― ...ma anche due di caffè, ma ti rendi conto di dove siamo?
― In un autogrill, Genio.
Ma Genio non ascoltava, solo guardava la fauna godereccia che li stava discretamente circondando, attratti tutti dall'auto e dai due ragazzi che ne erano appena scesi.
― Genio, ascoltami per favore...
― Che c'è... che c'è... cosa cazzo c'è di così urgente, Martin!!
Martin lo strattonò forte per farsi guardare dritto in faccia.
― Ma è davvero così importante per te?
― Cosa?
― Tutto questo, questo casino...
― E certo che è importante, cosa cazzo ci facciamo se no con un auto come la tua...
I gruppetti che si stavano loro avvicinando erano stati intimoriti dalla chiacchiera serrata che era partita, e si erano fermati a qualche metro, un po' indecisi se avanzare ed attaccare bottone.
Martin notò quanto l'amico fremesse per la fretta di gettarsi nel mazzo e pescare a caso.
― Perché scusa Martin, a te fa schifo?
Martin voleva tagliare corto senza ammettere come al solito che nella maggior parte delle volte Genio avesse ragione, che alla fine della fiera era anche lui a divertirsi, la differenza stava solo nel fatto che a giochi fatti Genio rimaneva soddisfatto delle performance, mentre Martin doveva fare i conti con un sottile languore fatto di vuoto, e silenzi, e totale mancanza di attenzione.
― E che cazzo, Genio, vada come vada. Salutiamo Firenze come si deve.
Genio gli saltò contro abbracciandolo commosso, dandogli rumorose pacche sulla schiena, ed il loro abbraccio sbloccò lo stallo in cui erano caduti tutti i presenti, che ricominciarono a muoversi verso di loro.
Ma non fecero un grande sforzo a raggiungerli, perché anche i due amici iniziarono a procedere nello loro direzione, e mentre si avviavano all'ingresso dell'autogrill, che sembrava un immenso uovo allungato al punto da toccare l'altro lato dell'autostrada passando sopra a tutte le corsie come fosse stato un ponte, Martin decise di aggiungersi così al volo ad una sessione estemporanea di ballo che alcune ragazze poco distanti stavano facendo fra di loro mentre si ravvivavano l'un l'altra un rossetto dal colore intenso. Martin si trovò là nel mezzo all'improvviso e riuscì a farsi passare lo stick. Con un'occhiata vorticosa scelse la ragazza da cui andare con la mano armata e lei indietreggiò spaventata di esserne scarabocchiata in volto. Rideva e si proteggeva con le mani aperte, sempre più indietreggiando, ma Martin ormai le era addosso e le aveva afferrato il viso con una mano e con l'altra le disegnò un bel cuore rosso fuoco sulla guancia. La ragazza scoppiò a ridere, mentre Martin continuava col rossetto a ripassarci sopra per colorarlo tutto. L'aveva ormai schiacciata contro le amiche che sembravano essersi accumulate come in un gregge che riempiva totalmente lo spazio a disposizione fra l'edificio è un piccolo chiosco poco distante. I pochi attimi in cui Martin fu totalmente risucchiato dall'onda d'urto del ballo del rossetto, colsero di sorpresa Genio, che ancora era rimasto al punto in cui stava cercando di convincere Martin a fermarsi per un po' nella piazzuola. Ma ci impiegò davvero poco per capire che il pericolo di non volersi fermare era ormai passato, e che Martin doveva solo essere raggiunto nella mischia. Genio si affiancò loro e col bacino urlò una ragazza poco distante invitandola a muoversi. Il gruppetto accolse Genio senza sforzo, e la ragazza ridendo ed avvicinandosi, lo spinse via dandogli un colpo di culo. Genio altro non attendeva per riassestarle un nuovo colpo ad effetto. La musica era molto alta, e Martin non aveva più il rossetto fra le mani, ma stringeva la ragazza con il cuore in faccia e cercava di cancellarglielo strofinando le sue labbra su di lei, per sporcarla tutta e sbavarla completamente di rosso su tutto il viso. Un'altra ragazza afferrò Martin per un braccio tirandolo al centro del turbine di corpi che ballavano coperti da jeans strappati, perline e magliettine corte. Genio si era praticamente fatto adottare da due tette strizzate in un corsetto rosa pallido, ed aveva poggiato le mani sui fianchi della ragazza. A volte stringeva la stretta sulla vita molto sottile e notava come la scollatura si dilatasse sotto ai suoi occhi.
Gli venne duro quasi subito, ed ovviamente pensò bene di farlo notare alla ragazza che stava ormai praticamente sollevando e ripoggiando a terra al ritmo della musica, e della futura scopata. Gli premette con insistenza il bacino contro i jeans e la ragazza allungò immediatamente la mano fra le sue gambe, mentre ancora ballavano e si guardavano ridendo negli occhi.
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Tre maggiore di due
عاطفيةRomanzo New Adult LGBT Intreccio di storie di tre ragazzi che nei primi anni universitari scoprono sulla propria pelle cosa voglia dire crescere, misurare i propri desideri, conoscere i propri limiti, superarli e pagarne il prezzo. Il racconto parte...