Capitolo 19 - II

773 102 15
                                    

― Come andata, come è andata... e come vuoi che sia andata?
Martin lo guardava.
― Dai, sto aspettando... ti decidi o no?
― Martin... cazzo, tu avevi l'auto... io... mi sono fatto bastare un pullman... insomma, non tutto... solo il fondo...
Martin sembrava sempre più incuriosito.
― Eravamo saliti in tre e ci eravamo spalmati sui sedili di dietro... mi stavano ribaltando che era una bellezza... te la ricordi quella piccolina... bé, lei... che maiala da competizione... Una cosa da morirci sotto... ma insomma anche l'amica... mi avevano totalmente annullato, e la piccolina, la sollevavi da terra anche solo a guardarla... e... insomma... stavamo lì... lei mi è salita sopra... ha cominciato a ripassarmi come un'ossessa... ed io, insomma... cazzo, Martin... si era messa seduta a gambe aperte sopra di me... e si stava avvicinando... ed io... stavo quasi... quasi per leccargliela, e l'avevo afferrata per il culo e me la stavo avvicinando piano piano, sai, non volevo spaventarla...
― Che finezza, il solito gentiluomo...
― Dai cazzo, dico sul serio... e insomma... ero praticamente riuscito a raggiungerla con la lingua... cazzo, Martin, e non vuoi che proprio in quel momento... dall'altra parte del corridoio cominciano a correre nella nostra direzione un muro di ossessi rincoglioniti a caccia per primo posto vicino al finestrino?! Erano come un muro che gridava correndo verso di noi, ed io me lo sono visto avanzare dritto in faccia, avevo i pantaloni scalati, avevo perso una scarpa, e poi non ci vedevo quasi niente, avevo questa immensa figa sulla faccia...
Martin rideva coprendosi il viso con le mani.
― ...e niente... sono stato assalito da tutti... mi strattonavano, non capivo più un cazzo e poi il pullman ha iniziato ad imboccare la rampa d'uscita... a stento sono riuscito a rivestirmi e mi sono messo a sedere in mezzo a loro ed è successo tutto in un momento... e poi siete comparsi voi alle nostre spalle... ed ho iniziato a guardarvi... ma che cazzo ci stavo a fare su quel pullman... insomma... non sono riuscito più a scendere, la prof si era fermata in mezzo al corridoio e guardava dalla mia parte!
Martin scuoteva la testa dando calci alla polvere in terra.
― Quando hanno fatto l'appello erano tutti presenti, chi vuoi che controlli se anche gli accompagnatori siano tutti? Quando ci hanno contati, hanno contato me al posto suo...sai...nascosto in fondo, non se ne sono accorti.
― Ma che bravo, veramente, un genio.
― Grazie, grazie. Poi è successo però che immediatamente la voce che ci fosse uno sconosciuto alle ultime file si è sparsa quasi subito...e che poi mancasse l'aiutante dei professori... non ti dico... ma questa seconda notizia si è diffusa giusto quando noi da dietro vi avevamo riconosciuti nella macchina che ci seguiva... io avevo riconosciuto la tua auto...capisci... insomma, mi sto confondendo... ma mi capisci, no?
― Certo che capisco... posso immaginare, almeno.
― E poi avete iniziato a dare spettacolo... Martin non ci ho capito più niente... mutande che volavano, minacce di pompini, tette da mordere...
― Sì certo, come no... e tutto sotto gli occhi dei docenti... guarda, a stento credo alla prima parte, anzi, alla prima parte ci credo...
― Cazzo Martin... ma ce l'hai davvero grosso! Dal pullman si vedeva tutto, credimi, dovresti darti al porno...
Martin sospirò sistemandosi gli occhiali da sole.
― Sì, sì, come no, mi hai dato un'idea.
― Non sto scherzando... avevi talento... avevi un viso così espressivo... certo anche lei...
― Bè, va bene, per oggi mi basta.
E con un colpo di reni Martin si staccò dall'auto contro cui si era poggiato e prese Genio per le spalle per guidarlo verso lo sportello.
― Dico davvero Martin! Certo non è la prima volta che te lo vedo... ma Martin hai davvero dato spettacolo, ti invidiavamo tutti, io avevo la bava, avrei fatto qualunque cosa per stare al tuo posto... che sega da sogno! Guarda ti dico... mi sta venendo duro anche solo a ricordare...
― Allora!!! Entri o no?

Tre maggiore di dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora