Batto forte palmi e ginocchia sul pavimento di pietra dopo la seconda volta che il professore ha cercato di entrarmi in testa, sento i polmoni bruciare, il fiato corto, la pelle sudata e svariate ciocche di capelli che lentamente mi cadono davanti agli occhi.
Ciò che gli ho mostrato fino ad ora sono un'infinità tramonti, visti da diverse angolazioni e diverse finestre, e una buona quantità di alberi scalati, tutti molto simili.
Non credo resisterò ancora, ogni secondo che passa sento il mio corpo e la mente affaticarsi. La schiena brucia, da quando ho cominciato a sudare, anche più della testa, all'interno della quale il martellio non si ferma mai. Mi sento male, provo impulso a vomitare o urlare, ma non lo faccio, non ho la minima intenzione di dargli questa soddisfazione.
Tutte le sensazioni che provo mi danno l'impressione di essere in condizioni peggiori di quelle che ho toccato a villa Malfoy, presto cederò.
So che succederà.
Probabilmente la prossima volta.
Piton mi ha detto di smetterla di selezionare i ricordi ed escluderlo completamente, ma è difficile e io non riesco a farlo, non voglio che veda altro, temo possa vedere altro. Così si arrabbia e il tutto diventa sempre più sgradevole e fastidioso.
I suoi movimenti sono più veloci di quanto pensassi, ogni formula per disarmarlo o allontanarlo si delinea troppo tardi nella mia testa.
Deglutisco sentendo la gola secca, stringo con forza la bacchetta e mi rialzo fronteggiando la figura del Professore di Pozioni che già guarda Harry pronto ad attaccare.
Harry crolla sul pavimento dopo poco dall'inizio dell'incatesimo urlando.
-No!-.
Piton sembra ancora più arrabiato. Si volta verso di me e ghigna vedendomi ancora ansimante, poi si fa improvvisamente serio e la sua voce appare più calma di quello che pensavo potesse essere. -Concentrati, non pilotarmi, allontanami-.
Annuisco appena.
Prima di cominciare con la pratica Piton ha voluto spiegarci la ragione per cui si tengono queste lezioni, ma i conti non mi tornano. Il professore ha parlato di un legame che si è formato tra Harry e Voldemort quando lui è scampato all' Avada Kedavra, perchè su di me c'è lo stesso risultato? Il professore ha liquidato le mie domande con un "Questo è ciò che ci domandandiamo anche noi".
-Al mio tre. Uno...- dice la sua voce fredda.
Prendo posizione.
-Due...-.
Mi concentro.
-Tre...-.
"Libera la testa, non pensare" mi dico.
-Legilimens!-.
L'ufficio scuro di Piton scompare e io vedo di nuovo il tramonto che scende lentamente.
Devo respingerlo, smettere di pensare.
L' immagine vortica su se stessa e sento che mi sta sfuggendo di mano.
...Piton è davanti a me nel suo ufficio. -Concentrati, non pilotarmi, allontanami-...
Questo non lo ho scelto, non lo doveva vedere!
...I denti bianchi e dritti di Malfoy delineano un sorriso rivolto a me...
No!
...Le bende insanguinate cadono a terra e rivoli rosso rubini le seguono creando piccole macchie sul pavimento del bagno di Grimmauld Place...
...Voldemort mi guarda attraverso uno specchio imitando ogni mio gesto...
...Il pavimento scuro di Villa Malfoy scivola sotto le mie dita che cercano disperatamente un appiglio mentre sono presa dal terrore...
...La mia mano si posa accidentalmente su quella di Malfoy e i nostri occhi si incrociano prima che i visi si avvicinino...
...Mi immergo lentamente nella vasca di acqua ghiacciata, trattengo i lamenti mentre diventa di un colore rossastro...
-No!- sono io a gridare mentre l'ufficio di Piton si delinea intorno a me. -Non può vedere questo!- ringhio.
Le gambe tremano e poi cedono facendo battere le ginocchia per terra, il tremito si diffonde in tutto il corpo e mi fa venire voglia di urlare.
-Alzati- ordina la voce di Piton quasi soddisfatta.
Eseguo l'ordine con un movimento meccanico e lo guardo con odio, la sua espressione e a metà tra il soddisfatto e l'arrabiato. Ma c'è anche altro, non so esattamente cosa.
-Non è sufficente!- dice con tono forse troppo alto prima di rivolgere la sua attenzione a Harry.Il fiatone non accena a fermarsi così faccio qualche respiro profondo senza grandi successi.
-Lo conosco! Lo conosco!- è il grido di Harry di nuovo a terra.
Piton è confuso. -Cosa è successo sta volta, Potter?-.
-Ho Visto una cosa...mi sono ricordato-.
-Di cosa?- Piton è brusco e irritato.
-Cosa c'è nel Dipartimento dei Misteri?- Harry sembra su di giri, mentre Piton si blocca.
-Cosa hai detto?-.
-Ho detto, cosa c'è nel Dipartimento dei Misteri, Signore?-.
Sento la confusione deformarmi il volto.
-E perchè vorresti sapere una cosa come questa?-.
-Perchè il corridoio che ho appena visto, e che sogno da mesi, lo ho appena riconosciuto e credo che Voldemort voglia qual...-.
Ma di che sta parlando? Del serpente?
-Ti ho detto di non pronunciare il nome dell'Oscuro Signore!- esplode Piton, poi riprende a parlare cercando di essere più tranquillo. -Ci sono molte cose nel Dipartimento dei Misteri, Potter. Poche delle quali saresti in grado di capire e nessuna che ti riguardi. È chiaro?-.
-Sì- mente Harry, ha sicuramente qualcosa in testa o non sarebbe così agitato.
-Tornate mercoldì alla stessa ora. Continueremo a lavorare. Liberate la vostra mente ogni notte prima di dormire, svuotatela e calmatela-.
-Va bene- risponde Harry mentre io mi limito ad annuire.
-Mi accorgerò se non vi sarete esercitati- suona molto come una minaccia con la sua voce.
Il professore ci da le spalle e i miei occhi si incrociano a quelli verdi di Harry che già raccoglie le sue cose pronto ad uscire e insieme ci avviamo verso la porta.
-Lloyd- la voce di Piton mi richiama quando le mie dita stanno per chiudersi attorno alla maniglia.
-Si?- chiedo cercando di essere educata.
-Vorrei parlarti un momento- si gira puntando i suoi piccoli occhi neri nei miei. -Potter, tu puoi andare-.
-Ti aspetto fuo...- cerca di dirmi Harry mentre apre la porta.
-Credo che Lloyd non abbia alcun problema ad orientarsi per il castello, Potter- la voce di Piton è tagliente e rabbiosa.
-Va pure- dico ad Harry. Annuisce e scompare oltre la porta che si richiude, intrappolandomi di nuovo col Professor Piton.
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Mary Lloyd, la chiave e il volto del male
FanfictionCosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza? Forze oscure sono tornate a incombere su...