Pomeriggio di lezioni

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La professoressa Cooman è una donna molto strana, gli occhiali ingigantiscono parecchio i suoi occhi e il suo corpo così magro è coperto da tessuti dai colori più assurdi, che fanno a pugni tra loro.
La sua voce è leggera ma ha degli sbalzi acuti terrificanti.
-Andate, per favore, all'introduzione e leggete quello che dice Imago sull'interpretazione dei sogni. Quindi, dividetevi in coppie. Utilizzare La Predizione dei Sogni per interpretare ognuno i più recenti sogni dell'altro. Cominciate-.
La mia partner è una ragazza bionda dall'aria annoiata, non le voglio raccontare i miei sogni. Non ho nulla contro di lei, ma l'idea non mi entusiasma affatto.
Finiamo di leggere abbastanza in fretta entrambe e nel silenzio completo la sua voce suona molto irritante -Racconta tu, io non sogno mai, o comunque non ricordo cosa sogno-.
Bugiarda, ora ho qualcosa contro di lei.
Sento una smorfia formarsi sul mio viso mentre la professoressa si avvicina interessata.
-Ehm...- ti prego suona campanella -Dunque...sogno spesso una donna che urla il mio nome...-
-Non c'è nulla su donne che urlano- dice la voce annoiata della mia compagna.
-No, no, continua- mi incoraggia la Cooman -Com'è questa donna?-.
-Ehm...non lo so non vedo nessuno, la sento solo che mi chiama divertita-.
-È felice?-.
-No, no, assolutamente è divertita e cupa, la voce è stridula-.
-E cosa senti?- è vicinissima.
-Terrore?- rispondo in un sussurro, quasi spero non mi senta.
La campanella suona rompendo il silenzio, mi alzo e corro fuori velocemente, Ron ed Harry mi raggiungono lungo le scale pochi minuti dopo.
Stanno per inondarmi di domande.
-No! Non una parola!- li stronco. -Piuttosto come mai Hermione non c'era? Non fa Divinazione?-.
-No, non capisce la materia!-.
-Odia la materia- dice Ron -Non può prendere bei voti perchè non c'è nulla da studiare-.
-Capisco...- faccio io -Cosa abbiamo ora?-.
-Difesa Contro le Arti Oscure con la Umbridge-.
Sbufffo annoita, non mi va, ne ho già avute abbastanza per oggi.
Raggiungiamo l'aula parlando del più e del meno, ma entriamo in silenzio. Prendo posto vicino ad Hermione che riordiana la borsa con cura.
-Buon pomeriggio!- dice la professoressa -Mettete via le bacchette ragazzi, non vi serviranno. Prendete le penne, piuttosto-.
Tutta la classe rimane confusa da quella affermazione, ma senza la minima contestazione fa ciò che ha detto, li imito.
Qualche minuto dopo ci viene assegnato un capitolo da leggere, ma la mia concetrazione scivola su Hermione che da vita ad una conversazione con una professoressa Umbridge molto seccata. Le risposte della professoressa rivelano il livello dell'utilizzo della magia durante le sue ore, zero.
-Beh, è come ha detto Harry, no?- scatta un ragazzo, un certo Dean. -Se saremo attaccati, non sarà senza rischi-.
-Ti aspetti di essere attaccato durante le mie lezioni?- ripete come aveva già fatto con Hermione la Umbridge.
-No, ma...-.
La professoressa lo interrompe -Non ho intenzione di criticare il modo in cui sono andate le cose in questa scuola...- dice, ma io inizio a perdere il filo del discorso, sto osservando Harry che con la mano alzata cerca di farsi notare. È visibilmente irritato.
-La tua mano non è alzata, Sig. Thomas!"- strilla la professoressa Umbridge riportandomi alla realtà.-Ora, è opinione del Ministero che una conoscenza teorica sarà più che sufficiente per permettervi di superare il vostro esame, che, dopo tutto, è lo scopo di tutta la scuola. E il tuo nome è?- aggiunge, fissando Calì, anche la sua mano è alzata.
-Calì Patil, e non c'è una parte pratica nel nostro G.U.F.O. di Difesa Contro le Arti Oscure?-
-Se avrai studiato a lungo la teoria con sufficiente dedizione, non c'è ragione per cui tu non dovresti essere in grado di eseguire gli incantesimi richiesti all'esame sotto attento controllo-.
-Non ha alcun sens...-cerco di dire, ma lei scoppia -La mano, signorina Lloyd!- poi si calma -Ripeto, se avrete studiato a lungo...-.
-E quanto serve la teoria nel mondo reale?- sbotta Harry a voce alta, la mano ancora alzata.
-Questa è la scuola, Sig. Potter, non il mondo reale-.
-Quindi, non pensa che noi veniamo preparati per quello che ci attende fuori di qui?-
-Non c'è niente che la attende fuori di qui, Sig. Potter-.
-Bell'insegnatento!- faccio io, ma la professoressa non mi ascolta nemmeno.
-Ah, sì?-Harry sta esplodendo. Mi ricorda una pentola pressione.
-Chi immagini che attaccherebbe dei bambini come voi?-.
Ancora con questa storia dei bambini? Non siamo bambini! Non sono mai stata trattata da bambina!
-Hmm, mi lasci pensare...- dice Harry fingendo.
Vuole dire davvero quello che penso?
-Forse... Lord Voldemort?-.
Lo ha detto.
Vedo Calì saltare sulla sedia e riesco a sentire i brividi percorrere Hermione che mi sfiora col braccio. Si sente l'agitazione nell'aria. La Umbridge fissa Harry con aria soddisfatta.
-Dieci punti in meno a Grifondoro- la sua voce è più calma e felice -Ora, permettimi di far luce su alcune cose.- si alza con tranquillità -Tu hai raccontato che un certo mago Oscuro è risorto dalla morte...-.
-Lui non era morto- è esasperato -Ma sì, lui è ritornato!-.
-Signor Potter, tu hai già fatto perdere alla tua casa dieci punti, non tirare fuori questioni peggiori- dice lei di nuovo irritata -Come stavo dicendo, tu saresti a conoscenza del fatto che un certo mago Oscuro è ancora una volta in libertà. Questa è una bugia!- la sua voce si incrina sull'ultima parola.
-Non è una bugia!- grida Harry. -Io l'ho visto, lo ho combattuto!-.
-Punizione, Signor Potter!- dice con tono di trionfo. -Domani sera. Alle cinque. Nel mio ufficio. Ripeto, questa è una bugia. Il Ministero della Magia garantisce che voi non siete in pericolo da qualsiasi mago Oscuro. Se siete ancora preoccupati, venite senz'altro da me fuori dalle ore di lezione. Se qualcuno vi allarma con bugie su risorti maghi Oscuri, vorrei venire a saperlo. Sono qui per aiutarvi. Sono vostra amica. E ora, voi gentilmente continuerete la vostra lettura. Pagina cinque, 'Lineamenti per i Principanti'-.
-Lo ho visto anche io!- dico in difesa di Harry.
-Non le è bastata la punizione del professor Piton, Signorina Lloyd?- chiede seccata.
Abbasso la testa sulle pagine punta sul vivo e non aggiungo altro.
-Bene- dice dolcemente.
La professoressa Umbridge si siede dietro la scrivania. Harry, invece, si alza.
-Harry, no!- sento la supplica di Hermione al mio fianco.
-Così, secondo lei, Cedric Diggory è morto improvvisamente, di sua spontanea volontà, non è vero?- chiede Harry, trema per la frustrazione mentre parla del ragazzo di cui mi ha raccontato poche ore prima.
-La morte di Cedric Diggory è stata un tragico incidente- dice lei.
-E stato un assassinio. Voldemort l'ha ucciso e lei lo sa!- la accusa.
-Vieni qui, Sig. Potter, caro- è stranamente posata.
Harry attraversa la stanza sino alla scrivania dove gli viene consegnata una piccola pergamena.
-Porta questa alla Professoressa McGrannit, caro- dice dolcemente.
La prende e sbattendo la porta dietro a se scompare.

Mary Lloyd, la chiave e il volto del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora