posizione.
-Abbiamo solo dormito...- alzo gli occhi al cielo, prima di riabbassarli sul libro.
-Non chiediamo nulla di più, e poi valuta l'alternativa, da sola con la Brown, la Patil ed Hermione, che magari russano pure...- dice Fred.
-...svegliata di continuo dagli incubi, o dal loro russare- colcude ridendo George.
-Va bene, va bene ci vengo, ma ora state zitti!- li rimprovero tentando di terminare il paragrafo fatto durante l'ultima lezione di Storia della Magia.
Pochi minuti e richiudo il grande libro con un esulto dei gemelli. -Potevate comunque andare su senza di me, vi avrei raggiunti poi-.
-Fidarsi è bene...-comincia George.
-...ma non fidarsi è meglio- termina Fred.
Non posso fare a meno di ridacchiare scuotendo la testa, raccolgo velocemente le mie cose e mi alzo, felice di aver terminato tutto ciò che si era accumolato. -Andiamo?-.
-Certo!- urlano i ragazzi nelle mie orecchie, non mi ero accorta si fossero avvicinati tanto. Vengo improvvisamente sollevata da terra e trascinata verso il dormitorio maschile, senza poter toccare il pavimento nemmeno con la punta dei piedi.
-Lasciatemi! Ma cosa state facendo? Posso camminare da sola!- dico frustrata, ma anche divertita, cercando di divincolarmi.
Fred emette un sibilo per zittirmi. -Smettila! Sei impazzita? Non vorrai mica svegliare tutto il castello!?- sussurra ridacchiando.
Smetto di scalciare e sbuffo. -Certo, sono io quella impazzita-.

-George? George, sei qui?- i miei piedi scalzi si muovono titubanti sul pavimento scuro di Grammauld Place. I passi sicuri di Fred seguono i miei incalzanti.
-George?- la mia voce rimbomba fino che i miei occhi non incrociano la figura alta del ragazzo dai capelli rossi. -George...- senza nemmeno accorgermene guadagno le sue spalle e lo abbraccio da dietro.
Un secondo e mi separo dal suo corpo scosso da leggeri tremiti.
Cosa succede?
Cosa c'è che non va?
Si volta con estrema lentezza verso di me, mostrandomi il suo volto inespressivo e rigato da lacrime silenziose.
-No, no, no- prendo il suo viso tra le mani. -Non piangere George-.
La mia vista si annebbia e qualcosa di caldo e umido scende lungo il mio di volto.
Mi alzo incerta sulla punta dei piedi e faccio concidere le nostre labbra, sentendo poi quelle di Fred baciarmi sul collo, senza esitare.
Intreccio le dita di una mano coi capelli di George, mentre con l'altra cerco e trovo quelli di Fred, avviccinandolo.
C'è qualcosa di sbagliato in questo.
Il respiro è regolare, e mi sembra di...

Urlo mentre vengo sbalzata dal letto ad un colpo d'anca ben assestato da parte di Fred. Colpisco con forza il pavimento, e involontariamente impreco ad alta voce.
Sussulto quando le risate di George mi raggiungono dal letto vicino. -Sei caduta!-.
-Non sono caduta! Fred mi ha buttato giù!- mi fingo imbronciata, rialzandomi. -Guarda, non si è nemmeno svegliato!-.
-Lo devi aver infastidito, stavi ridendo- ghigna diretto a me, prima di scostare le coperte e invitarmi a raggiungerlo. Accetto in silenzio l'invito e lo abbraccio sotto le coperte, imbarazzata al ricordo del sogno appena fatto.
Sul serio stavo ridendo?

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora