Ma l'altra era impaziente di passare all'azione e già si era sfilata le scarpe. Anche se con difficoltà, volteggiando sulle punte iniziò a ballare senza musica, sfiorandosi le cosce per sollevare la gonna verso l'alto ed esporre il più possibile il proprio corpo ai due amici che avevano preso posizione per terra. Si aggiunse anche l'altra, che all'improvviso si chinò verso il basso, mentre a Genio sembrò di vivere una zoommata paradisiaca sparatagli dritta in faccia all'improvviso.
Da sotto la griglia si alzò un urlo di ovazione, che si ripeteva ogni volta che una delle due si lasciava cadere su se stessa verso il basso come colta da uno svenimento. Le ragazze si rialzavano veloci, chiudendo le cosce a battuta e continuando il balletto andando avanti e indietro di pochi passi.
Martin aveva infilato una mano dentro ai boxer ed era eccitatissimo mentre Genio continuava a sbavare e delirare, imprecando perché scendessero tutte e due di sotto. Le ragazze iniziarono a strofinarsi fra di loro. Avevano completamente alzato le gonne e si baciavano e si toccavano con delicatezza cercando di farlo nella massima visibilità dal basso.
Finché ad un certo punto Genio saltò sopra alla grata e le tirò sotto, mentre loro ridevano, gridavano e si trattenevano allacciate con tutte e quattro le mani alla balaustra del parapetto, fingendo di voler finire il balletto neanche fosse stato il Lago dei cigni.
― Siete due ragazze un poco birichine, vi decidete a raggiungerci o volete farci esplodere il cervello nelle mutande?
Anche Martin rideva battendo le mani incredulo. Poi si sporse in avanti per aiutare la Dispari ad infilarsi nel sottoscala, sotto la grata su cui aveva ballato poco prima, mentre Genio da dietro si godeva il panorama dando qualche aiutino ogni tanto.Ma la Pari con un balzo felino superò la sorella, riuscendo a sedersi a cavalcioni addosso a Martin. Lo strinse serrando le cosce sui suoi fianchi e gli sollevava la felpa graffiandogli il petto. Martin non si oppose al cambio di ragazza, scosse le spalle in segno di scusa all'altra ed alzò le braccia verso l'alto sul terreno. Socchiuse gli occhi, abbandonandosi a ciò che sarebbe accaduto di lì a poco ed attendendo che lei continuasse con quel suo modo di graffiarlo risalendo sulla muscolatura tesa delle braccia fino a raggiungergli i polsi. Adorava essere graffiato ed accarezzato sulle braccia fino ai polsi, con un piccolo indugio all'interno, sull'incavo del gomito, dove la pelle diventa sottilissima e le vene sono talmente scoperte da sentirsi al tatto e colorare la carne di verde.
Martin si era lasciato completamente schiacciare da lei, non riusciva quasi a vedere, accecato e confuso dall'eccitazione ed in attesa delle sue carezze taglienti. Aveva bisogno di non pensare a nulla, ma la ragazza non si spinse sulle braccia, gli baciò il collo scostando la collana e il ciondolo. Poi gli sbottonò i pantaloni e fece tutto da sola, perché Martin continuava a non abbassare le braccia su di lei. Prese il pene di Martin fra le mani e se lo infilò dentro lentamente. Martin cominciò a contorcersi mentre lei si muoveva piano ma con disinvoltura, variando il ritmo a seconda dei suoni che Martin emetteva. Fino a quando alla fine Martin si riprese e tornò presente, la afferrò per i fianchi ed iniziò a muoversi insieme a lei, sollevandola e poi lasciandola ricadere con gentilezza.
Anche Genio stava armeggiando con la sua ragazza, ma in maniera più goffa e rumorosa. Martin ebbe la sensazione che la ragazza di Genio lo stesse guardando. Ma ne fu certo quando si sentì accarezzare anche da lei, che ancora era con Genio. Non essendosi rassegnata a non avere Martin, semplicemente aveva allungato una mano su di lui e lo toccava quasi alla cieca sull'addome che si tirava e rilassava a ritmi costanti. La sua mano lo accarezzava con delicatezza e premeva un po' quando l'incavo si accentuava, poi scendeva verso il basso e Martin sentiva distintamente i suoi graffi sulla pelle sotto il peso dell'altra ogni volta che lei saliva lievemente per ricadergli addosso, sulla mano dell'amica. Martin sentiva il fuoco corrergli dentro e con gli occhi fissi sulla ragazza sopra di sé, l'immagine che aveva avanti agli occhi gli provocava un'eccitazione immensa, fuori controllo, ed aveva la certezza che alla fine del gioco fossero state le Pari e Dispari a vincere su tutti i fronti. Martin si sentiva un oggetto messo in palio e vinto per scommessa, Genio aveva solo creato l'occasione perché le due se lo giocassero ai dadi della sorte.
Aprì gli occhi, i capelli biondi della ragazza che aveva addosso seguivano scomposti i suoi movimenti e non avevano niente della medusa delicata, mossa dal vento debole di campagna che aveva conosciuto qualche giorno prima.
Improvvisamente il viso di Ludovica gli si materializzò nei pensieri, con i suoi silenzi delicati ed i suoi morbidi permessi a fargli fare ogni cosa, tanto che Martin perse il ritmo, causando uno scontro spiacevole fra i loro corpi in movimento.
― Ludo.
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Tre maggiore di due
RomanceRomanzo New Adult LGBT Intreccio di storie di tre ragazzi che nei primi anni universitari scoprono sulla propria pelle cosa voglia dire crescere, misurare i propri desideri, conoscere i propri limiti, superarli e pagarne il prezzo. Il racconto parte...